Domenica, 17 Agosto 2025 AbruzzoProseguono a rilento i lavori sul Ponte Marino a LancianoI residenti scrivono al Presidente della Regione AbruzzoUna lettera aperta al presidente della giunta regionale Marco Marsilio sulla situazione dei lavori di messa in sicurezza del ponte ferroviario in località Torre Marino a Lanciano. L'ha inviata il comitato spontaneo delle contrade di Torre Marino, Santa Maria dei Mesi e Candeloro, per portare a conoscenza del governatore “il modo in cui il sindaco di Lanciano utilizza, in maniera poco responsabile, i fondi che la Regione mette a disposizione dei cittadini abruzzesi”. “La Regione Abruzzo – scrive il portavoce del comitato, Eugenio D’Ovidio - ha stanziato un finanziamento di 780mila euro per sostenere i lavori di messa in sicurezza del ponte ferroviario di Torre Marino. Attraverso una procedura negoziata l’intervento è stato aggiudicato da una impresa abruzzese, per un costo complessivo di 1.035.987,47 euro. L’opera è da considerarsi di fondamentale importanza per la viabilità locale e per la popolazione residente, costituita da oltre 200 famiglie, circa 1.500 abitanti, una decina di attività imprenditoriali. Un cavalcavia che collega le contrade di Torre Marino, Santa Maria dei Mesi, Candeloro alle zone urbane di Lanciano e Castel Frentano. Un’opera necessaria che la comunità attendeva da molti anni, avviata in un periodo non favorevole”. I lavori sono iniziati nel novembre 2024, tra numerosi proclami e annunci da parte degli amministratori locali. L’intervento sarebbe durato solo 3 mesi, ma il cantiere è stato per numerosi giorni fermo, senza alcuna spiegazione. Questi ritardi si sono accumulati con enorme disappunto della comunità locale, costretta a percorrere ogni giorno l’unica via di accesso alla contrada, una strada pericolosissima in quanto morfologicamente ripida e impossibile da transitare in caso di neve o ghiaccio. Lo scorso 22 luglio, il comitato ha promosso un incontro pubblico al quale sono stati invitati il sindaco Filippo Paolini e l’assessore Paolo Bomba per chiedere chiarimenti sullo stato dell’opera e per illustrare agli stessi amministratori alcune criticità che riguardano il territorio. In tale occasione la cittadinanza ha chiesto all’amministrazione di intervenire anche su altre questioni: mancanza di pubblica fognatura, assenza di punti luce e di metano, sicurezza pubblica e altro. “Purtroppo, da questa riunione non è emerso nulla di concreto, nessuna rassicurazione sui tempi di conclusione dell’intervento, nessuna speranza, nessun dato certo – sostiene D'Ovidio - I cittadini presenti hanno avuto la netta sensazione di un’amministrazione in palese difficoltà. Vorremmo scongiurare una situazione simile a quella che stiamo patendo per l’ascensore delle Ripe e per altre opere in itinere. Il comitato esprime profonda delusione per il comportamento del sindaco. Ci saremmo aspettati da parte sua maggiore interessamento e soprattutto più vigilanza e controllo. Dalla data di avvio dei lavori sono trascorsi esattamente 9 mesi (in luogo dei 3 annunciati) e non vorremmo trovarci nella condizione di trascorrere nuovamente l’inverno (oramai vicinissimo) con il rischio concreto di isolamento. In caso di neve e/o ghiaccio, infatti, sarebbe impossibile transitare sull’unica strada di accesso alla contrada che, oltre ad essere stretta e tortuosa, ha una forte pendenza. Chi amministra dovrebbe adottare anche il principio di precauzione: in caso di malore di una persona anziana, i mezzi di soccorso sono impossibilitati a raggiungere le abitazioni a ridosso della chiesa di Santa Maria dei Mesi, punto di accesso alla contrada di Torre Marino”. Per questo il comitato si è deciso a chiedere l'intervento della Regione. “La cittadinanza ha bisogno di una risposta circostanziata sulla natura dei ritardi, sulle criticità riscontrate e anomalie nella realizzazione dell’opera – ribadisce il comitato - Soprattutto si chiede di avere un cronoprogramma certo delle lavorazioni restanti, ivi comprese le procedure di collaudo finale”.
|