Mercoledì, 8 Ottobre 2025 Abruzzo

Sulla crisi industriale in Abruzzo interviene Marinelli (P.D.)

“Con Stellantis forte calo produzione, la Regione si muova"

 “Il presidente Marsilio e l’assessora Magnacca si concedono un’ultima passerella nello stabilimento Stellantis, auspicando un rilancio a cui non hanno minimamente lavorato. Ma mentre loro si fanno fotografare, i dati certificano un tracollo industriale che non può più essere ignorato. L’automotive, settore strategico per l’economia regionale e per la tenuta occupazionale, non ha bisogno di slogan o visite istituzionali: ha bisogno di una Regione che agisca con politiche industriali serie, strutturate e tempestive, che finora non abbiamo visto accadere”: lo  dichiara il segretario regionale del Partito Democratico Daniele Marinelli.

“Il quadro è drammatico, come rilevano i dati della Fim Cisl presentati proprio il giorno dopo la visita nello stabilimento abruzzese – prosegue –: nei primi nove mesi del 2025 la produzione complessiva di Stellantis Italia è crollata del 31,5% rispetto allo stesso periodo del 2024, con appena 265.490 unità tra autovetture e veicoli commerciali. Le autovetture registrano un -36,3% (151.430 unità), mentre i veicoli commerciali prodotti ad Atessa sono scesi a 114.060 unità (-23,9%). Dall’inizio dell’anno nello stabilimento di Val di Sangro ci sono stati in media 700 lavoratori al giorno in cassa integrazione e quasi la metà della forza lavoro complessiva del gruppo è oggi interessata da ammortizzatori sociali. Le previsioni per la chiusura dell’anno sono ancora più fosche: poco più di 310.000 unità complessive, con le autovetture destinate a scendere sotto le 200.000. Questo quadro dice che non siamo più di fronte a un episodio congiunturale, ma a una crisi strutturale che minaccia la tenuta di un intero comparto e dell’indotto”.

“E mentre tutto questo accade, il Governo regionale continua a raccontare un Abruzzo che non esiste: non siamo la regione dei “tre mari” o del presunto boom occupazionale, ma quella che nel primo semestre del 2025 ha visto oltre 10,8 milioni di ore di cassa integrazione autorizzate (+163% rispetto allo stesso periodo del 2024), quello dello stabilimento ex-SEVEL in difficoltà produttiva, quello dei contratti precari e della disoccupazione sopra la media nazionale. Serve molto più che vicinanza e parole di circostanza: servono politiche industriali vere – sottolinea il segretario dem –. Chiediamo da tempo un tavolo regionale-nazionale con sindacati e aziende per costruire un piano organico di tutela dell’occupazione e riconversione produttiva, con tempi certi, obiettivi chiari e indicatori misurabili”.

“La Regione deve attivare un fondo straordinario per la riconversione e modernizzazione degli stabilimenti strategici dell’automotive e del loro indotto, oltre a incentivi per la stabilizzazione dei contratti a termine e programmi di formazione mirata per affrontare la transizione tecnologica. È necessario inoltre pubblicare report trimestrali su ore di CIG, occupazione e misure attuate, per garantire trasparenza e responsabilità. Servono politiche coraggiose, investimenti mirati e una visione di lungo periodo capace di difendere il lavoro e costruire futuro per la nostra regione”.