Domenica, 24 Agosto 2025 Nazionali

ACQUA A 3 EURO, PANINI A 8 EURO, STANGATE IN AUTOGRILL

RENTRO DALLE FERIE AMARO: “IN TANTI ORA RINUNCIANO ALLA SOSTA”

 Nell’estate del caro vacanze, e delle spiagge con tanti ombrelloni chiusi, in cui tanti italiani impoveriti sono rimasti a casa, o si sono limitati a gite fuori porta mordi e fuggi, il salasso comincia per chi ha deciso comunque di partire già in una sosta agli autogrill, anche in quelli che scandiscono le autostrade abruzzesi A24-A25 e A14.

Ad aver effettuato un monitoraggio in 16 autogrill italiani è stata l’associazione Altroconsumo, e il quadro che ne emerge è quello segnato da prezzi folli, in nessun modo legati alla particolare qualità ed esclusività, per l’acquisto di prodotti basilari, a fronte di un’offerta limitata, però, in contesti di “monopolio” momentaneo per i clienti viaggiatori.

Accade così che molti viaggiatori oramai all’autogrill si fermino solo per andare in bagno e fare il pieno di carburante, e le vettovaglie nel caso se le portano da casa, oppure se le vanno a comprare uscendo e poi rientrando in autostrada.

Ecco una impietosa carrellata: una bottiglia d’acqua è arrivata alla cifra di 3,20 euro al litro, della stessa marca venduta in un supermercato a 63 centesimi.

Un normalissimo panino, non preparato dallo chef Heinz Beck, può costare anche più di 8 euro, il doppio rispetto  ai bar in città dove un costa mediamente 4,30 euro, e con gli stessi ingredienti.

Stesso discorso per il caffè, che negli autogrill quest’anno è arrivato a costare in media 1,46 euro, cioè il 7% in più sul 2024 e soprattutto il 21% in più rispetto ai bar nei centri urbani. Il cappuccino arriva a picchi di 2,20 euro, il 20% in più rispetto a quello del bar. E poi assieme al cappuccino ci va la brioche, 2 euro in media, che fuori dall’autostrada costa il  47% in meno.

Si potrebbe ripiegare su un bel gelato, ma attesta Altroconsumo, per uno dei gelati più in voga, l’Algida Magnum, si spendono all’incirca 3,18 euro, il 145% in più rispetto ad altrove.

Nulla in confronto alla Coca cola che in media costa addirittura, per un litro, 8,12 euro quasi cinque volte di più  rispetto a quella che troviamo nei nostri supermercati, media 1,39 euro al litro e molto di più rispetto ai bar.

Tra gli incrementi esagerati compaiono gli energy drink, con Red Bull in prima linea: il prezzo arriva a sfiorare i 16 euro al litro, segnando un aumento del 23% rispetto al 2024. Non va meglio con le patatine in sacchetti da 165 a 200 grammi al costo medio di 3,50 euro.

A prima vista potrebbe sembrare un prezzo più abbordabile, in realtà il calo del 28% sul prezzo al chilo è dovuto soprattutto alla presenza di formati più grandi, che fanno apparire il costo unitario meno proibitivo. Anche i cracker, come i Tuc, non scherzano: si va da 2,49 fino a quasi 4 euro a confezione.

Per quanto riguarda il cioccolato si registra un lieve calo medio rispetto all’anno scorso, ma i prezzi restano comunque molto variabili, spaziando da 1,30 a quasi 5 euro a tavoletta, a seconda del marchio e dell’area di servizio.

Sul Corriere della Sera, Ivo Stefano Germano parla di fine di un’era, perchè la sosta in autogrill,  è diventata un salasso per il ceto medio, elevandosi anch’esso a luogo esclusivo per viaggiatori “altospendenti”.

“Basta entrare in un autogrill e restare basito, stordito dai prezzi.  La cosa più economica è il Gratta e vinci, per il resto è come stare in un casinò, dove dietro al banco non vi è un barista, ma un croupier”.

“Autogrill è una parola, tuttavia, che viene da lontano, anche se muta impercettibilmente la sua filologia – prosegue l’articolo -. Sapeva di mobilità, possibilità, partenze, vacanze, collegato alla rete autostradale e non solo, da dove si parte e si va”. “Evocato, applicato, impalato nel cuore debole della crisi prima che economica, sociale dei tanti che un tempo appartenevano al ceto medio. E, per converso, dei pochi, pochissimi che, ancora se lo possono permettere”.

Accade però che “senza quasi che ce accorgessimo, ad un certo punto, abbiamo smesso di andare in chiesa, al cinema, alla partita.  Ora, estate 2025, tocca alla scelta ponderatissima se fermarsi o meno all’autogrill”.