Venerdì, 4 Luglio 2025 Abruzzo

“TEMPERATURE MEDIE SEMPRE PIU’ ELEVATE”

COSTA ADRIATICA ABRUZZESE, L’ALLARME DI GOLETTA VERDE

Temperature sempre più elevate, ondate di calore, notti tropicali. Anche sul tratto di costa del Medio Adriatico è sempre più sos caldo e a soffrire sono anche i comuni costieri.

A lanciare l’allarme e a scattare questa fotografia è Goletta Verde di Legambiente che, nella giornata di apertura della tappa in Abruzzo, diffonde i dati del terzo report di bilancio (dati 2024) dell’Osservatorio Clima e Salute realizzato nell’ambito del progetto Life+ A_GreeNet, co-finanziato dall’Unione Europea attraverso il programma LIFE, coordinato dalla Regione Abruzzo capofila del progetto e che vede tra i partner anche Legambiente.

Dieci i comuni costieri al centro dello studio (8 abruzzesi e due marchigiani): Martinsicuro, Alba Adriatica, Tortoreto, Giulianova, Roseto degli Abruzzi, Pineto, Silvi, Pescara, Ancona e San Benedetto del Tronto.

In sintesi, in questi dieci comuni nell’estate 2024, incrociando dati ISTAT e stazione metereologiche territoriali, si sono registrate temperature costantemente elevate, con punte di 39 gradi, con conseguenze importanti sulla salute dei cittadini e un aumento dei decessi per caldo, soprattutto tra gli over 70.

Nel report i dati per ogni comune sono stati sintetizzati con una scheda grafica riportante dati sul numero dei decessi incrociati con le temperature registrate in estate, incluse le notti tropicali, tutti riferiti all’estate 2024.

“Le città – dichiara Gabriele Nanni, dell’ufficio scientifico di Legambiente – sono sempre più chiamate a adattarsi al clima che cambia, con ondate di calore più frequenti e intense. Un messaggio che lanciamo oggi sia con Goletta Verde che da fine giugno ha iniziato il suo viaggio lungo la Penisola partendo proprio dall’Adriatico sia con i dati del progetto LIFE+ A_GreeNet che si pone come obiettivo quello di rendere le città della costa del Medio Adriatico più resilienti al cambiamento climatico attraverso vari interventi. Oggi i rischi che la popolazione corre, specialmente quella anziana, sono accentuati nelle aree urbane, dove le temperature vengono esacerbate a causa dell’effetto “isola di calore”.

L’utilizzo di superfici impermeabili e con poca capacità di riflettere il calore (quindi con un’albedo basso), ha alterato fortemente il microclima urbano, creando in molti quartieri una differenza media di 4°C rispetto alle aree naturali e alla campagna. Per questo è fondamentale che vengano messe in campo strategie di intervento di adattamento, a partire da più verde urbano in città, lavorando sul raffrescamento degli spazi urbani e replicando anche le buone pratiche già in atto in diverse aree urbane d’Italia e del mondo”.

FOCUS ABRUZZO

Ad Alba Adriatica (Teramo) già a giugno 2024 si sono registrati 7 giorni in cui la temperatura massima ha raggiunto e superato i 30°C e 9 notti tropicali. In totale si sono registrati 15 decessi, di cui 14 di persone over 70, rispetto alla media di 10,75 del periodo 2015-2018. Attenzionato il mese di luglio, particolarmente caldo, dall’8 del mese in poi sono state sempre oltre i 30°C mentre le minime, ad esclusione di 3 notti, sono state sempre superiori ai 20°C.

I decessi totali a luglio 2024 sono stati 11, in calo rispetto al 2023 ma comunque superiori rispetto allo stesso periodo degli anni 2015-2018 quando, in media, se ne erano verificate meno di 9 al mese.

Martinsicuro (Teramo) sono stati 12 i decessi, rispetto ad una media 2015-2018 di poco superiore a 10. Le giornate di picco per le temperature si sono verificate dal 7 luglio fino a fine mese quando sono state sempre attorno o sopra i 30°C, mentre sono state 28 le notti tropicali. A luglio la media storica è di 28,7°C per le massime e 19,8°C per le minime (stazione meteorologica di Giulianova). 11 decessi su 12 sono avvenuti tra le persone over 70.

A Giulianova (Teramo) nel 2024 è stato il mese di settembre a far registrare il numero maggiore di decessi, 27, di cui 8 avvenuti nei primi 9 giorni del mese, quando si sono registrati oltre 30°C e tutte le notti la temperatura non è scesa oltre i 20°C. In questo caso la differenza con la media delle temperature massime di settembre è clamorosa, visto che tra il 1951-2000 era di 24,8°C e quella notturna di 16,5°C (stazione meteorologica di Giulianova). Le morti tra gli over 70 sono state 21 su 27.
Per Pineto (Teramo), l’estate 2024 ha registrato a giugno, 9 morti e temperature decisamente anomale per il mese, specialmente dal 7 al 10, dal 17 al 22 e dal 28 al 30, quando le temperature hanno superato i 30°C e si sono verificate 10 notti tropicali. A luglio ci sono stati 28 giorni del mese con oltre 30°C e un picco di 38°C il 16 luglio. Soltanto 5 volte nell’arco dell’intero mese la temperatura minima notturna è scesa sotto i 20°C. Ad agosto 2024 sono stati 12 i decessi, contro una media 2015-2018 di 9. 29 i giorni che hanno registrato temperature oltre i 30°C, con un picco di 40,6°C il primo del mese, e tutte le notti sono state oltre i 20°C.

A Roseto degli Abruzzi (Teramo) ad agosto 2024 sono stati registrati 27 giorni sopra i 30°C e 29 notti tropicali. La media delle massime di agosto tra il 1951-2000 è vicina a questi valori, con 30,2°C, come per le minime con 21,2°C (stazione meteorologica di Roseto degli Abruzzi). I decessi sono stati 27, rispetto alla media 2015-2018 di 22,5. Gli over 70 sono stati 17, ben oltre la metà delle morti.

Per Silvi eccessi di mortalità si sono registrati nei mesi di giugno, agosto e settembre 2024. A giugno 11 decessi registrati, contro una media 2015-2018 di meno di 10. Di questi, oltre la metà sono stati tra gli over 70. Le temperature hanno superato i 30°C per 10 giorni, mentre le minime non sono scese sotto i 20°C per quasi la metà del mese, contro le medie massime di 25,3°C e le minime di 16,3°C. Ad agosto, si sono registrati 22 decessi, il doppio della media 2015-2018. Addirittura, 19 delle 22 morti ha riguardato persone over 70. 27 i giorni ad oltre 30°C, un picco di 39,4°C il primo del mese e tutte le notti in cui la temperatura non è mai scesa sotto i 30°C. A settembre si sono registrati 25 decessi rispetto ai 14 della media 2015-2018. Le temperature hanno registrato oltre 30°C di giorno e oltre i 20°C di notte consecutivamente nei primi 9 giorni del mese.

Per Tortoreto (Teramo), il picco di decessi si è verificato nel mese di agosto con 12 contro la media 2015-2018 di 9,5, e di questi sono 10 le persone over 70. Anche qui le temperature hanno fatto registrare livelli elevati, con 27 giorni sopra i 30°C e un picco di 38,8°C il primo del mese. Altrettanto elevato il numero di notti tropicali, 25.

Pescara ha registrato livelli di mortalità superiori alla media 2015-2018 per i mesi di luglio, agosto e settembre, con impatti maggiori rispetto all’estate 2023.

A luglio sono stati 143 i decessi, contro una media di 120, di cui 125 tra gli over 70. Le temperature sono state costantemente sopra i 30°C per 27 giorni, con le minime che hanno fatto registrare 24 notti tropicali.

Ad agosto i decessi sono stati 127, poco sopra la media 2015-2018 di 121, con 109 tra le persone oltre i 70 anni. Le temperature hanno raggiunto e superato i 30°C in 28 giorni, con un picco di 39°C il primo del mese e tutte le notti sono state sopra i 20°C. A settembre, sono stati 109 i decessi leggermente superiore rispetto la media 2015- 2018 di poco meno di 102. Le temperature sono state oltre i 30°C nei primi 9 giorni del mese, con punte di 34°C, quando si sono verificate 46 delle morti totali.

“Investire in infrastrutture verdi, raffrescamento urbano, riduzione dell’effetto isola di calore, pianificazione integrata e partecipazione attiva dei territori non è più una scelta: è una responsabilità istituzionale condivisa, che dobbiamo assumere con urgenza e consapevolezza – dichiara l’Arch. Laura Antosa della Regione Abruzzo, capofila del progetto Life Agreenet – I dati diffusi oggi dal terzo report dell’Osservatorio Clima e Salute ci restituiscono un quadro chiaro e allarmante. L’aumento delle temperature estive, il moltiplicarsi delle notti tropicali e l’incremento della mortalità, in particolare tra le fasce più fragili della popolazione, impongono una risposta concreta e strutturale”.