Lunedì, 23 Giugno 2025 Abruzzo

Caputi, "lavori nel 2027, scelta ipotesi impermeabilizzazione, ora il progetto"

L'annuncio fatto oggi dal commissario straordinario per la sicurezza del sistema idrico del Gran Sasso

 “Abbiamo scelto come ipotesi progettuale migliore dal punto di vista ambientale, sociale ed economico, quella della impermeabilizzazione, attraverso l’adeguamento dei sistemi esistenti di captazione, rispetto alle ipotesi alternative delle trivellazioni orizzontali controllate e a quella da poco arrivata, della terza canna, sopra le due attuali gallerie. Terminato l’iter prevedo che i lavori inizieranno nel 2027”.

Lo ha annunciato oggi il commissario straordinario per la sicurezza del sistema idrico del Gran Sasso, Pierluigi Caputi, in una conferenza stampa indetta per fare il punto sul complesso intervento dal valore di oltre 210 milioni di euro, volto ad isolare l’enorme bacino idrico del Gran Sasso che garantisce acqua potabile a centinaia di migliaia di abruzzesi, azzerando il rischio di contaminazione rappresentato da incidenti dentro il traforo dell’autostrada A24, gestita da Strada dei Parchi, della holdilg di Carlo Toto, e anche da esperimenti con sostanze pericolose nei Laboratori nazionali di fisica nucleare. Progetto per il quale si sono registrati enormi ritardi e un navigare a vista, e che come confermato oggi, i lavori, già calcolati in un anno e mezzo di cantieri, cominceranno, se tutto filerà liscio, non rima del 2027

A fine maggio Caputi, assieme al responsabile unico del procedimento e direttore generale Antonio Sorgi, in rappresentanza del commissario straordinario per l’adeguamento e la messa in sicurezza antisismica delle autostrade A24 e A25, Marco Corsini, rappresentanti del MIT, del Mase e del Mur, delle province di Teramo e L’Aquila, dei Comuni di Teramo, L’Aquila e Isola del Gran Sasso, del Parco nazionale del Gran Sasso e i dirigenti tecnici avevano deciso di posticipare i lavori, previsti in autunno, per attivare prima le operazioni necessarie a garantire la captazione e la distribuzione sicura dell’acqua anche attraverso il lago di Campotosto e pianificare la viabilità alternativa.

Parallelamente, come previsto dal nuovo Codice dei contratti pubblici, il commissario Caputi ha  valutato più proposte tecniche alternative (i cosiddetti DocFap), tra le quali selezionare quella più idonea per la redazione del Progetto di fattibilità tecnico economica (Pfte).

Queste dunque le tre ipotesi valutate: la “impermeabilizzazione”, che prevede la messa in sicurezza delle acque captate dall’acquifero attraverso l’adeguamento dei sistemi esistenti di captazione e collettamento e l’impermeabilizzazione delle infrastrutture autostradali.
La “Toc”, ovvero l’ipotesi progettuale basata su un sistema di “trivellazione orizzontale controllata” per realizzare nuove captazioni nell’ammasso carbonatico, mantenendo comunque l’impermeabilizzazione delle infrastrutture autostradali.

La terza proposta è della Rocksoil SpA  per la realizzazione della “terza canna” sopra le due esistenti.

Spiega Caputi: “abbiamo adottato un approccio molto prudente e soprattutto di natura scientifica, visto che dal dibattito e dalla riflessione erano emerse essenzialmente due linee di condotta. L’una relativa all’impermeabilizzazione dei luoghi e del sistema di captazione, e l’altra relativa invece all’intercettazione della risorsa alle spalle delle attuali gallerie. Poi è nata anche un’altra ulteriore ipotesi rispetto alle due che avevamo ipotizzato, proposta da una società privata molto importante dal punto di vista della geologia che si chiama Rocksoil, che prevedeva la famosa terza canna sopra le gallerie”.

“Abbiamo pertanto indetto un avviso pubblico – prosegue Caputi – in cui abbiamo invitato tutti i portatori di interesse a partecipare per capire se ci fossero aspetti che non avevamo valutato, perché la cosa peggiore per un lavoro pubblico. Fatto questo avviso abbiamo constatato una forte convergenza, soprattutto da parte degli operatori, dei portatori di interesse e anche delle amministrazioni locali, sull’ipotesi dell’impermeabilizzazione dei luoghi”.

Bisogna chiarire però che “l’impermeabilizzazione dei luoghi non significa spalmare una guaina intorno alle gallerie, è una operazione molto complessa, dobbiamo anche garantire che in futuro, tutti i sistemi di intercettazione delle acque siano ispezionabili, controllabili cosa che oggi non è”.

Infatti l’intervento prevede la coibentazione delle gallerie autostradali e realizzazione di un sistema dedicato al convogliamento esterno delle acque di piattaforma e di percolazione, l’adeguamento delle reti di captazione delle acque potabili e loro adduzione all’esterno, con un sistema di monitoraggio continuo. Infine la realizzazione di impianti ispezionabili e manutenibili, per consentire una gestione autonoma e sicura da parte dei gestori del servizio idrico integrato, una volta conclusa la fase commissariale.

Per quanto riguarda le tempistiche: “Entro ottobre, avremo il DocPaf, e apriremo su di esso in seguito il dibattito pubblico e quindi inizierà la progettazione da parte di Italferr , ovvero la redazione del Pfte, in funzione anche degli esiti del dibattito. Il Pfte sarà pronto entro la fine dell’anno. Servirà una valutazione del Consiglio Superiore dei lavori pubblici, e poi finalmente la gara, dunque il cantiere lo vedremo non prima del 2027.

 Dall’analisi multicriteria condotta da Italferr, inizialmente con pesi uguali tra le tre categorie, è emerso come Scenario 1 (Impermeabilizzazione) fosse il più efficace, con un punteggio del 59,84%. Successivamente, su richiesta del Commissario, è stata effettuata una seconda calcolazione attribuendo maggiore peso (40%) alla sostenibilità ambientale: anche in questo caso lo Scenario 1 si è confermato il migliore, salendo al 66,07% contro il 52,87% dello Scenario 2 ( il “Toc”).

CAPUTI, “CON CANTIERE, CAPTAZIONE FUMI POTENZIATA PER DOPPIO SENSO MARCIA SENZA SEMAFORO”

L’AQUILA – “Non abbiamo la bacchetta magica: quando nel 2027 inizieranno i lavori nel traforo della A24, che dureranno non meno di un anno mezzo, per ciascuna canna, ci saranno conseguenza per la percorribilità tra il versante aquilano e quello teramano, ma stiamo lavorando per garantire il doppio senso di marcia, evitando il semaforo e il senso unico alternato”.

Lo ha annunciato il commissario straordinario per la sicurezza del sistema idrico del Gran Sasso, Pierluigi Caputi, nella conferenza stampa indetta a Palazzo Silone a L’Aquila, sede della Giunta regionale per fare il punto sul complesso intervento dal valore di oltre 210 milioni di euro, volto ad isolare il bacino idrico del Gran Sasso che garantisce acqua potabile a centinaia di migliaia di abruzzesi, azzerando il rischio di contaminazione rappresentato da possibili incidenti dentro il traforo dell’autostrada A24 e anche da esperimenti con sostanze pericolose nei Laboratori nazionali di fisica nucleare. La scelta progettuale sarà quella dell’impermeabilizzazione, con lavori previsti nel 2027.

Già nell’ottobre 2024, per i lavori sull’acquifero, il traforo del Gran Sasso è stato per un periodo percorribile solo su una canna, a senso unico alternato regolato da semaforo con un rosso da 25 minuti, tanto ci si impiega in auto a superare il tunnel lungo 11 chilometri a un media di 60 chilometri orari. E si erano create lunghissime code e proteste, con attese anche superiori ad un’ora.

Ha spiegato dunque Caputi: “una delle difficoltà per consentire il doppio senso di marcia su una sola canna, mentre si lavora nell’altra, evitando insomma il senso unico alternato e il semaforo, è che ad oggi c’è un sistema di captazione dei fumi unidirezionale, ovvero solo per lo smog che esce dai mezzi che percorrono nella direzione attuale e prevista il tunnel. Dunque l’ipotesi, d’intesa con il gestore Strada dei Parchi, è di intervenire con la realizzazione di un sistema di captazione dei fumi bidirezionale, che consentirà quindi, assieme ad altre misure di sicurezza, il doppio senso di marcia”.

Caputi ha poi intanto sottolineato che quando apriranno i cantieri nel traforo,  “il presidente Marco Marsilio ha assicurato che la percorribilità dell’autostrada A14 sarà ottimale, con la fine dei lavori in corso, e questo rappresenterà una alternativa per il trasporto pesante, allentando la pressione sul traforo della A24”.