Lunedì, 16 Giugno 2025 Abruzzo

Per le Regioni: in senato presentato un PDL sull'aumento degli assessori

In Abruzzo scaldano i motori Sospiri e D'Amario

l disegno di legge che prevede l’aumento di due assessori nelle Regioni come l’Abruzzo che hanno meno di due milioni di abitanti, è destinato, se come quasi certo sarà approvato, a riaprire la corsa alle poltrone di giunta nella maggioranza di Marco Marsilio di Fdi. Scatenando appetti sopiti e repressi nel centrodestra riconfermato per un secondo storico mandato a marzo 2024, da subito segnato dall’apertura della voragine dei conti della sanità.

In particolare, da quanto si apprende da fonti dello stesso centrodestra, già molto attivo nel tessere trame e strategie è Lorenzo Sospiri, di Forza Italia, che intende lasciare la poltrona da presidente del Consiglio, che pure in prima battuta aveva fortemente voluto, in cambio di un assessorato, quello più pesante e scomodo, alla Salute, ora di Nicoletta Verì, con Forza Italia che mira anche ad ottenere un altro assessorato, per l’attuale sottosegretario Daniele D’Amario, cedendo però la presidenza del Consiglio a Fratelli d’Italia dominus della maggioranza. Con Paolo Gatti in pole position. Tra coloro che mirano ad un assessorato o anche al sottosegretariato di giunta, si vocifera che ci sia anche Marianna Scoccia di Noi moderati, che si è dovuto accontentare della “sola” postazione da vice presidente vicario del Consiglio.

Appare chiaro però che in questa partita la Lega non starà a guardare e nemmeno Noi moderati, che già con Fdi “pigliatutto”, e anche con Fi, sono venuti ai ferri corti in varie occasioni e con geometrie variabili, in occasione ad esempio delle nomine dei vertici delle società regionali.

In ogni caso sarebbe necessario un giro di valzer e di deleghe, che Marsilio si risparmierebbe e lasciare tutto com’è fino a fine legislatura. ma che dovrà per forza riaprire le danze.

Il progetto di legge in discussione al Senato è a firma dei capigruppo Lucio Malan, FdI, Massimiliano Romeo della Lega, Maurizio Gasparri di Fi e Michaela Biancofiore di Noi Moderati, e prevede una modifica alla disciplina relativa al numero massimo degli assessori regionali consentendo “alle regioni con popolazione fino a un milione di abitanti e a quelle con popolazione fino a due milioni di abitanti di incrementare di due unità il numero massimo degli stessi”, ma si precisa “senza oneri aggiuntivi a carico della finanza pubblica”, ovvero i due eventuali nuovi assessori dovranno essere retribuiti tagliando i compensi, ad oggi circa 14.000 euro lordi al mese, degli assessori già in carica. Emendamento che già aveva fatto capolino inserito nel provvedimento della election day sul recente voto amministrativo. Ora tornato in auge anche  perché in Puglia con la flessione degli abitanti, si dovrebbe tagliare il numero dei consiglieri regionali.

Tornando in Abruzzo: era stato lo stesso Marsilio ad aver detto più volte che solo sei assessori e un sottosegretario sono pochi rispetto alle tante deleghe di cui ci si deve occupare, ora troppo accorpato in capo ad un solo componente di giunta, definendo “una legge sbagliata e dannosa” quella che ha stabilito questo limite. Ironia della sorte però quella vituperata legge, la 148 del 2011, fu votata anche da Marsilio, allora deputato del Popolo delle libertà, nel quarto governo di Silvio Berlusconi.

Veniamo dunque nel dettaglio al giro di valzer che potrebbe essere danzato a palazzo Silone con l’aumento da sei ad otto assessori.

A scalpitare è innanzitutto Forza Italia, che ha preso alle ultime regionali il 13,4% ed eletto quattro consiglieri.

Sospiri è rimasto all’Emiciclo con 8.835 voti, e ha mantenuto la presidenza dell’assise, soffiandola all’ultimo momento a Roberto Santangelo, il più votato degli azzurri con 9.587, che ambiva a quel posto e che si è dovuto accontentare dell’assessorato alla Cultura e Sociale. Ora a quanto pare Sospiri vorrebbe prendere il posto a capo dell’assessorato alla Salute di Nicoletta Verì, che aveva questa delega già nella precedente legislatura, ex Lega, non rieletta con la lista Marsilio presidente, che ha preso 5,7% ed eletto due consiglieri. Verì rimarrebbe comunque in giunta, con un altra delega.

Con Sospiri assessore accadrà innanzitutto che entrerà in consiglio regionale, come suo surrogato, il primo dei non eletti nel collegio di Pescara, Paolo Cilli, vicesindaco di Montesilvano e che a marzo 2024 aveva preso 3.787 voti. Cilli era andato su tutte le furie allorché Sospiri ha deciso di optare per la presidenza del consiglio, che non prevede surroga, anziché un assessorato, decisione che gli ha impedito l’ingresso all’Emiciclo che dava per certo anche per accordi da tempo sanciti.

C’è poi già una pressione per un posto da assessore per Claudio D’Amario, rieletto con 5.417 voti, dopo un primo mandato come assessore esterno alle Attività produttive, ora sottosegretario con delega al Turismo, ed entrerebbe per un quinto mandato il primo dei non eletti in provincia di Chieti, Mauro Febbo, che ha preso 4.015 voti, uno dei grandi esclusi delle regionali del 2024.

Il sottosegretariato non prevede infatti la surroga, e non è all’ordine del giorno la modifica dell0 statuto. Già ai tempi della composizione della giunta, forte ma infruttuosa, era stata la pressione del segretario regionale e deputato Nazario Pagano per la nomina ad assessore, piuttosto che a sottosegretario, di D’Amario, proprio per far entrare in consiglio Febbo, il qual nel frattempo  è indagato, nell’abito di una inchiesta per corruzione che ruota intorno alle presunte tangenti pagate dall’imprenditore della sanità Vincenzo Marinelli (morto il 24 ottobre scorso a 88 anni).

Forza Italia avrebbe così 2 assessorati su 8, e lascerebbe libero il posto di sottosegretario. E soprattutto per far quadrare i conti, cederebbe la presidenza del Consiglio a Fratelli d’Italia, dominus della maggioranza, in virtù del 24,1% e 9 eletti, compreso Marsilio, che sono valsi tre assessorati, a Mario Quaglieri, recordman di voti, 11.754, al Bilancio, a Tiziana Magnacca ( 9.635  voti) alle Attività produttive e a Umberto D’Annuntiis , 7.416 voti ai Trasporti e Infrastrutture. Oltre al presidente Marsilio.

La presidenza del Consiglio e in subordine il sottosegretariato a Fratelli d’Italia, vedrebbe in pole position due grandi esclusi dalla prima partita della composizione di giunta: Paolo Gatti, il secondo più votato in assoluto con 10.878 preferenze, che non ha avanzato pretese accontentandosi della presidenza dell’importante quinta commissione Sanità, e in questo ruolo, assieme a Sospiri ha più volte marcato la distanza sulle scelte relative al rientro del debito della sanità, in contrapposizione con la giunta.

Ma potrebbe ambire a un posto da presidente del Consiglio anche Nicola Campitelli, 8.534 voti, ex Lega, che si aspettava un maggior riconoscimento per il risultato in provincia di Chieti,  con l’assessorato andato però alla conterranea, e grande rivale Magnacca, ottenendo la “sola” presidenza della terza commissione Agricoltura e sviluppo economico.

Non si può poi ovviamente ignorare, tra i big, il capogruppo Massimo Verrecchia, 7.761 voti, che in questo primo scampolo di seconda legislatura è arrivato spesso ai ferri corti con Quaglieri, anche per le vicende al Comune di Avezzano.

La Lega, prima forza nella passata legislatura, ai tempi d’oro del salvinismo con oltre il 27% 10 consiglieri e 4 assessori, e che invece a marzo 2024 è scesa al 7,6% con solo due consiglieri, e che ora è rappresentata in giunta dal riconfermato con 7.028 voti, vice presidente con delega all’Agricoltura Emanuele Imprudente. La Lega potrebbe anche accontentarsi, visto i rapporti di forza, ma è chiaro che con un rimpasto generale e con allargamento della giunta potrebbe anche rivendicare più spazio e più peso.

Infine Noi Moderati, che con il 2,7% ha rieletto Marianna Scoccia, con 5.282 voti. Anche il partito di Mara Carfagna e Maurizio Lupi potrebbe però anch’esso rivendicare più spazio e peso  e dunque potrebbe ottenere il sottosegretariato lasciato libero da D’Amario, che è un quasi assessorato.

Ma potrebbe alzare la posta, puntando ad un assessorato vero, il che consentirebbe di entrare in consiglio al primo dei non eletti in provincia dell’Aquila, con 2544 voti, Sergio Tedeschi., componente del cda della Saga, società regionale che gestisce l’aeroporto d’Abruzzo, e figlio dei sindaco di Cerchio Gianfranco Tedeschi.

Scoccia, che è anche sindaco di Prezza, in provincia dell’Aquila, e moglie dell’ex assessore regionale Andrea Gerosolimo, è stata la grande vincitrice delle elezioni comunali di Sulmona, dove è stato eletto sindaco l’avvocato Andrea Tirabassi, scelto da Fdi, ma dove tra noi Moderati e la civica che fa riferimento a Gerosolimo ha 5 seggi su 12 nella maggioranza, e con esponenti di Fdi comunque vicini alla coppia vincente in valle Peligna.