Giovedì, 17 Luglio 2025 Abruzzo

POCO CONSIDERATO IN “MARSILIO PRESIDENTE”, MARINUCCI FLIRTA PER PASSAGGIO IN FORZA ITALIA

Luciano Marinucci, ex sindaco di San Giovanni Teatino (Chieti), con 2.164 voti, ci sta pensando

Nella passata legislatura il presidente della Regione Marco Marsilio, fu accusato dalla Lega di essere uno dei principali registi dei cambi di casacca che hanno decimato la truppa dei salviniani in consiglio regionale, a favore della sua Fratelli d’Italia, e anche di Forza Italia.

Per la legge del contrappasso, simile sorte potrebbe ora toccare alla sua lista civica “Marsilio presidente”: corre l’insistente voce che uno dei due eletti alle trionfali elezioni del marzo 2024, Luciano Marinucci, ex sindaco di San Giovanni Teatino (Chieti), con 2.164 voti, oggi capogruppo, stia da tempo flirtando con Forza Italia.

Motivo sarebbe la sua insoddisfazione per lo scarsa considerazione che gli viene attribuita in maggioranza, come del resto avviene al suo gruppo civico, di fatto un satellite di Fratelli d’Italia,  che alle regionali, lo ricordiamo, ha preso un buon 5,7%, eleggendo anche Gianpaolo Lugini, ex vicesindaco di Carsoli (L’Aquila), con 1.010 voti.

Nessuno dei due ha ottenuto un posto al sole: neanche a parlarne di assessorati, o di un posto nell’ufficio di presidenza del Consiglio, ma nemmeno gli è toccata la presidenza o almeno la vice presidenza di una commissione. Marinucci e “solo” segretario” della commissione Vigilanza, presieduta dal dem Sandro Mariani.

Come riferito da questa testata il malessere cova da tempo: il 25 febbraio Marinucci ha inviato una nota al presidente del consiglio regionale, Lorenzo Sospiri, di Forza Italia, e al capogruppo di FdI, Massimo Verrecchia, in cui si comunicava “lo scioglimento, con effetto immediato della federazione costituita in data 23 aprile 2024”, tra Marsilio presidente e Fdi.

Il giorno dopo c’è stato però un repentino dietrofront, con una nuova comunicazione: “Con riferimento all’oggetto e ad annullamento della comunicazione di ieri 25 febbraio, si conferma la federazione in essere dal 23 aprile 2024”.

Marinucci ha poi fatto imbestialire Marsilio per la sua assenza, pare per ferie da tempo programmate, nell’importantissimo summit del 18 marzo, il governatore ha proposto l’innalzamento delle aliquote Irpef per colmare il buco nella sanità abruzzese.

Un eventuale cambio di casacca di Marinucci rafforzerebbe gli azzurri all’Emiciclo, con conseguenze importanti anche per la partita che si è già aperta in vista dell’allargamento della giunta da 6 a 8 assessori, prevista nel progetto di legge che ha avviato il suo iter in Parlamento, per le Regioni come l’Abruzzo con meno di 2 milioni di abitanti.

Fi che ha preso nel 2024 il 13,4%, secondo partito dopo Fdi, 24,1%, ha eletto 4 consiglieri, e con Marinucci salirebbero a 5 contro gli 8 (escluso Marsilio) dei meloniani e così avrebbe maggior vigore l’offensiva degli azzurri volta ad ottenere altri due assessorati aggiuntivi, dopo quello di Roberto Santangelo al Sociale e Cultura.

Assessorati per l’ora presidente del Consiglio Sospiri, e dell’attuale sottosegretario di Giunta, Daniele D’Amario, con la presidenza del consiglio ceduta a Fdi, e lasciando libera la carica di sottosegretario.

Entrerebbero così in consiglio come surrogati in aula dei neo assessori,  il primo dei non eletti nel collegio di Pescara, Paolo Cilli, vicesindaco di Montesilvano e al posto di D’Amario, il primo dei non eletti in provincia di Chieti, Mauro Febbo, decano dell’emiciclo, clamorosamente non rieletto a marzo del 2024, dopo tre mandati consecutivi dal 2008. A rompere le uova nel paniere c’è però Marianna Scoccia, vicepresidente del Consiglio di Noi Moderati, che punta anche lei all’assessorato, non accontentandosi dell’ipotesi che già circola, della postazione da sottosegretario.