Venerdì, 6 Giugno 2025 Abruzzo

VITALIZI: “IN ABRUZZO AUMENTI DA RECORD”

TRA I “FORTUNATI” AMICONE, PEZZOPANE E TAGLIENTE

 In Abruzzo “aumenti da record” dei vitalizi, “fino a 800 euro” per via degli aggiornamenti per l’inflazione, di cui beneficiano 91 ex consiglieri regionali, a cui si aggiungono 47 congiunti che godono della reversibilità. Vitalizio che è cumulabile e che costa agli abruzzesi circa 4 milioni di euro l’anno.

A dire che siano quelli abruzzesi tra i più consistenti d’Italia, la trasmissione di Rete 4 Fuori dal Coro, condotta da Mario Giordano, dedicata agli aumenti scattati anche quest’anno, del 14%, dei vitalizi degli ex consiglieri regionali, per adeguare gli assegni mensili all’inflazione. Parte di loro percepisce in aggiunta anche il vitalizio da ex parlamentare, oltre ad eventuali pensioni da lavoro.

Accortezza che invece non scatta, o scatta in ben più modesta entità, per tutti gli altri milioni di pensionati, compresi quelli che con la minima percepiscono oggi appena 616 euro, 2 euro in più dal mese da gennaio.

Un servizio che ha riguardato più regioni d’Italia, con particolare focus però sull’Abruzzo, dove ad essere intervistati sono stati anche cittadini indignati, che non hanno affatto gradito: “A noi ci danno le nichelle, (le briciole ndr), e poi si pigliano i soldi nostri”, “È la casta!”, “È uno schiaffo alla miseria”.

Tra gli ex ad essere raggiunta dall’inviata di Fuori dal Coro c’è Stefania Pezzopane, del Partito democratico, ex consigliere regionale, assessore e parlamentare, alla quale sono stati chiesti lumi sull’aumento del suo vitalizio regionale di circa 530 euro al mese lordi, con assegno salito a gennaio a 4.098 euro lordi. Ma Pezzopane ha risposto con un sorriso e con un liquidatorio “non lo sapevo”.

Più disponibile Mario Amicone, ex consigliere regionale ed assessore ai Trasporti prima dell’Udc poi Pdl, nonché ex direttore dell’Agenzia regionale per la tutela ambientale, che ora percepisce, con un aumento dovuto alle rivalutazioni, un vitalizio di 5.315 euro lordi al mese, 733 euro in più rispetto al 2022.

Alla domanda, impertinente, dell’invitata, “ma i pensionati tutti questi soldi non li vedono neanche”, ha risposto seccamente: “E che devo fare, glieli devo dare io?”.

Il maggiore aumento tra i consiglieri regionali abruzzesi, ricorda Fuori dal Coro, lo ha ottenuto l’ex consigliere e presidente del Consiglio regionale del Pdl Giuseppe Tagliente, che ha ora un vitalizio di 5.873 euro, lievitato dal 2022 di 854 euro, cifre sempre lorde.

Raggiunto telefonicamente ha commentato: “è un calcolo matematico, chieda agli uffici regionali”, e alla domanda “ma lei questo non lo considera un previlegio?” ha tagliato corto Tagliente: “guardi, mi consenta di non rispondere”.

In Abruzzo i vitalizi costeranno nel 2025 circa 4,1 milioni di euro all’anno, ma va ricordato che la cifra è destinata progressivamente a scendere in quanto dal giugno 2019 i consiglieri regionali possono godere della sola “indennità a carattere differito”, e a fronte  un accantonamento di 600 euro mensili nei 5 anni di legislatura, avranno comunque diritto una “pensioncina” di 500-600 euro al mese dopo i 65 anni. Ma sono stati fatti salvi appunto i diritti acquisiti, ovvero il regime che consentiva di ottenere una ricca pensione a partire dai 60 anni, anche di 2 mila euro al mese, maturata con versamenti di 1.500 euro al mese per soli cinque anni all’Emiciclo.

Fuori dal coro in Lombardia ha intercettato l’ex consigliere regionale di Forza Italia Luciano Valaguzza, che ha visto aumentare il vitalizio da 6.4oo euro lordi al mese del 2022 ai 7.300 euro lordi al mese, e ha dunque commentato, “è semplicemente un adeguamento Istat” negando che si tratti di un previlegio.

Infine trasferta in Trentino Alto Adige, dove oltre alle rivalutazioni dei vitalizi degli ex, i consiglieri in carica da gennaio percepiscono 1.100 euro lordi in più al mese di indennità, più quasi 2omila euro di arretrati, frutto della legge che collega le loro indennità ai contratti del personale della Regione, voluta dalla maggioranza di Arno Kompatscher del Südtiroler Volkspartei, sostenuto da Fdi e civiche.

Interpellato da Fuori dal coro Andrea De Bettolini, capogruppo del Partito democratico, ha spiegato che effettivamente “si crea uno squilibrio, e stiamo valutando come affrontare la situazione”.

Nessuno ha voluto rilasciare dichiarazioni tra gli esponenti del gruppo di Fratelli d’Italia e delle altre forze di maggioranza. L’unico a concedersi Claudio Cia, del gruppo misto. che ha ammesso: “sì, ho ricevuto gli arretrati, come tutti gli altri, e non ne sentivo però il bisogno”.