Martedì, 1 Ottobre 2024 Abruzzo

Costa dei Trabocchi: L'imprenditore Di Campli denuncia perdite del 50%

"Imprenditori sul lastrico. Così non è possibile fare turismo"

 “Una stagione turistica sotto le attese, inaspettata per quanto è stata negativa. Ci sono state tante contingenze che, rispetto allo scorso anno, hanno portato ad allontanare tanti turisti e a registrare perdite consistenti, siamo intorno al 50% in meno rispetto alla scorsa stagione”.

Così, in un’intervista ad AbruzzoWeb, l’imprenditore Donato Di Campli, proprietario del Supporter, con diverse strutture ricettive a Fossacesia (Chieti).

Tra le numerose criticità, una stagione estiva iniziata in ritardo a causa delle difficoltà legate al rilascio delle autorizzazioni paesaggistiche necessarie per riaprire le attività, poi la mucillagine e ancora la siccità e le numerose rotture delle condotte colabrodo sul territorio della provincia: “nel mio albergo ho dovuto spendere quasi 25mila euro per rifornire l’acqua in hotel nel mese di agosto. Come si può pensare di togliere l’acqua alle strutture turistiche dal pomeriggio?”, chiede Di Campli.

E sulle perdite: “Personalmente ho analizzato il magazzino che è un po’ il termometro di tutto – sottolinea -, acquistare per il 50% in meno dà un’indicazione abbastanza reale della situazione. Le motivazioni sono molteplici, a cominciare dal gravissimo disagio derivante dalle inchieste che sono piovute sulla Costa dei Trabocchi che hanno impedito a 12 delle 13 attività di riaprire lungo la ciclabile, sottoposte a provvedimenti giudiziari relativamente a presunti problemi urbanistici. I permessi sono arrivati in ritardo, per quanto riguarda le mie attività tutta la regolamentazione si è conclusa intonro al 18 luglio”.

“Io sono dalla parte di questi imprenditori che molto spesso sono criminalizzati, tutte queste 13 attività sono andate praticamente sul lastrico, tra dipendenti assunti e acquisti non utlizzabili. Stessa cosa per gli stabilimenti balneari, imprenditori che hanno concessioni temporanee che hanno aperto il 18 luglio, non è possibile fare turismo in questo modo”.

E aggiunge: “Se vogliamo fare turismo sulla Costa dei Trabocchi non si può pensare di tenere le attività aperte solo per tre mesi. In questo momento bisogna cambiare la legge del Pst che vincola noi imprenditori della costa a dover smontare tutte le attività dopo la stagione estiva. Basti pensare che ad oggi se qualcuno volesse andare sulla ciclabile non riuscirebbe a comprare neanche una bottiglietta d’acqua oppure ad andare nei bagni messi a disposizione dalla Provincia, che o sono chiusi o sono in condizioni pessime”.

“Se vogliamo fare turismo – aggiunge Di Campli – bisogna capire che la nostra costa non può essere fruibile solo d’estate, se non offriamo servizi i turisti scappano. Questo è un problema da affrontare con urgenza, mettendo insieme Regione, Provincia e tutta la politica abruzzese. Non serve andare per le borse del turismo a vantare la Costa dei Trabocchi per il paesaggio, bisogna andare con chi gestisce i servizi ed è messo in difficoltà da scelte a dir poco scellerate”, conclude.