Lunedì, 14 Luglio 2025 Abruzzo

La spesa farmaceutica alle stelle ed i tanti richiami fatti da Roma

Marislio & C. cambiano strategia abbandonando l'eccessivo ottimismo fin qui mostrato

La Regione Abruzzo ha preso in mano la comunicazione sulla sanità  e sul suo pesante debito, vera spina nel fianco in questa seconda maggioranza di centrodestra rieletta nel mese di marzo dello scorso anno e che oggi si riunisce in conclave, in un convento dell'aquilano, per fare un punto generale  e trovare la coesione.

Dopo lunghi silenzi Marsilio e soci hanno deciso finalmente di informare gli abruzzesi. Un atteggiamento che contrasta con la negativa piega presa di fornire informazioni parziali e troppo ottimistiche, utilizzando troni trionfalistici rispetto a cifre e conti in rosso. Un comportamento che ha generato e genera confusione e caos.

Ad esempio, nel resoconto della ultima, temuta, riunione  del 10 luglio scorso del tavolo nazionale di monitoraggio, chiamato a valutare i piani di rientro delle aziende sanitarie e dell’ente, del quale si è in attesa dei verbali, non è emerso che i dipartimenti Salute, diretto da Emanuela Grimaldi, e Bilancio, diretto da Fabrizio Giannangeli, sono stati bacchettati per la spesa farmaceutica fuori controllo, in controtendenza con i risultati delle altre Regioni.

Dai rassicuranti resoconti inviati alla stampa dall’ente regionale, è stato celato questo aspetto molto importante, che incide in maniera pesante sui 113 milioni di euro di debito certificato per il 2024 e questo con un punto interrogativo preoccupante per il futuro, e con alle spalle un aumento della addizionale Irpef a scaglioni di reddito e manovre di bilancio per coprire il buco che hanno minato il bilancio regionale.

Secondo quanto si è appreso, i dirigenti dei ministeri della Economia e della Salute avrebbero chiesto spiegazioni urgenti. Mettendo in discussione di fatto ancora una volta l’operato dei quattro direttori generali, della Asl Avezzano-Sulmona-L’Aquila, Stefano Di Rocco – ad interim dopo la scadenza di inizio giugno di Ferdinando Romano -, della Asl Lanciano-Vasto-Chieti, Mauro Palmieri,  della Asl Pescara, Vero Michitelli, della Asl Teramo, Maurizio Di Giosia.

Di contro, nella comunicazione ufficiale con cui è scesa in campo l’assessore regionale alla Salute Nicoletta Verì, si è gioito per l’avere evitato il commissariamento del comparto e poi il giorno dopo si sono sottolineati i dati migliorati in tanti parametri, tra cui quelli relativi alla appropriatezza dei ricoveri.

Nessuno ha però parlato di spesa farmaceutica salita alle stelle anche se ai medici di famiglia sono state cancellate più medicine dalla lista delle mutuabili, oltre ad essere stati invitati ad essere più attenti nella prescrizioni, e soprattutto non è più una sorpresa se dagli ospedali vengono chiamati i parenti dei degenti per chiedere la consegna di medicine.

Sempre stando alle indiscrezioni nelle oltre sei ore di confronto non sono state consegnate carte e documenti, ma i compiti a casa sono strategie lacrime e sangue, blocco di assunzioni nella sanità  e tagli al bilancio regionale.

Quindi sul pesante deficit della sanità e sulla situazione del comparto che tanti grattacapi sta procurando alla maggioranza, sembra diventata una questione di comunicazione che però sta facendo perdere di vista la realtà con il tema di confronto che diventa il resoconto sul tavolo di monitoraggio.

Da una parte il presidente Marsilio censura anche in maniera ufficiale in un summit sulla sanità dei giorni scorsi a Pescara, la fuga di notizie accusando senza mezzi termini vertici del Dipartimento Salute, di cui chi è direttore Emanuela Grimaldi, di aver fatto filtrare all’esterno documenti e provvedimenti che disegnano un quadro non vero, sicuramente troppo allarmante.

Dall’altra, forse in conseguenza della ramanzina del governatore, l’assessorato alla Salute e la stessa Presidenza stanno divulgando, per la prima volta con una certa assiduità, resoconti alla stampa sugli accadimenti legati alle varie e fitte vicende legate al buco.

Una scelta certamente positiva che fa seguito ad un andazzo negativo segnato da mesi di silenzio della Regione su riunioni e summit.

Ma non è sfuggito a molti il tono ed i contenuti molto ottimistici, forse troppo, delle comunicazioni pre e post riunione del temuto tavolo di monitoraggio a Roma: ad aver preso in mano la situazione è stata l’assessore Verì che, pur non avendo partecipato ai lavori perché la parte politica è esclusa, ha fatto sapere che il confronto non ha fatto emergere solo aspetti negativi legati ai conti nettamente in rosso.

Intanto Verì, d’accordo con il volere di Marsilio suo punto di riferimento secondo fonti interne alla maggioranza, ha dato notizia, sottolineando i dati positivi (smentiti da molti addetti ai lavori) del verbale dell’incontro romano del 29 maggio, trasmesso solo a inizio luglio alla Regione insieme a quello dell’11 aprile. Solo per anticipare l’intervento del maggiore oppositore sulla tematica, il capogruppo del Pd, Silvio Paolucci, assessore alla Salute nel 2017 quando la Regione è uscita dal commissariamento, venuto in possesso di quel documento di resoconto. Paolucci che puntualmente ha apostrofato Verì parlando senza mezzi termini di fallimento del centrodestra, ironizzando sulla “gioia dimostrata dalla Giunta Regionale per il disavanzo del 2024 di 113 milioni di euro”, che dimostra “a che punto ormai siamo ridotti”, evidenziando che “nulla ci è stato detto su come si intende coprire il disavanzo 2025 di cui come sempre ci si nasconde il dato per il quale secondo il Governo Regionale dobbiamo attendere ottobre perché ci comunicano che dovremmo attendere i risultati del terzo trimestre che vengono trasmessi intorno al 15 di ottobre. E come mai non rendono noti i dati al secondo trimestre 2025, ovvero al 30 giugno?”.