Giovedì, 29 Maggio 2025 Abruzzo

Il Comune se ne lava le mani

Santa Croce esclusa: i cittadini, “Da che parte state?”

“Il Comune si interfaccerà con il Dipartimento Regionale competente e con AreaCom – in qualità di Stazione appaltante – per acquisire aggiornamenti e chiarimenti sui prossimi passaggi previsti per la definizione della procedura di assegnazione della concessione”.

A Canistro, in provincia dell’Aquila, non più proteste e mobilitazioni degli operai ed ex lavoratori con il Comune guidato dal sindaco Angelo Di Paolo, in prima linea nella battaglia legale sulle concessioni assegnate dalla Regione e nel feroce contenzioso con il player Santa Croce del patron Camillo Colella.

Con una nota stringata e algida, attraverso un post nella pagina facebook, e senza comunicati alla stampa, il Comune, di cui è ora sindaco Giammaria Vitale, dirigente della Asl provinciale dell’Aquila, molto vicino al capogruppo di Fdi, Massimo Verrecchia e al presidente della Regione, Marco Marsilio, anche lui di Fdi, ha finalmente rotto il silenzio su una vertenza ormai decennale con la preziosa acqua minerale delle sue sorgenti che finisce nel fiume Liri dal 2016, e in sostanza e se ne lava le mani, su una questione importante per la economia del paese e del circondario. Si affida infatti al lavoro di Areacom, l’Agenzia regionale dell’Abruzzo per la committenza, dopo aver rinunciato a costituirsi in questo contenzioso e confermando la rinuncia a quello complessivo.

Ed è emblematico che a reagire alla nota siano i cittadini e non la opposizione. A mettere in discussione la posizione del Comune, e stato infatti, con i suoi commenti al post, Aleandro Mariani, tenore di fama internazionale e consulente della pubblica amministrazione, originario di Canistro, che ha definito sarcasticamente “cosa simpatica” il  “come può risolvere il tutto il Comune di Canistro, che ad oggi non si è capito da che parte sta”, chiedendosi come sia stato possibile che Areacom abbia impiegato tutto questo tempo per portare a termine la gara, evidenziando in aggiunta che è inutile parlare con Areacom, che “è solo stazione appaltante”  mentre il confronto “deve svolgersi con il capo del dipartimento che gestisce le risorse idriche della Regione Abruzzo”. Avanzando il sospetto che che il Comune stia aspettando la fine della vicenda, “magari salendo sul cavallo vincente”.

Tutto questo dopo il nuovo clamoroso colpo di scena nella concessione delle acque minerali della sorgente Sant’Antonio Sponga, che dal 2016 vanno a finire nel fiume Liri, ovvero l’esclusione da parte del Tar di Pescara dell’ex concessionario Santa Croce, del patron Camillo Colella, dalla nuova gara indetta da Areacom, con in campo ora la sola Sant’Anna, in attesa di un probabile ricorso al Consiglio di Stato.