Giovedì, 22 Maggio 2025 Abruzzo

A Pescara in centinaia in piazza per chiedere il rinnovo dei contratti

Grande risposta dei lavoratori all'iniziativa lanciata da Cgil, Cisl e Uil

Grande partecipazione oggi allo sciopero regionale della sanità privata indetto da Cgil, Cisl e Uil per il mancato rinnovo del contratto nazionale della sanità privata Aiop e Aris e del contratto nazionale delle residenze sanitarie assistite e i centri di residenza per anziani non autosufficienti, sempre di Aiop e Aris.

Il corteo, partito dalla Prefettura di Pescara, ha attraversato Ponte Risorgimento per concludersi con un presidio partecipato in Piazza Unione, sotto la sede della Regione Abruzzo.

“Una manifestazione forte, determinata, che ha voluto portare all’attenzione delle istituzioni e dell’opinione pubblica la condizione inaccettabile di chi, pur garantendo servizi essenziali, è ancora senza un contratto dignitoso. Un contratto atteso da anni, che riguarda migliaia di lavoratrici e lavoratori abruzzesi, e che continua a essere bloccato per responsabilità delle associazioni datoriali”, si legge nella nota.

Nel corso della manifestazione, una delegazione delle tre sigle sindacali è stata ricevuta dal Presidente del Consiglio regionale Lorenzo Sospiri.

“L’incontro si è rivelato particolarmente positivo: il Presidente ha ascoltato con attenzione le ragioni della protesta, riconoscendo pienamente la legittimità delle rivendicazioni sindacali e impegnandosi a portare la questione ai capigruppo consiliari. L’obiettivo è la presentazione e approvazione di una risoluzione in Consiglio regionale che impegni la Regione, per quanto di propria competenza, a sostenere una soluzione positiva della vertenza”, riferiscono i sindacati.

"Durante il confronto è emersa con chiarezza una posizione condivisa: il rinnovo dei contratti collettivi non può avvenire con risorse pubbliche. Le responsabilità sono in capo agli imprenditori della sanità privata, che, in quanto tali, devono farsi carico degli oneri contrattuali nei confronti dei propri dipendenti. Non è accettabile che si continui a scaricare sulle lavoratrici e sui lavoratori il costo del mancato rinnovo, né che si chiedano coperture pubbliche per obblighi che spettano esclusivamente al settore datoriale”.