Riceviamo e pubblichiamo la seguente nota:
I Giovani Democratici dell’area vastese esprimono profonda indignazione per l’uso di epiteti paternalisti e sessisti rivolti all’assessora Anna Bosco: definizioni riduttive come “signorina”, “gentile assessora” o commenti sul suo aspetto — come “bella assessora dai capelli biondi”— espressioni concrete di un patriarcato radicato che sfrutta la lingua come strumento di potere.
Queste espressioni non sono state utilizzate in un contesto di cortesia o di apprezzamento, ma come parte di una critica all’operato dell’assessora. Invece di affrontare il merito delle sue azioni, si è scelto di attaccarla sul piano personale, riducendo la sua professionalità a un’immagine estetica.
Questo tipo di linguaggio non solo è offensivo, ma è anche un attacco politico silenzioso che nega alla donna la sua professionalità, relegandola a un ruolo marginale nel discorso politico e istituzionale.
Il sessismo linguistico, anche nelle sue forme apparentemente innocue, contribuisce a mantenere le donne fuori dal centro del discorso politico e istituzionale. Tagliente ha oscurato una carica istituzionale con un linguaggio marcatamente paternalista, confermando che il maschilismo non è scomparso dalla scena politica, ma cammina silenzioso nei diminutivi e nelle forzature.
Esprimiamo piena solidarietà e vicinanza all’assessora Anna Bosco, che con dignità sta affrontando attacchi sessisti e misogini volti a screditarla e a minarne la dignità. Pretendiamo da Tagliente un riconoscimento della natura inadeguata e patriarcale del suo linguaggio, e una vera assunzione di responsabilità delle parole usate presentando delle scuse pubbliche. Da parte della politica tutta, chiediamo un reale impegno nell’abolizione delle formule paternalistiche e una netta condanna verso il linguaggio sessista tuttora troppo presente.
Il patriarcato sopravvive nei complimenti estetici e nei diminutivi gentili. È il 2025: non tolleriamo più che le donne in politica vengano ridotte a cortesia linguistica. È ora di restituire la dignità di ruolo alle donne delle istituzioni.