Mercoledì, 4 Settembre 2024 Vastese

Tavares risponde a Marsilio, “Atessa centrale ma avanti con contratto sviluppo”

“I furgoni di grandi dimensioni sono e restano un segmento cruciale, anche perché rappresentano un terzo dei volumi in Europa”

 “Lo stabilimento di Atessa rimane centrale nella strategia di Stellantis, come dimostra il recente lancio dell’intera gamma rinnovata di veicoli prodotti ad Atessa (Fiat Professional Ducato, Citroen Jumper, Peugeot Boxer e Opel/Vauxhall Movano), nonché i nostri investimenti nell’efficienza energetica del reparto verniciatura e gli sviluppi regolari e continui a sostegno del piano strategico Stellantis Dare Forward 2030”.

Il ceo di Stellantis, Carlos Tavares, ha risposto così alla lettera inviatagli l’altro ieri dal presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, nella quale il governatore aveva chiesto delucidazioni rispetto “ai programmi che Stellantis ha intenzione di sviluppare per lo stabilimento di Atessa, sia nel breve che nel medio lungo periodo, con particolare riferimento alla produzione annuale di veicoli commerciali, agli investimenti e al mantenimento della forza lavoro impiegata”.

Oltre alle rassicurazioni, però il ceo di Stellantis aggiunge una precisazione che suona come un invito a portare avanti il progetto per un Contratto istituzionale di sviluppo (CIS) che nel 2021 il Comune di Atessa (ente capofila) insieme ad altre 22 municipalità della Val di Sangro ha istruito e presentato al Ministero per il Sud e per la coesione dell’epoca, che prevedeva circa 500 milioni di euro finalizzati a radicare la produzione con la creazione di un parco energetico, nuove infrastrutture e un centro di ricerca sull’automotive.

Ribadendo quindi “lo spirito costruttivo con il presidente Marsilio”, Tavares sottolinea “che le prestazioni e la sostenibilità della nostra azienda dipendono anche dalla competitività dell’ambiente in cui operiamo. Tra i fattori chiave – precisa Tavares – ci sono costi energetici ragionevoli, infrastrutture ferroviarie e stradali all’altezza degli standard internazionali e il giusto sostegno ai nostri investimenti attraverso i Contratti di Sviluppo”.

Nel documento, inoltre, “in merito al ricorso alla cassa integrazione nello stabilimento abruzzese” Tavares aggiunge che “è dovuto a una flessione congiunturale dei volumi di mercato e non è strutturale. Tra l’altro questa misura non comporta la chiusura totale dell’impianto, ma il passaggio temporaneo da tre a due turni”.

Parole che arrivano mentre sono state annunciate proprio oggi altre due settimane di cassa integrazione: l’ennesimo fermo produttivo ci sarà dal 30 settembre al 13 ottobre prossimi. Stellantis farà ricorso, precauzionalmente e in modo preventivo, a 2 ulteriori settimane di Cigo, dal 30 settembre, al 13 ottobre compresi, per un numero massimo di dipendenti del plant, fino al totale.

Tavares nel documento ricorda poi che “i furgoni di grandi dimensioni sono e restano un segmento cruciale, anche perché rappresentano un terzo dei volumi in Europa” e che “le flessioni del mercato, come quella attuale, possono ovviamente interferire con questo programma, che sosterremo con adeguate politiche commerciali e di sviluppo”.

Sul tema del contratto di sviluppo è intervenuto nei giorni scorsi il deputato dem Luciano D’Alfonso che ha ricordato: “il piano prevedeva anche opere per rendere più vivibile e attrattivo il territorio. Nel maggio dello stesso anno il direttore generale dell’Agenzia per la coesione, Paolo Esposito, ha trasmesso la proposta alla Regione Abruzzo per la necessaria istruttoria territoriale e condivisione, ma da Palazzo Silone non è mai arrivata alcuna risposta. Il centrodestra si è limitato a istituire un tavolo (si potrebbe definire estetico) sull’automotive che, dal suo insediamento nel 2022, ha prodotto solo chiacchiere. Stiamo parlando di un settore che in Abruzzo occupa circa 23.000 addetti, di cui 20.000 in provincia di Chieti, con un fatturato di 8 miliardi di euro che rappresenta il 48% dell’export dell’intero territorio regionale. Un settore di cui Stellantis è la punta di diamante, e i venti di crisi e di una possibile delocalizzazione in Polonia mettono a rischio un’azienda vitale per l’economia abruzzese”.

E ancora: “Sorgono spontanee alcune domande: 1) che fine ha fatto il Contratto istituzionale di sviluppo per la Val di Sangro? perché la Regione Abruzzo non ha mai risposto al Ministero sul progetto presentato da 23 Comuni della zona? 2) a che serve un tavolo sull’automotive che in due anni non ha prodotto nulla di concreto? 3) si può ipotizzare un Consiglio regionale sulla fragilità incombente dell’automotive nella Val di Sangro? O dobbiamo attendere la fine della pantomima utile soltanto ad allungare la vita alla stagione dei braccialetti e delle collanine con cui si sprecano le sedute dell’assise regionale? 4) a chi dobbiamo rivolgerci per far entrare questo tema a Palazzo dell’Emiciclo? A Trump, a Dolfi, o alla Procura di Lanciano? “.

CGIL, “BASTA FRASI RASSICURANTI, TAVARES CERCA ALIBI, MARSILIO NON SI LASCI AFFASCINARE”

“Se l’ad Tavares fosse convinto di ciò che afferma, dovrebbe specificare quali e quanti investimenti intende realizzare nel sito della Val di Sangro. Altrimenti, queste rimangono solo affermazioni vuote”. E ancora, “Ribadire che ‘le prestazioni e la sostenibilità della nostra azienda dipendono anche dalla competitività dell’ambiente in cui operiamo’ e che ‘tra i fattori chiave ci sono costi energetici ragionevoli, infrastrutture ferroviarie e stradali all’altezza degli standard internazionali e il giusto sostegno ai nostri investimenti attraverso i Contratti di Sviluppo’ suona quasi come un alibi preventivo per giustificare i non-investimenti”.

In una nota il segretario generale della Fiom Cgil di Chieti Alfredo Fegatelli interviene così contro il ceo di Stellantis e, senza entrare nel merito dei Contratti di sviluppo, suggerisce a Marsilio “di non lasciarsi affascinare dall’azienda. Ricordiamo cosa è accaduto il 23 luglio 2024: nell’intervista all’ad Tavares su Il Sole 24 Ore si faceva intendere l’avvio di nuove assunzioni ad Atessa, salvo poi trovarci una settimana dopo in cassa integrazione. La centralità dello stabilimento di Atessa, l’amministratore delegato Tavares deve dimostrarla con i fatti”.

“L’ad Tavares dovrebbe chiarire quanto intende investire e per quali progetti, prima di discutere dei cosiddetti fattori chiave, altrimenti sembra si stia costituendo un alibi per dire che non ci sono le condizioni”.

“Riguardo al lancio della nuova gamma, si parla dell’ennesimo restyling – osserva Fegatelli -, che però non sembra incontrare il favore del mercato. Nei primi sei mesi, infatti, le immatricolazioni di veicoli commerciali leggeri in Europa sono aumentate mediamente del 13% (Anfia, 9 agosto 2024), mentre Stellantis non raggiunge questa percentuale, forse perché sta perdendo quote di mercato a favore delle aziende concorrenti”.

“Quando parliamo di investimenti, ci riferiamo a interventi in grado di adeguare l’attuale stabilimento alla produzione di furgoni di nuova concezione – sottolinea –  Non è sufficiente l’investimento nella nuova linea di verniciatura, che, tra l’altro, sta incontrando serie difficoltà. Attualmente, infatti, non si riescono a verniciare più di 650 furgoni al giorno, rispetto agli oltre 900 previsti, che comunque sono inferiori ai 1.250 prodotti fino allo scorso anno”.

Infine, “Dopo tante rassicurazioni, nel vicino Molise siamo ancora in attesa di risposte sulla Gigafactory, mentre nel frattempo si assiste al lento ma inesorabile svuotamento del sito ex FCA di Termoli. Vorremmo ricordare all’amministratore delegato Tavares che in Abruzzo c’è un detto: ‘chi è stato morso dalla vipera ha paura anche della lucertola”.