Sabato, 16 Settembre 2023 Vastese

“A Cupello disagi nelle scuole per i trasporti e nell’assistenza scolastica”

“Queste situazioni evidenziano come continui a mancare una programmazione delle iniziative, che permetterebbe di essere accanto alla cittadinanza”

È  la sansalvese Barbara Femminilli l’unica donna aiutante di campo della Guardia di Finanza.

Tornano ancora a imporsi le donne nelle forze dell’ordine con questa grande conquista da parte questa volta dell’abruzzese Femminilli.

La donna ha ricevuto il prestigioso e importante incarico a “un anno alla guida della struttura di diretta collaborazione dello staff del Comandante interregionale dell'Italia Centrale, generale di Corpo d'Armata Bruno Buratti, dopo la responsabilità di due reparti territoriali e tante esperienze in prima linea”, come si legge nell’articolo del Il Messaggero di questa mattina.

Il maggiore di anni 40 è mamma anche di due figli che non hanno mancato di far sentire il loro sostegno alla madre. “Mamma, tu puoi fare tutto”, riporta l’articolo a firma di Maria Lombardi.

Si tratta di un ruolo importante ottenuto nelle forze dell’ordine in cui le donne non sempre sono le prime scelte. In questo contesto non facile  la Femminilli ha anche il supporto della famiglia da unire alla sua esperienza con la divisa e il prestigioso ruolo in cui è stata designata.

“È un incarico storico, l'aiutante di campo esiste da prima dell'unità d'Italia. Era colui che aiutava sul campo militare il generale comandate a far arrivare gli ordini fino alla prima linea”, si legge ancora nell’articolo.

Infatti solitamente questo ruolo spetta ad  un gradi di ufficiale,  assegnato al comandante di un’unità di solito militare che è responsabile di essere l’aiutante di un ufficiale più anziano o superiore per far rispettare i suoi ordini. Inoltre in alcuni paesi  questo incarico è un titolo onorifico che conferisce al ricevente diritti speciali e la partecipazione a  funzioni cerimoniali.

“La divisa ha due pendagli - ha poi precisato la donna - che  in origine contenevano un fischietto e una penna, per essere perennemente riconoscibile”. (FONTE IL MESSAGGERO