Venerdì, 10 Novembre 2023 Molise

Presentato in Molise il progetto in versione ridotta del Parco eolico galleggiante

Maverick Srl, controllata dalla Green Bridge, ha presentato il progetto definitivo da 2 miliardi relativo al parco “Eolico Offshore Molise”

70 turbine da 15 MW dovrebbero essere installate tra gennaio 2028 e dicembre 2033 al largo della costa molisana. Maverick Srl, controllata dalla Green Bridge secondo le informazioni del portale Qualenergia.it che ha dedicato un focus al progetto, ha abbassato il tiro rispetto al progetto del parco eolico galleggiante che comunque, anche nella sua “versione ridotta”, sarà il più grande impianto del genere in Italia in termini di capacità installata: complessivamente 1,05 GW divisi su 70 turbine (nella proposta iniziale erano 120) da 15 MW, installate tra 21 e 40 chilometri dalla costa.

E’ stato presentato il progetto definitivo del parco “Eolico Offshore Molise”, nel quale manca l’impianto di produzione di idrogeno verde da 800MWE di potenza nella zona industriale del comune di Termoli. La centrale, osteggiata da diverse associazioni e comitati, è stata depennata.

Qui è possibile leggere il progetto iniziale proposto da Maverick e fare un confronto con quello rimodulato.

Secondo il cronoprogramma del progetto definitivo, gli aerogeneratori saranno installati tra gennaio 2028 e dicembre 2033. La produttività annua media prevista è stimata in 2.673.300 MWh, che consentirebbe di coprire gran parte del consumo elettrico dell’intera regione, soddisfacendo il fabbisogno di elettricità complessivo di un territorio urbanizzato corrispondente a circa 440mila abitanti, considerando un consumo pro capite per abitante pari a 6.000,2 kWh/anno. In sostanza il 3% della energia complessiva prodotta sarebbe destinato al Molise, che con l’impianto galleggiante vedrebbe pressochè esaurito il proprio fabbisogno energetico.

Secondo Maverick l’impianto eolico offshore darà un apporto significativo sia per emissioni evitate che per copertura del fabbisogno di energia elettrica. “Nei 30 anni di vita utile del parco eolico, sottraendo quelle dipendenti dal ciclo produttivo, di installazione ed esercizio della centrale eolica offshore, si eviterebbe il rilascio in atmosfera di 35 milioni di tonnellate di CO2, nonché di altri inquinanti come oltre 10mila tonnellate di ossido di zolfo e 5mila tonnellate di ossidi di azoto” si legge nella scheda di sintesi del progetto rimodulato.

“L’area marittima interessata dal parco eolico è stata ridotta da 295 a 219 kmq (181 in acque territoriali e 38 extra), con uno spostamento verso sud rispetto a quella inizialmente individuata. Questo anche per venire incontro alle esigenze dei pescatori, facilitandone l’ingresso al porto di Termoli”. I comuni interessati dal progetto sono Termoli, Campomarino, Montenero e Petacciato.

Complessivamente il progetto costerà 2,1 miliardi di euro, ai quali sono da aggiungere 56 milioni per il costo delle attività di gestione e manutenzione. Per quanto riguarda le ricadute occupazionali, sono questi i numeri forniti da Maverick: 270 persone impiegate direttamente nella costruzione, 480 impiegate indirettamente e 200 per l’indotto, per complessivi “750 nuovi occupati”. La richiesta di valutazione di impatto ambientale (VIA) dovrebbe arrivare sulla scrivania dei tecnici del Ministero dell’Ambiente entro gennaio 2024. Da quel momento il Ministero avrà i due canonici mesi di tempo per rispondere. Sulla base delle previsioni di Maverick il rapporto è particolarmente conveniente anche per la presenza della sottostazione interna del comune di Montecilfone che dovrebbe servire a incanalare l’energia prodotta sulla rete nazionale. L’impianto di produzione infatti verrà collegato alla Rete di trasmissione nazionale nel punto di connessione della Stazione Terna che si trova appunto a Montecilfone.

primonumero.it