Lunedì, 11 Agosto 2025 Abruzzo

FDI: PICCININI VUOLE IL POSTO DI DI PRIMIO CONDANNATO

NUOVA GRANA, “DIFENSORE CIVICO O ME NE VADO”

 Esplode un’altra grana nel già rissoso partito di Fratelli d’Italia dell’Aquila: l’ex assessore comunale ed ex presidente della Gran Sasso Acqua, l’avvocato Alessandro Piccinini, avrebbe chiesto con forza sostegno alla classe politica e alla coalizione del capoluogo per ottenere la carica di difensore civico regionale: addirittura, secondo quanto si è appreso, ci sarebbe stato un aut aut con tanto di minaccia di lasciare il partito, di cui è un esponente di spicco.

Tra l’altro avendo sfiorato molto da vicino la elezione al Consiglio regionale nel marzo dello scorso anno quando per una manciata di voti non ha fatto ingresso a palazzo dell’Emiciclo con il risultato che oggi la Marsica ha due consiglieri di FdI e L’Aquila nessuno.

Un epilogo che ha fatto uscire dalla scena politica il professionista e che ha creato polemiche roventi, per la verità non ancora sopite, visto che l’avvocato aquilano è stato sostenuto sia dal sindaco, Pierluigi Biondi, che dal senatore Guido Liris, da anni grandi rivali in seno ai meloniani e nel territorio. E proprio a questi due big sarebbero state rivolte le pressioni maggiori. E anche le minacce di sbattere la porta.

La postazione, che vale un compenso di 3.900 euro al mese circa, è oggi occupata dall’ex sindaco di Chieti, l’avvocato Umberto Di Primio, anche lui di Fdi, eletto a gennaio 2024 con il voto della maggioranza del centrodestra di Marco Marsilio, di Fdi, e in quota ai meloniani, per coprire il posto che era stato del compianto assessore regionale Giandonato Morra, morto a 64 anni ad agosto 2023. Piccinini chiede la poltrona per una sorta di compensazione “al grande contribuito dato alla causa nel corso delle elezioni”: e l’ occasione è data dalla traballare dell’incarico di Di Primio per una questione giudiziaria.

Dopo la nomina è infatti arrivata la sentenza della Corte dei Conti, che ha condannato Di Primio per il suo ruolo da sindaco di Chieti, dal 2010 al 2020, assieme all’ex assessore alle finanze Valentina Luise, per le responsabilità del dissesto finanziario, con una pena pecuniaria di 22mila euro e applicando le sanzioni interdittive, tra cui l’incandidabilità e l’ineleggibilità per un periodo di dieci anni. Le opposizioni di centrosinistra chiedono a gran voce le sue dimissioni, per una questione di opportunità politica, e a tornare all’attacco sull’argomento nell’ultimo consiglio è stato il consigliere del Pd Sandro Mariani.

Se sono vere le insistenti voci delle mire di Piccinini, il tema si pone a questo punto anche nel centrodestra, visto che la carica di difensore civico ha la durata di 5 anni.

Piccinini, va ricordato, è rimasto a dir poco scottato dall’esito delle regionali del marzo del 2024, e dalla mancata elezione, nonostante le ben 5.443 preferenze, insufficienti anche ad ottenere la “surroga” in consiglio regionale, come primo dei non eletti, al posto dell’assessore regionale al Bilancio Mario Quaglieri, ex sindaco di Trasacco recordman di voti con quasi 12mila preferenze, perché preceduto in classifica per una manciata di voti da Maria Assunta Rossi, ex presidente della Banca di Credito Cooperativo di Pratola Peligna, che ha preso  5.491 voti.

Eppure Piccinini era supportato con tutte le forze dal sindaco Biondi, e anche da Liris, avversario interno di Biondi, ma in questo caso alleati. Fatali però sono stati i numeri ben al di sotto di quello che ci si aspettava in più di una sezione e comune, in particolare quelli marsicani, dove Quaglieri ha aiutato più Rossi che Piccinini: basti pensare agli oltre 500 voti collezionati a Trasacco, comune dell’assessore, che è anche ex sindaco.

Piccinini si era anche dimesso dalla presidenza della Gran Sasso Acqua Spa per correre alle elezioni e ora, legittimamente, si aspetta una compensazione da un partito che anche grazie al suo contributo in provincia dell’Aquila ha sbancato, anche se nel capoluogo un po’ meno, tanto che è rimasto senza consiglieri regionali, essendo stati eletti alle urne in provincia i due big marsicani, il citato Quaglieri e l’attuale capogruppo, Massimo Verrecchia.

Piccinini ha poi dovuto sul malgrado affrontare l’inchiesta sulla presunta inconferibilità dell’incarico di liquidatore della società Euroservizi della Provincia dell’Aquila. La Procura gli contestava di non aver atteso un anno, il cosiddetto periodo di raffreddamento, prima di accettare il ruolo, essendo stato in precedenza consigliere comunale. Ad settembre 2024  è arrivato da parte del giudice onorario del tribunale dell’Aquila il proscioglimento dall’accusa di falso ideologico, contro cui però la Procura della Repubblica dell’Aquila ha fatto ricorso, su iniziativa del pm Roberta D’Avolio che ha assunto la titolarità dell’inchiesta dopo il trasferimento del magistrato Marco Maria Cellini al Tar della Sicilia. (red.)

Pubblicato da abruzzoweb