Martedì, 3 Settembre 2024 Vastese“Chiediamo acqua da bere, i Sindaci dove sono?”Protesta dei cittadini dinanzi alla sede della Sasi a Lanciano“Stiamo chiedendo acqua da bere, non per le piscine. I cittadini sono esasperati, allo stremo, ulteriormente presi in giro da una comunicazione inadeguata, lontana dai parametri minimi del rispetto. In questa situazione drammatica i sindaci dove sono? Dove sono stati per tutti questi anni i rappresentanti del territorio che dovrebbero monitorare le società che gestiscono i servizi pubblici? I controlli sono venuti sistematicamente a mancare e a questo punto ci chiediamo: i sindaci rappresentano ancora qualcuno? Questo è il manifesto del fallimento della politica”. Nelle concitate parole di Vittoria Camboni, vicepresidente dell’Associazione Acqua Nostra, tutta l’insofferenza delle oltre 150 persone, tra cittadini ed associazioni, che ieri si sono date appuntamento a Lanciano davanti alla sede della Sasi – la Società abruzzese per il servizio idrico integrato in 92 comuni della provincia di Chieti – per protestare contro la gestione di una risorsa indespensabile e di cui da tempo in un territorio ormai in costante emergenza idrica si è costretti a fare a meno. Una notevole partecipazione ieri pomeriggio nonostante la pioggia, beffarda, alla manifestazione promossa dall’Associazione Acqua Nostra, nata nel 2022 per portare avanti le istanze dei cittadini ormai da anni spettatori impotenti di razionamenti e chiusure troppo spesso giustificate – è stato lamentato – con la carenza di acqua ma che pure si verificano in una regione in cui si registrano, soprattutto nella provincia di Chieti, perdite fino al 70% dalle reti colabrodo. “Sono disagi e disservizi che vanno avanti da anni e ora abbiamo toccato davvero il fondo – ha aggiunto Camboni – Per questo abbiamo avviato una raccolta firme per chiedere ai sindaci di cominciare a fare il loro dovere, per esortarli al monitoraggio. Ormai siamo completamente abbandonati a noi stessi”. “Non si comunica nemmeno quando c’è l’acqua e, quando per caso succede, non si rispettano gli orari. La Sasi non si preoccupa neanche di rispondere ai cittadini, trincerandosi nel silenzio o fornendo motivazioni generiche da tema scolastico, come la mancanza delle piogge e il problema globale della carenza idrica. Noi non chiediamo di creare l’acqua che non c’è, ma di gestire quella che abbiamo”. Tra le altre cose, ha aggiunto Camboni, “Nell’ottica degli investimenti sbagliati, è stato anche ridotto il numero dei tecnici operanti sul territorio, quelli che davvero salvano vite nei momenti critici, al contrario, il numero degli impiegati sembra essere ancora nutrito”. E ancora: “Non c’è un giorno in cui non si verifichino rotture alle condotte, ormai obsolete da decenni, che si aggiungono alle chiusure programmate – ha osservato – E mentre il presidente della Sasi, Gianfranco Basterebbe parla di fantasiose strategie per andare a cercare l’acqua in posti mistici, dimenticando quella che c’è e viene dispersa, l’assessore regionale Emanuele Imprudente ci promette che entro il 2025 con interventi miracolosi le perdite si ridurranno del 50%”. Infine rivolgendosi alle istituzioni del territorio: “Per quanto ancora meritiamo di essere presi in giro? La nostra dignità vale davvero questo?”. Azzurra Caldi Abruzzoweb |