Mercoledì, 9 Ottobre 2024 Abruzzo

IN BALLO FUTURO CDX, DIALOGO O RISSA.

NOMINE Il 15 IN AULA, TEMPO GIA’ SCADUTO IL 7 OTTOBRE

Il nulla di fatto del tavolo di lunedì pomeriggio del centrodestra del riconfermato presidente Marco Marsilio, di Fdi, convocato per decidere le nomine degli enti regionali, ha di fatto segnato un punto di svolta per il futuro della maggioranza.

Lo scontro tra il partito di Giorgia Meloni che vuole fare cappotto, dall’alto del suo 24,3%, preso il 10 marzo, e la Lega da primo partito nella passata legislatura al 27,5% , a nobile decaduta al 7,5%,  che invece resiste e non ci sta a subire una spoliazione totale, impone due strade da intraprendere e la decisione spetta in primis a Fratelli d’Italia: o quella del dialogo o del conflitto aperto.

A maggior ragione ora che, passando dalle minacce ai fatti, i salviniani hanno negato in conferenza dei capigruppo la fiducia al presidente del Consiglio regionale, Lorenzo Sospiri per le nomine di competenza dell’aula, tasselli anche loro dello spoil system, ovvero Adsu, Ater, Arap ed Ersi. Sospiri suo malgrado, ha dovuto inserire l’argomento in Consiglio Regionale, il 15 ottobre, con voto nomina per nomina, ben 19. E si annuncia sic stantibus, una battaglia campale. Alla Lega che ha due voti, ne basterebbero altri due nel centrodestra per far saltare la maggioranza.

Una decisione da prendere poi a tempo scaduto, esi scopre anche, perché come segnalato da ambienti burocratici della Regione, il termine ultimo per lo spoil system non è giovedì 10 ottobre, come assicurato da più di un consigliere e tecnico, ma è scoccato già il 7 ottobre.

La prima strada è quella di mettere da parte il manuale Cencelli per la spartizione, in base ai rapporti di forza, e trovare un accordo, un punto di equilibrio, cedendo qualcosa di più alla Lega, nel nome della realpolitik, della stabilità di una maggioranza che già si trova a dover far fronte al bubbone del debito della sanità, ed è già attraversata da tensioni e liti.

L’altra strada, banalmente, è lo scontro totale, il disseminare mine lungo il percorso già in salita e accidentato del Marsilio bis.

Per quanto riguarda poi il termini temporali delle nomine, intorno a cui si convocano tavoli già da maggio, alti dirigenti segnalano che ai sensi della legge regionale del 27 nel 2005, all’atto di insediamento del nuovo consiglio regionale le nomine devono essere effettuate entro 180 giorni, e non sei mesi come molti hanno interpretato.
Questo significa che da ieri tutti i cda sono formalmente decaduti, e possono occuparsi solo di provvedimenti strettamente di ordinaria amministrazioni. E per di più in base alle norme nazionali nel caso in cui per questo situazione di stallo, dovessero verificarsi situazioni che portano danno alla società, a risponderne dovrebbe essere, con intervento della Corte dei Conti, chi in Giunta e consiglio non ha proceduto entro i termini a rinnovare le cariche.

Certo una situazione limite, quest’ultima, ma che dà il senso appunto dell’impasse in cui si trova a subire il centrodestra. Da cui non sarà facile uscirne: ieri del resto Fdi ha ribadito che vuole la  Saga, di cui è presidente in scadenza Vittorio Catone, in quota Lega, vuole mantenere Abruzzo progetti, di cui è già suo amministratore unico Andrea Di Biase, capo di gabinetto del sindaco dell’Aquila, Pierluigi Biondi, e l’Arap, dove è presidente Giuseppe Savini, in quota Fi, affidandolo su volontà di Marsilio, al commissario Mario Battaglia, responsabile dell’Ufficio Affari Legali Agricoltura e Sviluppo Economico della Regione .

Forza Italia si terrà intanto stretta la Tua, la società regionale del trasporto pubblico, dove è presidente il segretario provinciale dell’Aquila degli azzurri Gabriele De Angelis, ex sindaco di Avezzano, il cui mandato scade tra un anno. Mentre la Fira, la finanziaria regionale, Fdi vuole darla a Noi Moderati, dove ora è presidente, in quota Lega, Giacomo D’Ignazio, ma il problema è che la governance scade nel 2026. Nel mirino c’è poi l’Ersi, l’ente regionale del servizio idrico, di cui è presidente Nunzio Merolli, quota Lega, anche lui.

Alla Lega sarebbero date così solo una delle tre Aziende per il diritto agli studi universitari (Adsu), e una delle cinque  Ater, le le Aziende territoriali per l’edilizia residenziale, con l’argomento che hanno già due caselle pesantissime, l’Arta, l’Agenzia regionale della tutela ambientale, con il direttore Maurizio Dionisio, confermato l’anno scorso per cinque anni, e l’Asr, l’Agenzia sanitaria regionale, con direttore Pierluigi Cosenza, con mandato in scadenza nel 2026.

La Lega però ovviamente non ci sta e vuole mantenere almeno un ente di primo livello, non accontentandosi di un Ater (con le altre tre a Fdi, e una a Fi) e di una Adsu (con le altre due una ciascuna a Fdi e Fi).