Sabato, 11 Maggio 2024 AbruzzoSTOP PAGAMENTI A CLINICHE ASL L’AQUILAGIUNTA IN AUTOTUTELA IN ATTESA DEL PARERE ANACGli uffici della Giunta regionale d’Abruzzo hanno comunicato in autotutela alla Asl Avezzano-Sulmona-l’Aquila, la necessità di congelare l’erogazione di quota parte dei 20 milioni di euro previsti dalla oramai famosa delibera 1002 del 28 dicembre, con cui la giunta di Marco Marsilio, poi riconfermato presidente il 10 marzo, ha destinato alle cliniche private convenzionate, tra cui quelle della provincia aquilana, al fine di abbattere le liste di attesa, acquistando prestazioni ad “alta complessità”. Delibera approvata all’unanimità dalla precedente giunta e, questo l’aspetto dirimente, anche dall’assessore al Bilancio, ora riconfermato con le regionali del 10 marzo, Mario Quaglieri, con il record assoluto di preferenze, 11.754 voti, e che nei cinque anni della scorsa consigliatura e anche in quella appena iniziata, ha continuato e continua a svolgere l’attività di medico chirurgo, con un rapporto di lavoro non subordinato, in cliniche private della Marsica, attualmente alla Di Lorenzo di Avezzano, contestualmente dal 2019 al marzo scorso, nel ruolo di consigliere regionale e presidente della commissione sanità prima, e di assessore al bilancio negli ultimi 13 mesi di mandato. Meglio dunque, questa la posizione di palazzo Silone, attendere il parere dell’Autorità nazionale anticorruzione, l’Anac, a cui il Partito democratico ha presentato esposto, denunciando “chiari profili di incompatibilità”, tra i due ruoli di Quaglieri, forieri di possibili conflitti di interesse, come erogare fondi alla clinica per la quale opera. Parallelamente si è mossa anche Procura dell’Aquila, aprendo una inchiesta contro ignoti e i carabinieri del Nucleo investigativo operativo del comando provinciale dell’Aquila si sono già presentati negli uffici della Giunta regionale per prendere visione degli atti riguardanti il doppio ruolo dell’assessore. La istanza in autotutela dei dirigenti che hanno diffidato la Asl dell’Aquila è però precedente alla inchiesta. Sarebbero state anche verificate tutte le votazioni nelle sedute di giunta alla presenza di Quaglieri per conoscere il carattere decisivo del pronunciamento del medico, perché c’è sempre l’ipotesi, in caso che l’incompatibilità risulterà acclarata, che essi vengano poi impugnati in quanto illegittimi, se il voto di Quaglieri risultasse determinante. Istruttoria utile, chiaramente, per fare quadrato attorno a Quaglieri, in caso di contenzioso, come si spiega nel dettaglio qui di seguito. Queste le cliniche destinatarie dei 20 milioni: in provincia di Pescara, la casa di cura Pierangeli di Pescara, 7.898.044,91 euro e Villa Serena di Città Sant’Angelo, per 5.014.478,91 euro; in provincia di Chieti, la casa di cura Spatocco di Chieti, per 104.708,43 euro, in provincia dell’Aquila le cliniche Villa Letizia, dell’Aquila, 2.987.798,76 euro, la Ini di Canistro, 1.921.176,67 euro, la Di Lorenzo di Avezzano, 1.621.543,98 euro e L’Immacolata di Celano, per 452.248,33 euro. Il punto è però che lo stop all’erogazione, da quanto si apprende, scatta ora solo per la Asl provinciale dell’Aquila, e questo non è invece accaduto per le Asl di Pescara e quella di Chieti, dove invece le cliniche destinatarie dei fondi avrebbero già ricevuto anticipi, con una disparità di trattamento. Ma evidentemente l’autotutela si concentra sugli atti che riguardano le cliniche della provincia dell’Aquila, in cui Quaglieri ha operato. Il parere dell’Anac, va ricordato, non è vincolante, e la Regione Abruzzo potrebbe anche non tenerne conto. Ma a suo rischio e pericolo. Nel caso l’Anac segnali infatti una condizione di incompatibilità, poi si aprirebbe la strada ad un ricorso al Tribunale civile, e non ci sono dubbi che le opposizioni si precipiteranno a depositarlo. E di solito un tribunale non può non tenere conto, per le sue decisioni, di un autorevole parere come quello dell’Anac. In questo ragionamento prospettico, se alla fine di tutti i gradi di giudizio, la incompatibilità sarà confermata, allora essa avrà vigenza di legge, e rischieranno di essere impugnati ed essere oggetto di censura anche tutti gli atti nel frattempo adottati con la partecipazione in questo caso dall’assessore Quaglieri. Inoltre potrebbe intervenire anche la Corte dei conti imputando responsabilità anche retroattive su possibili danni erariali. E non aver tenuto conto del parere dell’Anac, potrebbe risultare un aggravante. Venendo al merito: nell’esposto a firma dei consiglieri regionali del Partito democratico, su iniziativa di Pierpaolo Pietrucci, redatto dall’avvocato del Foro dell’Aquila Carlo Benedetti, si contesta il fatto che dal punto di vista “sostanziale”, il caso rientra in quanto previsto dalla normativa regionale e nazionale sull’incompatibilità: “è importante sottolineare che la funzione di dirigente medico, anche svolto in una struttura privata come libero professionista, va equiparata a quella svolta dal medico strutturato dipendente, se di fatto è identica per numero di interventi svolti, ore di presenza prestate presso la struttura, e conseguenti importi di fatturato. La giurisprudenza del lavoro è del resto è sempre impostata nel senso di valutare l’aspetto sostanzialistico e non meramente contrattualistico dei rapporti di lavoro. Si afferma poi che “dalla dichiarazione riguardante la situazione patrimoniale sottoscritta dal medesimo Quaglieri su richiesta della dirigenza del consiglio regionale nel corso della precedente legislatura, emergerebbe la titolarità in capo al dottor Quaglieri, quote sociali corrispondenti all’8% alla società operante in regime del settore socio-sanitario Solidale srl”.
Prosegue l’esposto: “tale obiettiva situazione, peraltro facilmente rilevabile per tabulas, anche nel corso della precedente e consigliatura, è in aperto contrasto con le norme imperative che regolano la materia dell’incompatibilità, della ineleggibilità e della decadenza della carica da consigliere regionale”. Per Quaglieri invece l’incompatibilità non sussiste perché, ha detto in un lungo intervento a sua firma pubblicato dal quotidiano Il Centro, “sono un chirurgo che ha un contratto di consulenza con una struttura privata senza alcun vincolo di subordinazione”, e “non rivesto posizioni dirigenziali, nè detengo compartecipazioni societarie presso la struttura e tanto meno sono un medico di medicina generale convenzionato con il Servizio sanitario nazionale”. C’è poi la vicenda della delibera di giunta, votata anche da Quaglieri assessore al Bilancio, il 28 dicembre scorso, e in questo caso argomenta Quaglieri: “giova ricordare che lo stesso assessorato al bilancio non risulta competente in materia di assegnazione del budget in favore delle residenze convenzionate, adempimento che fa capo all’assessorato alla Sanità che destina le risorse di un suo bilancio autonomo, coincidente con la Gestione sanitaria Accentrata. Le deliberazioni di giunta vengono proposte dall’assessorato alla Sanità e predisposte alla luce delle puntuali previsioni di cui alle norme nazionali in materia di autorizzazione e di accreditamento delle strutture sanitarie”. E dunque “da assessore al Bilancio, non potrei formulare alcun indirizzo rispetto alla destinazione delle risorse di cui al cosiddetto perimetro sanitario, stanziato dal competente Consiglio Regionale. Concludendo, mi auguro ora sia chiaro che l’assessorato al Bilancio non è portatore di uno specifico interesse in posizione di conflitto, anche potenziale, rispetto al contenuto di deliberazioni di rimodulazione del budget in favore delle strutture sanitarie accreditate”.
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