Venerdì, 11 Luglio 2025 AbruzzoASL L’Aquila cala la scurfe con tagli al personaleStop PS notturno a Tagliacozzo e Pescinahiusura notturna dei pronto soccorso di Tagliacozzo e Pescina, “con riduzione di tutte le attività aggiuntive, co.co.co. e straordinario”, dimezzati i posti di terapia intensiva a Sulmona e Castel di Sangro, nel pronto soccorso di Sulmona taglio alle consulenze interne e alle trasfusioni per pazienti cronici. Nell’aquilano demedicalizzazione della sede di Montereale. Nell’ospedale di Castel di Sangro eliminata la reperibilità per gli operatori socio-sanitari (Oss). Dulcis in fundo: tagli alla spesa per il personale, nel 2025 saranno colpiti i lavoratori somministrati e gli appalti esterni, dal 2026 si prevede una riduzione di oltre 4 milioni di euro e questa volta potrebbe riguardare i medici. Sono solo alcune delle misure contenute nella delibera aziendale della Asl 1 Abruzzo, decisa dal dg facente funzione Stefano Di Rocco, approvata il 7 luglio, volta a contenere la spesa sanitaria dell’esercizio 2025, per contribuire a coprire un deficit che arriverà quest’anno a oltre 100 milioni di euro, dopo 113 del 2024. Già tira aria di mobilitazione e il senatore Michele Fina e il consigliere regionale Pierpaolo Pietrucci, entrambi del Partito Democratico, parlano apertamente di “una situazione fuori controllo, frutto di anni di cattiva gestione e di scelte politiche scellerate da parte della destra regionale”. E ancora: “siamo di fronte al sistematico smantellamento del servizio sanitario pubblico e universalistico contro cui daremo battaglia nelle sedi istituzionali e nelle piazze. La salute è un diritto costituzionale e non può essere sacrificata sull’altare del disastro gestionale della destra abruzzese”. Ma in una nota l’assessore regionale Mario Quaglieri ed il capogruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio regionale, Massimo Verrecchia, assicurano: “Non c’è nessun pericolo per il ridimensionamento dei PPI di Pescina e Tagliacozzo. La delibera della Asl sulla riduzione della spesa del 2% evidenzia una ricognizione dei capo dipartimenti, a cui abbiamo già fatto notare che non dovranno coinvolgere il personale così come da indirizzo politico, quindi, fino a quando il ministero non darà indicazioni diverse i PPI di Pescina e Tagliacozzo non subiranno quel tipo di taglio così come abbiamo concordato anche con l’assessore Nicoletta Verì“. Il piano rientra nella strategia più ampia della Direzione Strategica aziendale, chiamata a garantire una riduzione di spesa pari ad almeno il 2% rispetto al bilancio 2024, su indicazione vincolante della Regione. E commentano i due esponenti dem Fina e Pietrucci: “particolarmente colpiti saranno i presidi della Marsica, come quelli di Tagliacozzo e Pescina, che subiranno nuovi tagli ai servizi erogati ma anche nell’aquilano con la demedicalizzazione della sede di Montereale. Una scelta scellerata che penalizza ancora una volta i territori più decentrati e le aree interne, già ampiamente penalizzate da una gestione sanitaria miope. Gravissimi, inoltre, i tagli alla spesa per il personale: nel 2025 saranno colpiti i lavoratori somministrati e gli appalti esterni; dal 2026 si prevede una riduzione di oltre 4 milioni di euro sulla spesa di personale. Questo si tradurrà in meno medici, meno infermieri, meno operatori socio-sanitari, e quindi in servizi sempre più lenti, inefficienti e disumani”. Tra le misure previste c’è poi la riduzione dei posti letto in terapia intensiva negli ospedali di Sulmona e Castel di Sangro, dove i posti scendono da otto a quattro. Nel pronto soccorso di Sulmona, taglio alle consulenze interne, alle trasfusioni per pazienti cronici, riduzione del posizionamento di accessi venosi per dialisi e oncologia, oltre a una stretta sugli esami endoscopici per emorragie in pazienti stabili. Ad Avezzano e L’Aquila si intensifica il monitoraggio sull’appropriatezza dei ricoveri in terapia intensiva, con dimissioni anticipate per i pazienti stabilizzati, e si dispone un uso più oculato di farmaci ed esami di laboratorio. Sempre nell’ambito della de-medicalizzazione, all’ospedale di Castel di Sangro, è stata eliminata la reperibilità per gli operatori socio-sanitari, in alcune postazioni. |