Martedì, 3 Giugno 2025 AbruzzoBuona notizia: vicenda Ombrina Mare, l’Italia ha vinto il ricorsoAnnullato il risarcimento da 190 milioni alla Compagnia RockhopperL’Italia ha ottenuto una vittoria importante sul piano internazionale: il Tribunale arbitrale dell’ICSID (International Centre for Settlement of Investment Disputes) ha annullato il risarcimento da 190 milioni di euro che lo Stato italiano avrebbe dovuto versare alla compagnia petrolifera britannica Rockhopper. Lo ha reso noto la stessa società, che aveva promosso il ricorso in seguito alla bocciatura del progetto di estrazione «Ombrina Mare», al largo della costa abruzzese. La vicenda risale agli anni 2010, quando la compagnia britannica progettava di estrarre petrolio nel mare Adriatico, a pochi chilometri dalla costa dei Trabocchi. Il progetto fu bloccato nel 2016, dopo una lunga e partecipata mobilitazione popolare culminata in due manifestazioni con decine di migliaia di persone: a Pescara nel 2013 e a Lanciano nel 2015. La protesta contribuì in modo determinante alla decisione di vietare le trivellazioni entro 12 miglia dalla costa. A seguito dello stop, Rockhopper si era appellata al Trattato sulla Carta dell’Energia (Energy Charter Treaty), sostenendo che l’Italia avesse violato gli obblighi previsti nei confronti degli investitori esteri. Nel 2022, un primo pronunciamento arbitrale aveva dato ragione alla compagnia, condannando l’Italia a versare un risarcimento da 190 milioni di euro, più interessi. Il governo italiano ha quindi impugnato la decisione presso il meccanismo di revisione dell’ICSID, il tribunale internazionale per la risoluzione delle controversie in materia di investimenti. La nuova sentenza ha ribaltato il verdetto iniziale, annullando integralmente l’obbligo di risarcimento. Soddisfazione è stata espressa dagli attivisti che si opposero al progetto. «La questione del risarcimento da 190 milioni di euro aveva avuto una vasta eco in Italia – ha dichiarato Augusto De Sanctis del Forum H2O – dove, invece di contestare le folli clausole capestro contenute nel Trattato dell’Energia, improvvidamente firmato negli anni ’90, si era montata una feroce critica alla sacrosanta protesta anti-trivelle del popolo abruzzese». «Avevamo ragione – prosegue De Sanctis – a contrastare sia la deriva fossile, in piena crisi climatica, sia il Trattato dell’Energia, da cui si è ritirata anche l’Unione Europea. Il clima non si difende a parole o trivellando il mare Adriatico. Serve invece uscire subito dalla dipendenza dalle fonti fossili». |