Venerdì, 5 Settembre 2025 Chieti

ASL CHIETI: BUFERA SHORT LIST, RIVOLTA LEGALI LOCALI

“BANDO AGOSTANO PER PROFESSIONISTI DI FUORI”

Un avviso pubblico agostano e che scade domenica prossima, sta provocando un putiferio nel mondo forense abruzzese ed è destinato ad infiammare lo scontro politico, creando un’altra grana nel centrodestra al governo dell’Abruzzo.

E’ quello indetto dall’indebitatissima Asl provinciale di Chieti per l’aggiornamento della short list di avvocati esterni a cui affidare eventuali incarichi professionali di difesa e rappresentanza in giudizio.

Con un requisito, questo il punto, introdotto con una modifica contenuta nella delibera dell’8 agosto del direttore generale Mauro Palmieri, rispetto al bando approvato il 25 luglio, che escluderebbe buona parte degli avvocati della provincia di Chieti e dell’Abruzzo, a favore di avvocati di altre regioni, in particolare del foro di Roma, àmbiti ben più popolosi e ad “alta intensità” di contenziosi sanitari. Con buona pace della rotazione degli incarichi, indicata perentoriamente dall’Autorità anticorruzione.

Pochi degli avvocati abruzzesi potranno infatti restare nell’attuale elenco di professionisti ingaggiabili per contenziosi, o accedere alla nuova short list, a causa del requisito della “particolare e comprovata esperienza specifica, nella materia oggetto di ciascun settore eventualmente prescelto (in ambito sanitario – ndr)  da attestarsi attraverso l’indicazione e la descrizione nei contenuti di 10 cause che abbiano avuto inizio negli ultimi sette anni”, nonché, per alcune materie, occorre anche aver auto “il patrocinio esclusivo per enti dei sistemi sanitari regionali e nazionale”.

L’avviso sta già provocando la levata di scudi del mondo forense abruzzese, e se è parlato nella riunione di lunedì del Consiglio degli Ordini Forensi d’Abruzzo, e nell’occhio del ciclone è finito Palmieri, nominato direttore generale a seguito di bando a febbraio scorso dal presidente Marco Marsilio, di Fdi, romano di nascita e abruzzese di origine, per rimpiazzare  Thomas Schael, andato a fare commissario alla Città della salute di Torino, e cacciato dopo solo sei mesi dalla Regione Piemonte.

Aggiungono fonti dell’avvocatura ad Abruzzoweb, “se si segue questa strada sarà un duro colpo non solo per gli avvocati dei Fori di Lanciano, Vasto e Chieti, ma più in generale per la classe forense abruzzese. Tutta la regione Abruzzo conta un numero di abitanti pari ad un quarto della sola città di Roma. Sarebbe davvero un paradosso aver salvato i nostri piccoli tribunali e poi aver penalizzato gli avvocati dei nostri Fori”.

Si lamenta inoltre, che in tutta la regione Abruzzo, “requisiti così restrittivi sono stati adottati dalla sola Asl Lanciano-Vasto-Chieti. In un periodo di crisi dell’Avvocatura, anche per l’elevata tassazione contributiva, non ci pare però né opportuno né ragionevole penalizzare gli avvocati abruzzesi a vantaggio di colleghi di altre regioni, che hanno a disposizione un bacino di clienti notevolmente maggiore ed anche possibilità di maturare i requisiti professionali, pretesi dal bando, con maggiore facilità, in ragione di un contenzioso sicuramente più elevato delle Asl di riferimento”.

La vicenda esplode per di più in una fase in cui la Asl chietina deve far fronte ad un draconiano taglio della spesa da 154 milioni in tre anni per contribuire all’abbattimento del deficit sanitario regionale, che senza interventi arriverà, come scritto nel piano presentato a luglio al Tavolo di monitoraggio, ammonterà a 128 milioni di euro.

Da quel che si apprende una contromisura a cui gli avvocati abruzzesi lavorano è quella di far leva su di un parere dell’Autorità anticorruzione, il numero 907 del 2018 che in sostanza sostiene ribadisce che la rotazione, l’aggiornamento la sostituzione di una short liste deve essere motivata e rispettare i principi di non discriminazione e pubblicità.

In altri termini, alla luce di questo parere, spiegano gli avvocati ad Abruzzoweb, “un ente pubblico non può arbitrariamente estromettere avvocati già inseriti in una short list valida solo perché decide di pubblicare un nuovo avviso a meno che non ci siano motivazioni oggettive, legittime e trasparenti, a sostegno di tale scelta”.

Questo in base “al principio di imparzialità e trasparenza e buon andamento sancito dall’articolo 97 della costituzione, e in quanto la short list non può equivalere ad un incarico diretto, essendo un elenco di professionisti che non garantisce l’incarico. Inoltre, la revoca o l’aggiornamento della short list è possibile ma deve essere giustificata, ad esempio per l’aggiornamento dei requisiti di partecipazioni, per nuove esigenze professionali, per modifiche normative, per inefficienza della surf list esistente. Se il nuovo avviso prevede dunque criteri più stringenti o differenti i professionisti già ammessi devono avere  la possibilità di partecipare di nuovo, e non possono essere esclusi”.

Entrando nel dettaglio della delibera incriminata, la 1307 del 2025, si precisa innanzitutto che l’elenco di avvocati del libero foro c.d. short list di comprovata e specifica esperienza,  riguarda le seguenti “settori di competenza funzionale: contenziosi con le strutture autorizzate, accreditate ed ospedali classificati; contenzioso civile e responsabilità sanitaria; contenzioso del lavoro ed assimilabili, per materia e/o rito; contenzioso appalti;  contenzioso Tributario; contenzioso penale; contenzioso civile – altro;  contenzioso civile e tutela del patrimonio immobiliare; contenzioso amministrativo – altro; patrocinio legale e tutela legale per i dipendenti.

Tra i requisiti, oltre a quelli canonici, come detto, c’è quello secondo il quale occorre “particolare e comprovata esperienza specifica nella materia oggetto di ciascun settore eventualmente prescelto da attestarsi attraverso l’indicazione e la descrizione nei contenuti di 10 cause che abbiano avuto inizio negli ultimi 7 anni”.

Inoltre, per i settori contenziosi con le strutture autorizzate, accreditate ed ospedali classificati, contenzioso civile e responsabilità sanitaria e contenzioso del lavoro ed assimilabili, per materia e/o rito; per particolare e comprovata esperienza specifica nella materia, “si intende l’attività difensiva spiegata a favore degli Enti del SSR/SSN; In caso di associazione professionale di avvocati regolarmente costituita, il requisito di cui alla presente lettera si intende soddisfatto se posseduto dall’Associazione nel suo complesso”.

Per fare domanda ci sarà tempo fino al 7 settembre, e sarà una apposita commissione “istituita con separato atto dal Direttore Generale”, ad esaminarle  e a provvedere alla redazione della short list.

Viene poi allegata alla delibera un documento che fissa tutti i parametri per i compensi delle prestazioni professionali, disponendo che “in considerazione della straordinaria complessità, delicatezza e/o strategicità della controversia, è prevista la facoltà per la Direzione Aziendale di aumentare motivatamente il compenso fino ad massimo del 50%”.