Mercoledì, 2 Luglio 2025 Abruzzo

Jean-Philippe Imparato, responsabile per l'Europa del gruppo Stellantis, "gela" la Val di Sangro

Parlando al Parlamento ha detto: "Lo stabilimento Stellantis di Atessa a rischio chiusura"

Cresce la preoccupazione per il futuro dello stabilimento Stellantis di Atessa dopo le dichiarazioni di Jean-Philippe Imparato, responsabile per l’Europa del gruppo automobilistico, riportate dal Fatto Quotidiano. Secondo quanto affermato, entro la fine dell’anno alcuni impianti italiani potrebbero essere chiusi se non cambieranno le condizioni legate ai costi energetici e alle normative sull’elettrico. Tra i siti citati figura anche l’ex Sevel della Val di Sangro.

Un’ipotesi che la Fiom Cgil di Chieti definisce "grave e irresponsabile". "Lo stabilimento di Atessa – afferma Alfredo Fegatelli, segretario generale della Fiom Cgil Chieti – rappresenta circa il 50% della produzione nazionale di Stellantis ed è l’unico sito dedicato ai veicoli commerciali leggeri. Solo evocare la sua chiusura è una minaccia inaccettabile. Una decisione del genere colpirebbe duramente l’occupazione e cancellerebbe una delle ultime realtà industriali solide del Mezzogiorno, con conseguenze devastanti per tutto l’indotto".

Negli ultimi anni, ricorda Fegatelli, l’occupazione è già in netto calo. "Siamo passati da oltre 6.000 a meno di 4.900 dipendenti diretti e con il nuovo piano di esodo si scenderà ulteriormente a circa 4.500. A questi si aggiungono centinaia di lavoratori precari lasciati fuori senza rinnovo. Una dinamica che rischia di diventare strutturale".

Secondo il sindacato, la filiera dell’automotive – tra fornitori, logistica e servizi – è già in sofferenza per il calo degli ordinativi. "La chiusura dello stabilimento – insiste Fegatelli – sarebbe un colpo letale per l’economia del territorio e per l’intera Regione". E aggiunge: "Mentre il Governo parla di 'zero licenziamenti', la realtà è ben diversa: uscite incentivate, precarietà, crollo degli ordini e ricorso agli ammortizzatori sociali".

I dati sulle immatricolazioni di giugno, con un calo generale del 17,44% e un -32,9% per Stellantis rispetto a giugno 2024, aggravano ulteriormente il quadro. "La quota di mercato del gruppo è scesa dal 30,1% al 24,5% – sottolinea Fegatelli – e tra i lavoratori cresce l’incertezza".

La Fiom accusa la Regione Abruzzo di aver "ignorato per anni gli appelli dei sindacati, assecondando l’azienda e rinunciando a un ruolo attivo". Per questo Fegatelli chiede "la convocazione urgente del tavolo regionale sull’automotive, un chiarimento immediato sulle intenzioni del gruppo e il blocco del piano di esodo in corso. Serve anche il coinvolgimento diretto della Presidenza del Consiglio. Il tavolo al Mimit non basta più: questa vertenza deve diventare una priorità nazionale".

"Il territorio, i lavoratori, le famiglie e l’intera filiera – conclude Fegatelli – meritano risposte chiare e immediate. Governo e Regione devono assumersi le proprie responsabilità, prima che sia troppo tardi".