Sabato, 9 Agosto 2025 AbruzzoRidussero in fin di vita un giovane Carabiniere nel corso di una rapinaPreso un albanese componente la banda che agì a MartinsicuroErano circa le 18:30 del 19 novembre 2024 quando tre banditi incappucciati irruppero all’interno di una villa di Martinsicuro (Teramo) per svaligiarla. Gli stessi non si erano tuttavia accorti che in quel momento, nella mansarda dell’abitazione, era presente l’anziana madre del proprietario, un Brigadiere Capo dell’Arma in servizio presso la Compagnia di Alba Adriatica, sempre nel teramano. La donna, allarmata dai rumori, contattò telefonicamente il figlio (in quel momento impegnato fuori casa in servizi personali) che quindi è rientrato subito, trovandosi davanti i malviventi. Sebbene egli avesse subito intimato ai ladri di fermarsi, qualificandosi come Carabiniere, questi lo hanno aggredito proditoriamente, utilizzando anche gli arnesi da scasso di cui erano in possesso (piccone, piede di porco e bastoni). Il militare, tempestato da numerosi colpi al volto ed all’addome, ha avuto la peggio cadendo esanime a terra. Subito dopo i tre banditi sono scappati attraverso le campagne circostanti. Il Brigadiere è stato soccorso poco dopo dai colleghi e dai sanitari del 118 intervenuti sul posto e solo un tempestivo intervento chirurgico (finalizzato a bloccare una grave emorragia interna) effettuato presso l’Ospedale di Giulianova, nel corso del quale gli è stata anche asportata la milza, gli ha permesso di aver salva la vita. Le indagini su tale gravissimo delitto, particolarmente complesse ed articolate, sono state intraprese nell’immediatezza dai militari della Compagnia di Alba Adriatica e sono proseguite senza sosta per i successivi nove mesi. Tali attività sono state avviate con un meticoloso sopralluogo ed il repertamento di tracce biologiche sulla scena del crimine (rinvenute in particolare su una piccola torcia elettrica che uno dei rapinatori teneva in bocca mentre tentava di smurare la cassaforte). Ottenuto il profilo del D.N.A. di uno degli autori del delitto (all’epoca non censito nella banca dati nazionale) i Carabinieri hanno svolto una serie di ulteriori approfondimenti investigativi che hanno portato all’identificazione di un trentottenne pregiudicato albanese, latitante per reati contro il patrimonio ed irreperibile sul territorio nazionale. Gli investigatori hanno tuttavia proseguito con abnegazione le indagini e, anche grazie alla collaborazione della polizia albanese (attivata attraverso la Direzione Centrale Della Polizia Criminale – Servizio Cooperazione Internazionale di Polizia), hanno accertato che il ricercato aveva cambiato le sue generalità, sperando così di eludere il provvedimento restrittivo pendente su di lui. Ottenute le nuove generalità dell’autore del delitto i Carabinieri di Alba Adriatica, in data 31.07.2025, sono quindi riusciti a rintracciarlo nella città di Rovigo dove lo stesso è stato catturato in esecuzione del sopra indicato ordine di carcerazione. I successivi accertamenti scientifici svolti dal RIS di Roma hanno quindi confermato che il suo D.N.A. corrisponde a quello trovato sulla scena del crimine. Sulla scorta delle predette risultanze investigative il G.I.P. del Tribunale di Teramo, su conforme richiesta della locale Procura, in data 08.08.2025, ha emesso nei confronti dell’uomo un’ordinanza di custodia cautelare in carcere per i reati di “tentato omicidio” e “tentata rapina aggravata”. Il provvedimento restrittivo è stato eseguito nella stessa serata dai Carabinieri della Compagnia di Alba Adriatica presso il Carcere di Rovigo ove l’albanese era già detenuto. Nel corso delle lunghe indagini, i Carabinieri di Alba Adriatica hanno altresì appurato che il delitto era stato commesso da individui collegati ad un sodalizio organizzato italo/albanese, dedito alla commissione di furti e rapine in casa su tutto il territorio nazionale; -l 15.03.2025, a Tortoreto, è stato catturato un altro latitante albanese, elemento apicale del sodalizio; – il 28.04.2025, sempre a Tortoreto, dato esecuzione ad ordinanza di custodia cautelare in carcere a carico di tre persone per il reato di estorsione aggravata in danno di un imprenditore del luogo. |