Mercoledì, 4 Giugno 2025 Vastese

Il Tar Abruzzo boccia una ragazza che voleva fare la vigilessa

La motivazione: ha tatuaggi a vista sotto la divisa

Il Tar di Pescara gela le speranze dell'aspirante vigilessa di Lanciano, esclusa dal concorso per un posto in polizia locale a causa dei tatuaggi. Nella sentenza pubblicata ieri, 3 giugno, i giudici amministrativi hanno infatti respinto il ricorso della 35enne, dopo aver bocciato – lo scorso dicembre – la richiesta di sospensione cautelare dell'esclusione dalla graduatoria.

La donna aveva partecipato all'interpello del Comune di Lanciano per la copertura di 10 posti da istruttore di polizia locale, con contratto a tempo pieno e indeterminato. Dopo aver superato tutte le prove, si era collocata al decimo posto in graduatoria.

Al successivo esame della commissione medica della polizia di Stato, però, la candidata era stata esclusa per via di alcuni tatuaggi, due sul piede sinistro e due sul destro, che non sarebbero stati coperti dall’uniforme, come prevede il regolamento adottato dal corpo di polizia locale di Lanciano.

La 35enne, assistita dagli avvocati Amedeo Di Odoardo e Fabio Caprioni del foro di Teramo, aveva impugnato il provvedimento davanti al Tar, sostenendo che “se si fosse trattato di un candidato uomo, con divisa solo in pantaloni, gli stessi tatuaggi non avrebbero condotto a un giudizio negativo di inidoneità”, e quindi di essere stata discriminata in quanto donna.

Il collegio, invece, ha dimostrato che non si trattarebbe di una disparità di trattamento in quanto, sempre secondo lo stesso regolamento, anche per gli uomini sono previsti pantaloni corti nel modello estivo dell'uniforme. “Ne consegue – sottolineano i giudici - che gli stessi tatuaggi della ricorrente sarebbero rimasti scoperti anche se presenti negli arti inferiori di un candidato uomo. Pertanto nessuna discriminazione di genere è stata operata a danno dell’interessata”.

La ricorrente valuterà se impugnare o meno la sentenza al Consiglio di Stato.