Venerdì, 13 Giugno 2025 Abruzzo

Sequestrati nel carcere di Teramo mezzo chilo di hascisc e cocaina

La droga scoperta dagli agenti della Polizia Penitenziaria

Nella giornata di ieri, il personale della Polizia Penitenziaria addetti al Casellario della Casa circondariale di Teramo ha sequestrato 500 grammi di hascisc e 50 grammi di cocaina celata all’interno di due pacchi postali diretti a due detenuti ristretti all’interno del carcere di Castrogno. A dare la notizia è Giuseppe Pallini, segretario provinciale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria.

“Nell’ultimo periodo numerosi sono stati i tentativi con lo stesso stratagemma di far entrare droga ma ancora una volta la professionalità dei Baschi Azzurri ha impedito ciò”, spiega il sindacalista del SAPPE. “Nei controlli di routine all’interno di due celle del reparto detentivo maschile è stato rinvenuto anche un telefono cellulare e altra sostanza stupefacente mentre in una cella del reparto detentivo femminile un telefono cellulare”.

“Il SAPPE”, conclude Pallini, “si compiace con gli agenti per le brillanti operazioni e sollecita un riconoscimento premiale e ripropone all’amministrazione di procedere con l’urgente assegnazione in pianta stabile presso la Casa Circondariale di un presidio di unità cinofila per il contrasto alle droghe e l’ implementazione dell’organico di polizia carente di 70 unità a fronte di un sovraffollamento carcerario di oltre 200 detenuti in più che fa di Teramo uno degli istituti più sovraffollati d’Italia”.

Per Donato Capece, segretario generale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria, “il SAPPE, Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria, esprime piena soddisfazione per tutta l’operazione svoltasi”. E prosegue: “è un fenomeno sempre più in crescita di quello dei tentativi di introduzione di telefonini e sostanze stupefacenti a livello nazionale negli Istituti di pena che di materiale atto alle comunicazioni.

L’operazione è la testimonianza della professionalità della Polizia Penitenziaria, che oltre a partecipare attivamente all’opera di rieducazione e trattamento, svolge con abnegazione e competenza l’attività di Polizia”, aggiunge il leader nazionale del primo Sindacato del Corpo. Capece afferma che “si deve fare di più per gli appartenenti alla Polizia Penitenziaria: potenziando formazione ed aggiornamento professionale dei poliziotti e dotandoli degli strumenti tecnologici utili a contrastare l’indebito tentativo di introdurre droga e telefonini in carcere. Penso, ad esempio, all’acquisto ed alla dotazione, per ogni carcere del Lazio e della Nazione, dei sofisticati Body Scanner (già in uso negli aeroporti) che possono identificare con notevole precisione qualsiasi oggetto nascosto illegale o potenzialmente pericoloso come oggetti in ferro, ceramica, legno, armi di qualsiasi tipo e ordigni, ovuli di droga o altri oggetti nello stomaco, dispositivi elettronici ed inneschi. Investire in sicurezza vuol dire garantire prevenzione sociale”, conclude.