Giovedì, 4 Settembre 2025 Abruzzo

La reazione di Autismo Abruzzo Aps e Angsa dopo l’audizione in Quinta Commissione

""Accoglienza cordiale, ma nessun impegno operativo"

Autismo Abruzzo APS e Angsa Abruzzo APS, dopo l’audizione del 4 settembre in Quinta Commissione Sanità e Sociale, hanno espresso amarezza: «Accoglienza cordiale, ma nessun impegno operativo. Servono atti adesso».

Le famiglie ringraziano i consiglieri e il presidente Paolo Gatti per l’attenzione mostrata, ma ricordano che i problemi presentati in Commissione – rete emergenza-urgenza, salute orale per pazienti non collaboranti, abbattimento delle liste d’attesa, integrazione socio-sanitaria, residenzialità diffusa, accesso e prevenzione in ospedale – restano aperti da anni. Già lo scorso 3 aprile la Commissione di Vigilanza aveva discusso le stesse criticità, ma anche stavolta, rilevano le associazioni, «l’unico cenno è arrivato dal consigliere Taglieri, senza ulteriori prese di posizione».

L’assessore regionale Nicoletta Verì, in una nota alle agenzie, ha rivendicato l’aumento delle risorse economiche, ma Autismo Abruzzo e Angsa sottolineano come manchino impegni concreti. «Prendiamo atto degli stanziamenti – affermano – ma i fondi non sono distribuiti in modo uniforme. Nelle Asl di L’Aquila, Pescara e Teramo non esistono posti letto residenziali, l’unica attivazione è a Chieti. E con la DGR 408/2025 si registra un aumento complessivo di 3,7 milioni di euro senza alcun incremento per la Asl dell’Aquila».

Dietro i numeri ci sono le storie delle famiglie. Gabriel, 12 anni, ha due carie ma rientra tra i “pazienti non collaboranti”: in Abruzzo per lui ogni intervento dipende dalla disponibilità di sale operatorie, anestesisti e macchinari. Dante ha perso le prestazioni riabilitative nonostante un’ordinanza del Tribunale di Pescara, solo per un cambio di residenza che ha comportato il rifacimento di prescrizioni e valutazioni. Sylvia, mamma sola, dovrà affrontare un intervento che la immobilizzerà per un mese senza poter contare su servizi di sollievo: «Sono almeno 30 o 40 le famiglie monogenitoriali in Abruzzo che vivono questa situazione» osservano le associazioni.

Secondo i dati raccolti, in Abruzzo lo standard sarebbe di un posto letto residenziale ogni 30mila abitanti, quindi circa 40 in totale, ma nelle Asl di L’Aquila, Pescara e Teramo non ce n’è nessuno. La mobilità passiva verso altre regioni, stimano le associazioni, vale circa 10 milioni di euro l’anno per 110 utenti. Per quanto riguarda l’odontoiatria in sedazione, «da dieci anni segnaliamo il problema dei pazienti non collaboranti, senza alcun cambiamento sostanziale».

Le famiglie chiedono ora risposte precise: «Serve pubblicare subito il protocollo PS-118 Autismo e i percorsi ospedalieri semplificati, attivare agende dedicate in ogni Asl per l’odontoiatria in sedazione, avviare un piano straordinario contro le liste d’attesa con dati pubblici online, istituire case manager unici e budget di salute per i casi complessi, creare mini-nuclei residenziali in tutte le province e un tavolo operativo permanente con Asl e associazioni».

Un’attenzione particolare viene rivolta anche alle buone pratiche da replicare: «Il modello Tobia-Dama, già in uso nel Lazio, potrebbe essere adottato in Abruzzo con uno o due hub ospedalieri dedicati».

La posizione di Autismo Abruzzo APS e Angsa Abruzzo APS è netta: «Le famiglie non chiedono slogan, chiedono date, responsabili e indicatori pubblici. Siamo pronti a lavorare con Regione e Agenzia sanitaria regionale per chiudere subito i dossier su emergenza-urgenza, sedazione odontoiatrica e riduzione delle liste d’attesa. Ma se le risposte resteranno quelle di oggi, avvieremo una nuova stagione di affermazione del diritto alla cura e alla dignità di vita per bambini, ragazzi e adulti nello spettro».