Lunedì, 7 Luglio 2025 ChietiAnche l'Anpi Chieti critica la citazione di Mussolini della consigliera Pompilio: "Preoccupante revisionismo latente"La sezione teatina definisce la scelta della consigliera "un controsenso dovuto o a ignoranza o a presunzione", giudicando entrambe le possibilità "preoccupanti per un membro del consiglio comunale"La sezione Anpi “Grifone” di Chieti interviene nel dibattito che ha animato la politica locale dopo la citazione di Benito Mussolini da parte della consigliera comunale Serena Pompilio sui social. In una nota, firmata dal presidente Gianluca Antonucci, l’associazione dei partigiani esprime «preoccupazione» per un gesto che giudica «contrario ai principi costituzionali». «L’Anpi è e resta apartitica — sottolinea Antonucci — e conta iscritti di ogni schieramento politico, purché all’interno dell’arco costituzionale. Per questo non entriamo nel merito dello scontro maggioranza-opposizione. Ma riteniamo inaccettabile che una consigliera comunale citi affermazioni del dittatore Mussolini, rivendicandone poi la legittimità con la motivazione che “citare una frase altrui è nel pieno delle libertà di ogni cittadino”. Peccato — osserva il presidente Anpi — che Mussolini quelle libertà le abbia negate agli italiani per decenni». La sezione teatina definisce la scelta della consigliera «un controsenso dovuto o a ignoranza o a presunzione», giudicando entrambe le possibilità «preoccupanti per un membro del consiglio comunale». Ancora più grave, secondo i partigiani, è la tendenza a minimizzare la questione: «Leggiamo commenti che invitano a occuparsi dei problemi della città invece di discutere di frasi di ottant’anni fa. Non perché i problemi cittadini non siano importanti — precisa Antonucci — ma perché questo revisionismo latente è pericoloso. Senza memoria non c’è futuro migliore». L’Anpi ricorda il ruolo fondamentale della memoria, anche attraverso la storia della Banda Palombaro di Chieti, una delle prime formazioni partigiane in Italia: «Il nostro compito è mantenere viva una “memoria attiva” per evitare che si arrivi a classificare morti di serie A e di serie B, o che si considerino normali adesivi di Anna Frank in maglietta neroverde o altri sfottò di cattivo gusto». «Siamo convinti — conclude la nota — che il mancato ricordo dei sacrifici per la libertà sia all’origine di comportamenti sdoganati e inaccettabili, che la nostra città e il nostro Paese non possono permettersi».
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