Mercoledì, 24 Aprile 2024 Vasto

Autismo Abruzzo denuncia: Negato il permesso di parcheggio a un bambino autistico

Il documento concesso cinque anni fa è stato negato, benché la disabilità sia rimasta invariata, come documentato da un certificato medico

a definisce "burofollia" l'associazione Autismo Abruzzo onlus, che denuncia il caso della famiglia di un bambino autistico di Vasto, che si è vista negare il rinnovo del permesso di parcheggio nei posteggi riservati ai disabili, sebbene questo fosse stato accordato cinque anni prima. Ora, i genitori del ragazzino, che ha 12 anni, si sono affidati al legale dell'associazione Gianni Legnini, per valutare se il rifiuto possa costituire danno e limitazione per il piccolo.

"Tante volte - denuncia l'associazione - ci siamo occupati del rilascio del permesso di parcheggio per persone autistiche. Tante le esperienze delle famiglie che mettono in luce situazioni critiche, norme disattese o applicate in modo molto restrittivo e disomogeneo da parte dei Comuni, unici enti competenti per il rilascio del contrassegno. Il permesso di parcheggio non può durare più di 5 anni, a oggi è complesso e quasi impossibile sia il rilascio che il rinnovo". 

"Cinque anni fa - racconta Autismo Abruzzo - il rilascio del permesso è avvenuto senza problemi e oggi, un'operazione di routine, con un verbale del tutto simile a quello precedente, viene rifiutata per la richiesta di rinnovo. Anche la presentazione del certificato del medico curante di 'invariata disabilità' del bambino non è stata sufficiente. Il permesso di parcheggio è fondamentale per Matteo e da settimane la madre è alle prese con la burofollia.

Facendo riferimento alla norma che regola il rilascio del permesso di parcheggio, l'associazione spiega che, "in presenza di un verbale Inps con il riconoscimento della disabilità grave 100%, con l’indicazione della Indennità di accompagnamento e con la definizione della disabilità di tipo mentale, è evidente come sia un diritto ottenere il permesso di parcheggio per l’utente. Il Comune di Vasto, purtroppo, è giunto a conclusione diversa, negando tale diritto al bambino, consigliando di eseguire nuovamente la valutazione medica presso il medico legale Inps di Chieti per ottenere il rinnovo del permesso".

"Ancora una volta - denuncia l'associazione - l’interpretazione restrittiva di una norma e l’applicazione discutibile delle procedure di semplificazione da parte della commissione Inps determina l’usura del tempo della famiglia che, per vedere soddisfatto il diritto al permesso di parcheggio, deve di nuovo sottoporsi alla valutazione della commissione medica o della valutazione presso il medico legale. A nulla sono servite le sollecitazioni inviate al sindaco Francesco Menna: unica via per il bambino è quella di sottoporsi di nuovo a visita dal medico legale (l’ultimo verbale è dell’ottobre 2023) e sperare nella corretta indicazione nel verbale delle informazioni previste dalla semplificazione. Tutto questo a noi sembra un abominio, un sopruso sulla pelle dei più deboli, una vessazione", è l'affondo di Autismo Abruzzo.

"Abbiamo tentato anche di ottenere la famosa 'Disability Card' - spiegano - che però non riconosce alcun diritto ma applica semplicemente una foto alla tessera legata al verbale dell’Inps. Ovviamente un verbale incompleto o comunque non riportante le indicazioni previste dalla semplificazione offre solo l’ennesima tessera da collezionare. Una concreta semplificazione sarebbe quella che, vista la condizione di disabilità grave (oltre il 100% con indennità di accompagnamento non si può andare), si conceda di diritto il permesso di parcheggio e tutte le altre agevolazioni previste. Ogni livello intermedio di verifica e di valutazione espone il disabile grave e la sua famiglia a percorsi a ostacoli inutili, faticosi e costosi, costosi anche per il sistema pubblico, perché il lavoro delle commissioni mediche va pagato. Nel febbraio 2017 chiedemmo alla Regione Abruzzo di informare le commissioni mediche circa la corretta compilazione dei verbali con le indicazioni previste dall’art. 4 del decreto legge n 5/2012 ma, a distanza di ben 7 anni, la situazione resta dipendente dalla burofollia".