a Madrid all'Abruzzo attraversando tre catene montuose - Pirenei, Alpi e Appennini - e percorrendo oltre 2.600 chilometri in bici.
E' l'avventura a pedali di Gabriele Modesti, laureando in sociologia di 25 anni, originario di Arsita, nel Teramano, che ha deciso di tornare a casa, in sella alla sua mountain bike, dopo un periodo di studio in Spagna.
Un ritorno lento e riflessivo, che non vuole essere un'impresa sportiva, ma piuttosto un'indagine sociologica in movimento.
Modesti, studente alla magistrale in Sociologia e sviluppo territoriale all'Università del Salento, ha voluto fare di questa avventura un'esperienza di ricerca viva, concreta, immersiva. Dopo un periodo di Erasmus a Madrid, ha studiato un itinerario che gli permettesse di attraversare paesaggi, lingue, cucine e micro-società. Ha pedalato da Madrid a Saragozza, ha scalato i Pirenei e superato il confine a Lourdes, per poi proseguire lungo la costa francese fino a Nizza, poi il Colle della Lombarda per rientrare in Italia attraverso le Alpi Marittime. Da lì, Liguria - ora si trova in Val Bormida - poi Toscana, Lazio e infine l'Abruzzo. Il tutto dormendo quasi sempre in tenda, sulle rive di laghi, in quota o dove capita.
"Mi fermo di più nei posti che mi colpiscono, anche solo per guardare, per osservare meglio il tessuto che li anima», racconta all'ANSA il giovane.
Con una media di 80-100 chilometri al giorno, Modesti è in viaggio dall'inizio di giugno e conta di rientrare a casa entro una decina di giorni. Il progetto si chiama "Vuelta Rural" - un gioco di parole tra lo spagnolo vuelta (ritorno) e rurale - e ha anche una radice accademica: la sua tesi triennale era dedicata allo spopolamento della Valle del Fino, la zona del Teramano in cui è nato. La bici, per lui, è uno strumento di osservazione sociologica: "La sociologia è uno sguardo sul mondo e questo è il mio modo di capire e vedere concretamente le cose", dice ancora. Dalla religiosità di Lourdes, alla libertà del villaggio naturista di Cap d'Agde, in Francia, fino allo spopolamento rurale in Castiglia e Aragona, i borghi deserti, le diverse forme di vita collettiva che emergono in Francia, Spagna e Italia: tanti gli elementi che stanno emergendo dal viaggio, che sta delineando una vera analisi del Sud Europa.
Il viaggio è stato sostenuto da due sponsor privati, oltre che da una raccolta fondi lanciata sui social, dove Gabriele documenta la sua avventura, che lo porterà fino a casa, ad Arsita, 700 anime ai piedi del Gran Sasso. "Il mio viaggio può essere visto anche come una critica ai modelli dominanti di vita e di consumo, alla voglia di 'urbano', alla rincorsa verso ciò che ci avvelena. Soprattutto - conclude Modesti - è un modo per dare voce all'ambito rurale, per ripensare i territori e, nel mio caso specifico, il Sud Italia".
Fonte ANSA