Domenica, 13 Luglio 2025 Abruzzo5 indagati per bancarotta fraudolenta, ricettazione e autoriciclaggioOperazione dei finanzieri del Nucleo di Polizia economico-finanziaria della G.d.F.I finanzieri del Nucleo di Polizia economico-finanziaria della Guardia di Finanza di Pescara, al termine di un’articolata attività investigativa, hanno denunciato alla Procura della Repubblica cinque persone ritenute responsabili, a vario titolo, di reati di bancarotta fraudolenta, ricettazione fallimentare, autoriciclaggio, oltre che di emissione e utilizzo di fatture per operazioni inesistenti. La Procura pescarese, condividendo le risultanze investigative, ha emesso gli avvisi di conclusione delle indagini preliminari, formalizzando le accuse a carico degli indagati. L’inchiesta ha preso avvio nell’aprile 2024, quando un noto imprenditore del Pescarese, attivo nel settore della produzione e confezionamento di marmellate con marchi diffusi sia a livello nazionale che internazionale, era stato arrestato con le accuse di bancarotta fraudolenta e reati tributari. In quell’occasione, erano stati sequestrati beni e disponibilità finanziarie per un valore complessivo di circa 5,5 milioni di euro, tra cui conti correnti, macchinari, attrezzature e quote societarie. Le indagini hanno fatto emergere un sofisticato meccanismo di svuotamento delle società in crisi e sottoposte a procedura fallimentare: l’imprenditore avrebbe simulato la cessione dei beni aziendali attraverso falsi contratti di vendita a favore di una rete di società partner, localizzate tra il Chietino, il Molise e il Salernitano, tutte a lui riconducibili. Le cessioni sarebbero avvenute senza alcun corrispettivo economico e avrebbero permesso la prosecuzione dell’attività produttiva da parte di una nuova società (”newco”), formalmente amministrata dal fratello dell’imprenditore. Gli sviluppi più recenti dell’indagine, appena conclusa, hanno portato alla luce ulteriori condotte illecite. In particolare, attraverso l’analisi di una vasta mole di documentazione cartacea, supporti informatici e materiale telematico acquisiti nel corso delle perquisizioni, i finanzieri hanno scoperto distrazioni patrimoniali a danno della stessa ”newco” – nel frattempo anch’essa fallita – per circa 800.000 euro. Tali somme sarebbero state in parte trasferite a favore di due professioniste, e in parte reimpiegate in una società di nuova costituzione con sede in Romania. Il tutto sarebbe stato realizzato mediante l’emissione e l’utilizzo di fatture false per un valore complessivo di circa 5,1 milioni di euro, finalizzate a giustificare l’illecito trasferimento di beni, marchi e denaro dalle società coinvolte. |