Domenica, 26 Ottobre 2025 Abruzzo

SULMONA: VIOLENTATA OTTO VOLTE

IL RACCONTO SHOCK DELLA BAMBINA

“Ogni giorno dovevo andare da loro e subire violenze. Ogni giorno un incubo. Altrimenti minacciavano di far vedere i filmati”.

Sono le parole con cui la 12enne di Sulmona abusata sessualmente e ricattata da tre giovani di 18, 17 e 14 anni, tutti arrestati, conclude la deposizione davanti ai carabinieri di Sulmona.

La ragazzina, è emerso dall’ordinanza firmata dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale dell’Aquila, Roberto Ferrari, – come riporta Il Centro – è stata abusata per otto volte da aprire a luglio 2025: due volte dal 14enne che aveva ricevuto alcune foto da parte della vittima e aveva filmato l’incontro sessuale e sei volte dal 18enne che, in alcune circostanze, aveva chiesto al 17enne di fare da “regista” per immortalare gli abusi.

Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, i fatti risalgono a luglio 2023, quando, nei pressi dei giardini di Santa Chiara, la ragazzina sarebbe stata abusata da due coetanei, mentre un terzo filmava la scena. Il video, successivamente, sarebbe stato usato per ricattarla e intimidirla: “Se parli, facciamo vedere a tutti di cosa sei stata capace”. Il caso è emerso due anni dopo, nel luglio 2025, quando la giovane, accortasi che il filmato circolava tra i conoscenti, ha chiamato il numero 114, la linea d’emergenza contro gli abusi sui minori. Da lì sono partite le indagini dei carabinieri della compagnia di Sulmona che hanno sequestrato i dispositivi dei tre e trovato tre video espliciti e alcune storie Instagram legate ai fatti.

Dall’analisi dei telefoni cellulari dei tre indagati – si legge ancora sul Centro – è emerso che le conversazioni sono andate avanti per mesi e dopo i primi incontri forzati con il 14enne, la ragazzina sarebbe stata costretta a incontrare anche il ragazzo più grande per evitare la diffusione di video e immagini. Cosa che è avvenuta a luglio quando la 12enne, dopo aver visto il video sui telefoni della chat degli amici, ha chiesto aiuto agli esperti. In totale sono tre i video espliciti che, secondo gli inquirenti, proverebbero la violenza sessuale aggravata e la produzione di materiale pedopornografico, reato per il quale è intervenuta la Procura distrettuale antimafia che ha avocato il fascicolo d’indagine della Procura di Sulmona.

L’inchiesta delle due Procure prosegue per ricostruire la rete di condivisione del materiale pedopornografico. Almeno in quaranta avevano visto i filmati sul gruppo di whatsapp ma il rischio di finire sul registro degli indagati rimane alto per coloro che hanno inoltrando i video incriminati. Nei giorni scorsi un uomo di Sulmona si è autodenunciato, dopo aver scoperto che la figlia aveva visualizzato i video, consegnando il cellulare ai carabinieri.