Domenica, 1 Giugno 2025 AbruzzoGuerra all'interno di Forza Italia, D'Amario nella buferaContinua la lotta tra i big per il controllo del PartitoLe elezioni amministrative che hanno portato al voto 6 comuni abruzzesi, vedendo trionfare il centrodestra nei due più popolosi, Sulmona e Ortona, accendono un duro scontro in Forza Italia, in particolare in provincia di Chieti, e al centro della bufera finisce il coordinatore provinciale Daniele D’Amario, sottosegretario della Giunta regionale con delega al Turismo. E intanto continua la guerra, a livello regionale, per il controllo di un partito ormai abituato ai conflitti interni. Le ultime comunali sono state un banco di prova importante per Fi che si conferma, nonostante le lotte intestine, seconda forza della coalizione in Regione dopo FdI, il partito del presidente Marco Marsilio che alle regionali dello scorso marzo 2024 ha trainato il centrodestra verso lo storico secondo mandato che ha ridisegnato anche gli equilibri dei partiti: in testa Fratelli d’Italia, al 24,1%, Forza Italia al 13,4, crollo Lega al 7,5%. Schema confermato, con gli azzurri oggi intorno al 9% ma con due scenari diversi a Sulmona e Ortona. Nel primo caso la coalizione unita ha portato all’elezione al primo turno di Luca Tirabassi – con un risultato clamoroso di Noi Moderati e della lista collegata Sulmona al Centro, rispettivamente al 15,1 e 12,2% – nel secondo il centrodestra spaccato sarà impegnato in un derby casalingo tra il consigliere di opposizione uscente di Fratelli d’Italia, Angelo Di Nardo, sostenuto da Fdi, e dalle civiche di “area” Città che amo, Forza Giusta per Ortona e Di Nardo sindaco, con il 26,9%, pari a 3.512 voti, e l’ex due volte sindaco Nicola Fratino, secondo con 3.025 voti, pari al 23,2%, sostenuto da Forza Italia, Alleanza per Ortona, Unione di centro, Lega e Noi moderati. Tutto comincia da qui, con una nota a firma del “Coordinamento Forza Italia San Salvo (tranne uno)”, scrivono gli autori, che “denuncia la disparità di trattamento rispetto a quanto sta accadendo a Ortona dove per la scelta del futuro sindaco il ballottaggio metterà di fronte Angelo Di Nardo di Fratelli d’Italia e Nicola Fratino sostenuto da Forza Italia e Lega, uno scontro alle urne interno al centrodestra, ciò che è stato impedito dal coordinatore provinciale di Fi, Daniele D’Amario”. Questo perché “nell’ultima crisi politica, a San Salvo è stato impedito a Nicola Di Ninni e Nicola Argirò (Forza Italia) di avviare una trattativa con Emanuela De Nicolis e Tiziana Magnacca (Fratelli d’Italia) azzerando la giunta e la presidenza del consiglio comunale per ripartire con metodi condivisi”. Grazie al voto favorevole di Nicola Di Ninni, segretario del circolo cittadino di Forza Italia, assieme all’astensione di Marika Bolognese, consigliera di opposizione, ora al gruppo misto, la turbolenta maggioranza di centrodestra di San Salvo, guidata dal sindaco De Nicolis, nelle scorse settimane è riuscita ad approvare per il rotto della cuffia il bilancio consuntivo. Di Ninni è quindi finito sotto accusa per “aver trattato a titolo personale e senza coinvolgere la base, allo scopo di ottenere una poltrona a proprio esclusivo vantaggio”, quella della presidenza del consiglio, che è ancora detenuta dall’assessore regionale alle Attività produttive, Tiziana Magnacca, di Fdi, eletta in Regione il 10 marzo dello scorso anni con il super risultato di circa 10mila preferenze, e di aver trattato direttamente con De Nicolis, con la benedizione il coordinatore provinciale di Fi, Daniele D’Amario, con il presidente della Regione Marsilio intervenuto di persona per salvare la maggioranza di centrodestra in un importante comune, di oltre 20mila abitanti. “Non si capisce la doppiezza di D’Amario – dicono i forzisti -, a cui diciamo che l’aver ‘riportato’ Di Ninni tra le braccia della Zia ha solo sfasciato il neo circolo di Forza Italia sansalvese ed ha messo quel giovane nel tritacarne, rinviando la resa di conti tra Forza Italia e Fratelli d’Italia alle prossime comunali, nelle quali ci dovrebbero essere le liste politiche. Ovvio che, in caso di veti dei livelli provinciale/regionale, saranno presenti liste civiche, comunque non allineate alla dittatura di chi ha escluso anche Giancarlo Lippis ed Alfonso Di Toro dalla ‘Governance’ cittadina”. Qui viene osservato, “è stata azzerata ben più di un’amministrazione per ripartire (come proposto a San Salvo); è stata azzerata addirittura una prospettiva politica di coalizione e ora Forza Italia e Fratelli d’Italia si faranno una guerra fratricida. Nei prossimi quindici giorni, Di Nardo e Fratino se le daranno di santa ragione per stabilire chi dei due governerà la città”. Ma D’Amario non ci sta e, visto che i panni sporchi ormai non si lavano in casa, in un comunicato inviato ai giornali tuona: “In merito alla nota diffusa da alcuni componenti della segreteria comunale di Forza Italia a San Salvo, desidero precisare quanto segue. Le comunicazioni ufficiali relative alla collocazione politica del partito a livello cittadino competono al segretario comunale. Le esternazioni diffuse da singoli componenti della segreteria risultano quindi inappropriate e lontane dalla realtà dei fatti”. “Trovo scorretto e persino assurdo – sottolinea – intervenire su vicende politiche di altri territori, come nel caso di Ortona, senza averne piena conoscenza. Ogni contesto locale presenta dinamiche proprie che vanno comprese e rispettate. I casi di Ortona e San Salvo rappresentano due realtà politiche completamente diverse, con percorsi autonomi che non devono essere né confusi né strumentalizzati. È fondamentale distinguere con chiarezza le situazioni e garantire il rispetto dei ruoli e delle competenze all’interno del partito”. “Invito quindi tutti a mantenere un atteggiamento responsabile e costruttivo, nell’interesse di Forza Italia e della sua coerenza politica sui territori”, chiosa il segretario provinciale. Oltre alla rissa in provincia di Chieti, continua la “missione” del presidente del Consiglio regionale, Lorenzo Sospiri, e dell’assessore regionale alla Cultura Roberto Santangelo, che è anche presidente del Consiglio comunale dell’Aquila, coalizzati per soffiare il controllo del partito in Abruzzo al deputato Nazario Pagano, presidente della Commissione Affari costituzionali, che è alla guida da oltre 15 anni. C’è poi l’incognita del marsicano Filippo Piccone, ex consigliere regionale, ex parlamentare, ed ex sindaco della sua Celano, tornato da big nel partito portando in dote oltre 3mila tessere, automaticamente protagonista nel panorama regionale e nei congressi del territorio provinciale, avversario temibile per lo storico nemico Pagano in vista delle elezioni politiche della primavera del 2027.
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