Giovedì, 10 Luglio 2025 Abruzzo

La Regione taglia i fondi alle Riserve Naturali, Natale, "Al Napoli Calcio però milioni di euro"

Budget annuale passa da 1,4 a 1,1 milioni, e altre riduzioni in vista per il 2025

“Premetto che sono sono tifoso del Napoli, ma alla Regione Abruzzo dico che basterebbe dare qualcosa in meno per il ritiro precampionato a Castel di Sangro, e rifinanziare le riserve regionali naturali, che con questi ulteriori tagli rischiano di chiudere i battenti, pur dando lavoro a centinaia di persone, compreso l’indotto, pur rappresentando un fiore all’occhiello del tanto declamato Abruzzo regione verde dei Parchi, con centinaia di migliaia di visitatori ogni anno”.

Non la tocca piano, Andrea Natale, storico ambientalista direttore Wwf della riserva naturale regionale Lago di Serranella, che punta il dito sulle modalità di utilizzo dei fondi pubblici da parte della Regione Abruzzo, che ha disposto per le 25 oasi naturalistiche, un taglio delle risorse annuali, già risicatissime, da 1.44o.ooo euro a 1.139.000 euro, ovvero di 301.000 euro che fanno una enorme differenza.

Ma non solo​: ci sarebbero ulteriori tagli in arrivo, tra i 100​mila e i 2​00mila euro. Mentre invece per il ritiro del Napoli calcio andranno, ricorda Natale, 1,7 milioni di euro per il 2025 e quasi 15 milioni di euro complessivi fino al 2032.

Tanto che dal primo luglio ha sospeso le attività proprio la riserva del Lago Serranella, dove Natale opera, nei comuni in provincia di Chieti di Altino, Casoli e Sant’Eusanio del Sangro, che si è vista ridurre del 22% i contributi ordinari per il 2025, e non può essere nelle condizioni di garantire i servizi essenziali, l’accoglienza dei visitatori, i progetti con le scuole, le attività estive per i bambini e tanto altro.

“Anche nella riserva del lago di Serranella i tagli sono stati progressivi nel tempo, e di pari passo il personale è diminuito, siamo rimasti in sette – spiega Natale – , tutti collaboratori esterni. Del resto il fabbisogno minimo per le tante attività svolte è stato stimato in 150.000 euro, ma fino all’anno scorso ricevevamo 54.000 euro, ora siamo scesi ad appena 42.ooo euro e c’è il rischio, ci è stato spiegato in Regione, che ci sarà un ulteriore taglio, necessario pare a finanziare la Saga, la società che gestisce l’aeroporto dei Parchi, e arriveremo ad appena 38.000 euro l’anno. I Comuni non hanno risorse per compensare questo enorme taglio, e capite bene che non ci sono le condizioni minime per andare avanti, per fare accoglienza alle migliaia di visitatori, le visite guidate, la gestione del centro visite, la costante manutenzione, l’educazione ambientale, il monitoraggio scientifico, la vigilanza anche in funzione anti-incendio, l’organizzazione di eventi che coinvolgono le aziende agricole del territorio per promuovere i loro prodotti e tutta la parte amministrativa, anche a supporto dei comuni, per quanto riguarda ad esempio le pratiche di valutazione ambientale”.

Oggi la questione approderà in commissione Vigilanza, dove si attendono scintille, e intanto decine di sindaci, operatori e associazioni hanno diramato un appello volto ad avere contezza urgente dell’entità e la tempistica delle risorse disponibili per la gestione 2025, e un passo indietro rispetto al taglio delle risorse per il 2024.

La strada però è stretta: un taglio dovuto al deficit della sanità e alla necessità per il centrodestra di Marco Marsilio di rastrellare quante più risorse possibili, per finire di coprire i 113 milioni per il 2024, e  oltre 100 milioni per il 2025, tanto che oltre ad aver aumentato l’addizionale Irpef, è stata imposta la razionalizzazione della spesa sanitaria, ed è stato anche tagliato il budget degli assessorati e dipartimenti, compreso quello del dipartimento Agricoltura, che fa riferimento all’assessore e vicepresidente della Regione, Emanuele Imprudente, della Lega, competente anche per i Parchi e le riserve naturali regionali.

E dunque, senza ripensamenti, il destino della riserva del Lago di Serranella,  potrebbe toccare anche ad altre riserve, se non saranno i Comuni a finanziarle, cosa difficile per i piccoli centri e con le finanze ridotte all’osso.

Parliamo di riserve nei luoghi più belli d’Abruzzo, e anche d’Italia: in provincia di Chieti, le riserve della Lecceta di Torino di Sangro, della Marina di Vasto, di Punta Aderci, di Punta dell’Acquabella, dei Ripari di Giobbe, dell’Abetina di Rosello, delle Cascate del Verde, del Bosco di Don Venanzio, della Grotta delle farfalle.

In provincia dell’Aquila le riserve naturali di Monte Salviano, delle Sorgenti del fiume Vera, di Zompo lo Schioppo, del Monte Genzana-Alto Gizio, delle Gole del Sagittario, delle Gole di San Venanzio, della Grotta della Luppa, delle Grotte di Pietrasecca e del Lago di San Domenico.

In provincia di Pescara le riserve della Pineta dannunziana, delle Sorgenti del fiume Pescara e del Lago di Penne. In provincia di Teramo, infine, le riserve dei Calanchi di Atri, di  Castel Cerreto e del Borsacchio.

“Io comprendo che oggettivamente la Regione attraversa un periodo di crisi finanziaria, a causa del deficit della sanità, – prosegue Natale -, però non vengano a dire a noi che occorre tirare la cinghia, visto che siamo già abbondantemente sotto finanziati. L’allocazione delle risorse pubbliche è infatti una scelta politica. Ho fatto l’esempio del ritiro del Napoli calcio, ma potrei citare il Cartoon on the bay di Pescara, che ottiene poco meno di quello che prendono tutte e 25 le riserve messe in insieme in un anno, o ai 300.000 euro dati alle associazioni venatorie, e potrei andare avanti, citando i lunghissimi elenchi da milioni e milioni di euro erogati nelle manovre d’aula a fine anno, a discrezione di assessori e consiglieri. Registriamo insomma che le riserve non sono più una priorità, seppure istituite con apposita legge regionale, come pure lo è sempre meno il brand dell’Abruzzo regione verde dei Parchi e con una altissima qualità ambientale e naturalistica. Le scelte  politiche vanno in  tutt’altra direzione”.

Natale tiene però a suggerire ai decisori politici dalla forbice facile e affilata, almeno per quel che riguarda le riserve, la lettura dello studio del 2019 “Progetto pilota per la definizione di un modello di valutazione dell’efficacia ed efficienza di gestione delle Riserve regionali”, redatto  dall’Università del Molise, con il coordinamento scientifico del professor Davide Marino, cofinanziato anche dalla stessa Regione Abruzzo.

In quello studio si dimostra che un euro investito nelle riserve regionali naturali, genera 5.980 euro per quanto riguarda i servizi ecosistemici, ovvero in termini di produzione alimentare, conservazione della biodiversità e dei processi evolutivi, la mitigazione dell’impatto del cambiamento climatico, la protezione dei bacini idrografici, la riduzione dell’erosione del suolo ed il sostentamento di alti livelli di impollinazione naturale. E poi inoltre in termini di attrattività turistica, perché solo nelle cinque riserve naturali gestite dal Wwf sono oltre 10o.ooo i visitatori censiti, e sono oltre 100 le persone che ci lavorano, indotto compreso. Numero che va moltiplicato per le altre 20 riserve”.