Giovedì, 5 Giugno 2025 AbruzzoARAP: affossata la legge proposta dall'assessore MagnaccaOK in Commissione ad emendamenti presentati dal centrodestraENTRODESTRAOggi in terza Commissione del Consiglio regionale, convocata in seduta congiunta con la prima Commissione, come da pronostico, c’è stato il dietrofront sul controverso progetto di legge di iniziativa della Giunta regionale della riforma dell’Agenzia regionale attività produttive, oggi commissariata. Questo rispetto alla norma confezionata dall’assessore alle Attività produttive, Tiziana Magnacca, di Fdi, che prevedeva la creazione di una “good company”, la nuova Aruap, e una “bad company”, la vecchia Arap, che si sarebbe dovuta accollare i 20 milioni di debiti con la fusione del Consorzio industriale di Chieti e Pescara, e con la prospettiva della liquidazione. Approvati infatti gli emendamenti con primi firmatari Emiliano Di Matteo, di Fi, e di Nicola Campitelli, FdI, che cancellano la bad company, senza fusione con il consorzio industriale, che andrà a liquidazione, e con il controllo dell’Arap in capo al Consiglio regionale, contro lo scippo della Giunta, con allargamento del cda da 3 a 5, con la sola nomina del presidente in capo alla giunta, gli altri 4 membri al consiglio. Commentano a margine dei lavori gli esponenti del gruppo Abruzzo Insieme Giovanni Cavallari e Vincenzo Menna. “Ciò che è andato in scena oggi, nelle sedute congiunte di commissione sul progetto di legge istitutiva dell’azienda regionale unica attività produttive rappresenta il fallimento e soprattutto la sonora bocciatura che la stessa maggioranza di centrodestra, a guida Marsilio, ha inferto al proprio Assessore Tiziana Magnacca, principale protagonista del Progetto di Legge”. “Crediamo che quanto accaduto oggi rappresenti, in primis, un’ammissione di colpa circa le criticità, ampiamente e ripetutamente segnalate dalla pressoché totalità dell’opposizione, della proposta di legge nella sua versione originale. L’aver poi previsto un processo preventivo e propedeutico di due diligence sui conti del consorzio Chieti Pescara, certifica la bontà degli appunti mossi, in ogni sede, sul rischio che la situazione di tale struttura affossasse irreversibilmente la posizione dell’agenzia regionale, che già di per sé non naviga in acque felici. “Da parte nostra continueremo ad impegnarci a testa bassa al fine di ottenere un testo di legge che sia effettivamente valido ed efficace e che renda l’ARAP una struttura in grado di soddisfare appieno gli interessi di imprenditori che hanno investito, o che intendono investire, nelle aree industriali presenti nelle varie provincie” concludono. |