Martedì, 3 Giugno 2025 Abruzzo

“Bucci vicino alla Magnacca", bufera a Chieti dopo il flop di Ortona

“Con l'assessore di Fratelli d'Italia anti ARAP”

 È un post elezioni traumatico per la Lega Abruzzo, che si lecca le ferite per i negativi risultati, nettamente al di sotto delle aspettative, nella tornata amministrativa di una settimana fa: ma se in ambito regionale non si sorride, anche per i profondi dissidi interni, in provincia di Chieti invece la tensione è alle stelle, a causa del malcontento della base leghista per la  gestione del partito.

In particolare sotto accusa è il coordinatore provinciale, Maurizio Bucci, a cui dopo i pur non soddisfacenti esiti alle regionali del febbraio del 2024, è toccata la poltrona di presidente dell’Azienda territoriale per l’edilizia residenziale (Ater) di Lanciano.

Secondo fonti bene informate, la goccia che avrebbe fatto traboccare un vaso già colmo, proprio i pessimi risultati delle comunali di Ortona. dove la Lega ha collezionato un misero 3,04%,  pari a 351 voti, nella coalizione che appoggia assieme ad Fi, Udc e Noi moderati e civiche, il candidato sindaco Nicola Fratino, andato al ballottaggio assieme ad Angelo Di Nardo di Fdi, in vantaggio di oltre 400 voti.

La delusione e il disappunto arrivano a poco più di un anno dalla mancata elezione di un consigliere regionale, nonostante il buon risultato della uscente Sabrina Bocchino, e sarebbero stati scatenati anche da un’altra dinamica considerata “antipatica” e “imbarazzante”, perché coinvolge il partito di maggioranza relativa nella maggioranza di centrodestra che governa la Regione: Bucci, sindaco del comune montano di Gamberale, infatti, sarebbe vicino ad un big di Fratelli d’Italia, l’assessore regionale alle Attività produttive, Tiziana Magnacca, tra i candidati più votati con oltre 9.600 preferenze alle regionali del 2024, con la quale si sarebbe alleato contro il consigliere regionale meloniano della provincia di Chieti, Nicola Campitelli, ex Lega, e rieletto in Fdi, con oltre 8.500 voti.

La componente della Giunta guidata dal presidente, Marco Marsilio, di FdI, spesso anche nel suo territorio è al centro di polemiche, anche nel suo comune, San Salvo, dove è presidente del consiglio comunale e proprio per le mancate dimissioni, si è rischiato il ritorno alle urne nel voto del bilancio, ed ha ha un rapporto molto teso con Campitelli, a cui Magnacca non ha perdonato la netta opposizione al suo disegno di ridimensionare una partecipata cresciuta molto negli ultimi anni, l’Azienda regionale per le attività produttive (Arap).

Campitelli, consigliere delegato alla energia, insieme al capogruppo di Forza Italia in consiglio regionale, Emiliano Di Matteo, è stato tra i più attivi nella stesura dell’emendamento che boccia il disegno di riforma di Magnacca approvata dalla Giunta, una norma che dovrebbe essere varata oggi nella competente commissione.

Ma non c’è dubbio che le polemiche siano divampate anche per i risultati elettorali, soprattutto collegati alle dichiarazioni che Bucci ha fatto alla vigilia. A Ortona “la lista è fortissima”, aveva assicurato Bucci, ma le percentuali da temperatura invernale lo hanno clamorosamente smentito, e ora nella migliore delle ipotesi, ovvero con la vittoria di Fratino con un recupero dello svantaggio su Di Nardo, la Lega otterrà al massimo un consigliere.

“Era prevedibile che finisse così” – si rumoreggia negli ambienti salviniani. “Sono mesi che il coordinatore provinciale ci dimostra quotidianamente di essere ormai stabilmente collocato in FdI”.

E nella rosa chietina di FdI sembra che il suo decennale rapporto personale condiviso con l’assessore Magnacca faccia la differenza nelle preferenze di Bucci.

Del resto, lo stimato commercialista, in quota Lega e come detto presidente di Ater Lanciano, è da tempo revisore dei conti nel Comune di San Salvo, dove la sua amica è stato sindaco.

Sempre stando a quanto trapela dalla base, nella sua veste di presidente di Ater Lanciano starebbe mettendo in pratica gli “ordini” dell’assessore Magnacca che vorrebbe a tutti i costi le teste delle persone vicine al consigliere regionale Campitelli alla luce del fatto che in quella azienda il precedente vertice era un suo uomo, Fausto Memmo.

Insomma, a Campitelli, principale competitor di Magnacca in provincia di Chieti, viene attribuita anche la colpa di essere il “responsabile” della clamorosa bocciatura in Consiglio regionale del disegno di legge sull’affossamento di Arap.

Una battaglia che potrebbe rientrare nella cruenta guerra interna a FdI, quindi nulla di particolarmente clamoroso in Abruzzo, ma il fatto che l’arma principale a favore di uno dei contendenti sia un uomo ancora leghista, starebbe mandando su tutte le furie i vertici regionali di FdI, in particolare il senatore e coordinatore regionale, Etel Sigismondi, imbarazzando non poco i militanti della Lega.

Il caso della ambiguità politica di Bucci, come spiegano ancora fonti vicine al vertice abruzzese del Carroccio, sarebbe sul tavolo del coordinatore regionale della Lega, Vincenzo  D’Incecco, capogruppo e presidente della prima commissione Bilancio, già alle prese con la gestione dei dissidi con la influente ala aquilana, guidata dal sottosegretario all’agricoltura ed ex parlamentare Luigi d’Eramo e del vice presidente della Regione con delega all’Agricoltura, Emanuele Imprudente. Sempre i critici sottolineano: “già in campagna elettorale Bucci ha evidentemente fatto a nascondino: voti leghisti nella sua Gamberale, voti a Magnacca fuori”.

“Ma ora, dopo il tonfo ad Ortona, il ripulisti in Ater e il suo continuo vantarsi del rapporto strettissimo con la Magnacca”, sono in molti a pretendere chiarezza, tra cui i consiglieri comunali di Chieti Fabrizio Di Stefano e Mario Colantonio, e la stessa Bocchino, vice coordinatore regionale che si è battuta fino alla fine per la sua nomina all’Ater,

“La gestione di Bucci sembra piuttosto individuale e personalistica e forse alla costruzione sempre più convinta di un solido ponte che lo porti definitivamente verso le braccia di FdI e della sua amica di vecchia data Magnacca”, attaccano ancora i critici.

La vicenda sarebbe giunta anche alle orecchie del leader nazionale e vice premier, Matteo Salvini.  che, già fortemente irritato dai risultati magri delle amministrative abruzzesi, nonostante ci abbia messo direttamente la faccia, avrebbe già interessato il vertice regionale “affinché si ristabilisca un minimo di regole e si torni a fare politica sui territori, abbandonando partite personalistiche e dannosi giochi di potere”, concludono i militanti mobilitati in un territorio che ha eletto l’unico deputato in Abruzzo, il toscano Alberto Bagnai, big nazionale responsabile economico del Carroccio.