Mercoledì, 20 Agosto 2025 Abruzzo

ATER L’AQUILA: ESPLODE CASO PRANZO DA 690 EURO

DIRETTORE, “ERRORE FATTURAZIONE, HO PAGATO IO”

È diventato un caso salito alla ribalta nazionale un pranzo del 5 agosto a base di pesce e champagne in un ristorante ai Parioli di Roma, a cui hanno preso parte il presidente dell’Azienda territoriale edilizia residenziale (Ater) dell’Aquila Quintino Antidormi, il direttore generale Giancarlo Alterio, un dipendente e altre due persone.

Pranzo dal conto salato di 690 euro ma, questo il casus belli, con la fattura intestata all’Ater.

Un errore, nell’intestazione del pagamento, ha però spiegato a Il Fatto quotidiano che ha rivelato la vicenda, il direttore Alterio che poi ha assicurato al quotidiano Il Centro: “avremmo potuto richiedere il rimborso del pranzo, ma non l’abbiamo fatto proprio perché mi sono offerto di offrire io e sono andato a pagare con la mia carta personale. A quel punto la svista da parte del personale del ristorante, che erroneamente ha intestato la fattura all’Ater”.

Questo perché Alterio è un frequentatore abituale del ristorante, e “chi ha provveduto a rilasciare la fattura avrà dato per scontato che fosse un pranzo di lavoro. Non avendo ricevuto copia cartacea non mi sono reso conto nell’immediato dello sbaglio, che provvederemo a risolvere non appena riaprirà il ristorante che al momento è chiuso per ferie”.

Ha dunque spiegato il presidente Antidormi al quotidiano il Centro: “Dall’Ater non è stato impegnato un solo centesimo per pagare il pranzo. Letta la notizia sulla stampa ho immediatamente chiamato il direttore e preteso di sapere cosa fosse accaduto, e Alterio mi ha subito girato lo screenshot della ricevuta contabile risalente a quel 5 agosto, in cui si evince il pagamento effettuato dal suo conto corrente personale. Ci siamo chiesti cosa possa aver innescato tutto questo e, al di là di tutto, l’unica cosa che mi preme è che Ater non ha avuto e non avrà nulla a che fare con questa vicenda”,

Aggiunge Antidormi: “tengo infine a ribadire che Ater non dispone di carte di credito per i pagamenti. E lo stesso presidente non ha alcun potere di spesa. Infine, chiarisco che non ho motivo di dubitare che si sia trattato di un errore di comunicazione tra il ristorante e il direttore, ma avvierò in ogni caso e a tutela di tutti una verifica interna per approfondire quanto accaduto e prevedere un maggiore controllo degli uffici prima di avallare spese senza un minimo di riscontro”.

Per la cronaca il menu ha previsto tonno arrosto, scampi, alici crude e fritte, ostriche, fritto di calamari, polpo alla brace, scorfano, frutta e tiramisù. Il tutto diviso a porzioni alterne tra i commensali. E ancora champagne da 110 euro e mezzo litro di Sauternes, vino francese, color giallo oro, a 38 euro.

Ha commentato la notizia il segretario nazionale di Rifondazione comunista, ed ex consigliere regionale abruzzese, Maurizio Acerbo: “Dato che il presidente Marco Marsilio non ha chiesto le dimissioni del Presidente dell’Ater aquilana debbo dedurne che questo è lo stile a cui sono abituati dalle parti di Fratelli d’Italia oppure ritiene fondata la giustificazione fornita dai protagonisti. Secondo la versione fornita il direttore – presumo a sua volta scelto dal Presidente – paga tutto di tasca sua per una così considerevole cifra. Rimango perplesso ma sarò lieto da cittadino di ottenere delucidazioni”.

Commenta in una nota Pierluigi Iannarelli, segretario Sinistra Italiana L’Aquila: “chi dirige un ente pubblico, soprattutto quando si occupa di temi fondamentali come l’edilizia residenziale pubblica, ha il dovere di agire con sobrietà e attenzione, assicurando che ogni spesa sia sempre coerente con gli interessi della collettività. Le spiegazioni rese note finora, incentrate su un possibile errore di intestazione della fattura da parte del ristorante e sulla volontà del direttore di pagare personalmente la spesa, non esauriscono le necessarie garanzie di chiarezza e controllo”.