Venerdì, 22 Agosto 2025 ChietiDai ricercatori della 'd'Annunzio' soluzione innovativa per la pulizia della acque marineIn luce l'attività del Dipartimento di Scienze dell'Università di Chieti-PescaraIl Dipartimento di Scienze dell’Università degli Studi “Gabriele d’Annunzio” di Chieti-Pescara, diretto dal professor Marcello Buccolini. ha firmato un Accordo Quadro di Collaborazione con l’azienda “Aquageo” di Spinea (VE) per effettuare ricerca applicata sull’inquinamento marino grazie ad Aqualis, un dispositivo innovativo per la rimozione attiva di rifiuti galleggianti, microplastiche ed idrocarburi dal mare. La ricerca, sviluppata nei laboratori dipartimentali in collaborazione con il Centro di Ateneo “Terra-Mare”, è volta alla validazione e al miglioramento delle performance di “Aqualis”, alla caratterizzazione chimico-fisica dei rifiuti raccolti, alla definizione del microbiota che si sviluppa sui rifiuti oltre che al supporto per interventi educativi e divulgativi. Tra gli obbiettivi fondamentali della collaborazione tra il Dipartimento di Scienze della “d’Annunzio” e “Aquageo” vi è anche quello di valutare sistemi e processi innovativi di riciclo dei rifiuti raccolti. Le attività di ricerca e di ricerca applicata sono coordinate dal professor Gianluigi Rosatelli, docente di Geochimica Ambientale Applicata presso il Dipartimento di Scienze, e coinvolgono il professor Pietro Di Profio, docente di Chimica organica presso il Dipartimento di Farmacia, il professor Giovanni Di Bonaventura, docente di Microbiologia e microbiologia clinica presso Dipartimento di Scienze Mediche, Orali e Biotecnologi, la professoressa Arianna Pompilio, docente di Microbiologia e microbiologia clinica presso il Dipartimento di Scienze Mediche, Orali e Biotecnologiche, in sinergia con il Centro di Ateneo Terra-Mare, diretto dal professor Enrico Miccadei. “L’inquinamento da microplastiche - spiega il professor Gianluigi Rosatelli, coordinatore del progetto per conto della “d’Annunzio” - sta producendo contaminazione delle matrici ambientali ed il loro passaggio alla catena trofica rappresenta un rischio diretto anche per la salute umana. Lo studio dell’impatto delle microplastiche sull’ambiente e sulla salute – sottolinea il professor Rosatelli - richiede un approccio multidisciplinare con la creazione di un network che condivida le risorse strumentali ed expertise a livello Universitario, e che, allo stesso tempo, collabori con Aziende che operano nel settore ambientale. E’ quello che abbiamo fatto - conclude il professor Rosatelli - e ora attendiamo di verificare i risultati di quello che, grazie all’accordo tra la “d’Annunzio” “Aquageo”, diventa uno strumento operativo all’avanguardia, perché coniuga il meglio della ricerca col meglio della realtà aziendale”. nella foto da sinistra: |