Martedì, 29 Marzo 2022 Abruzzo

PROSEGUE MISSIONE SANITARIA ABRUZZO

ATTESA DECISIONE TRIBUNALE SU AFFIDO BAMBINI

Sono oltre 3mila i profughi arrivati in Abruzzo dall’inizio della guerra in Ucraina, oltre un mese fa.

Secondo gli ultimi dati forniti dall’Agenzia regionale di Protezione civile, aggiornati alle 16 di ieri, sono per 3.017: 1.260 si trovano in provincia di Pescara, 854 in quella dell’Aquila, 468 in quella di Teramo e 435 in quella di Chieti.

Stabilli i positivi al Covid, ad oggi 77 su 2.302 tamponi, resta basso il numero degli ucraini che hanno accettato di vaccinarsi, 287.

E prosegue l’impegno internazionale umanitario dell’Abruzzo per la Cross, la struttura che opera per il Dipartimento Nazionale di Protezione Civile per gli aspetti sanitari.

Dodici minori fuggiti dall’Ucraina, tra cui bambini, tutti malati oncologici sono stati trasferiti dalla Polonia in Italia con un aereo della guardia di finanza secondo quanto coordinato dalla Cross, la struttura che opera per il Dipartimento Nazionale di Protezione Civile per gli aspetti sanitari.

Il volo atterra prima a Verona e poi a Milano ed i pazienti saranno distribuiti tre in Veneto, cinque in Lombardia e quattro in Piemonte. Con questo viaggio sale a 70 il numero dei bambini malati portati via dalle zone di guerra dalla Cross per andare negli ospedali italiani.

Il volo di ieri gestito dalla Cross (Centrale Remota Operazioni Soccorso Sanitario) ha riportato anche un team sanitario del Meyer che rientra in Italia dopo una settimana di missione in Polonia e verrà sostituito da sanitari dell’Abruzzo. I pazienti ucraini che stanno giungendo in queste ore sono nella maggioranza dei casi minori con malattie oncologiche e sono stati così distribuiti: Lombardia (23), Abruzzo (2), Emilia Romagna (4), Friuli Venezia Giulia (2), Lazio (14), Piemonte (4), Liguria (9), Toscana (9), Veneto (3).

“Dopo l’attività durante la pandemia – ha detto il direttore della Cross Piero Paolini – nessuno poteva immaginare un impegno così gravoso, tuttavia siamo pronti ad affrontare anche questa sfida forti della professionalità e della esperienza acquisite, dello stretto rapporto con il Dipartimento di Protezione Civile e del supporto che la Regione Toscana non ci ha fatto mai mancare”.

Intanto è attesa per oggi la decisione del presidente del Tribunale dei minori dell’Aquila che sarà in udienza formale presso il centro di accoglienza di Cerchio per definire la destinazione di tutti i bambini, quelli accompagnati e quelli arrivati da soli.

A Cerchio, centro di accoglienza di riferimento per la Marsica, circa 20 giorni fa sono arrivati 45 bambini, tra i 5 e i 12 anni, accompagnati da 4 adulti. Di loro 14 sono orfani, gli altri sono senza genitori e vengono quotidianamente assistiti da un’equipe composta da medici, insegnanti, educatori, psicologi e volontari della locale sezione degli Alpini e della protezione civile.

In questo contesto sarà indispensabile la decisione del Tribunale, diversamente “qualunque accoglienza di minori – anche se provenienti da orfanotrofi o apparentemente in stato di abbandono – non può avvenire legalmente; non è possibile – allo stato – disporre forme di affido o di qualunque tipo di accoglienza presso famiglie, privati o soggetti non abilitati senza il preventivo intervento degli Uffici Giudiziari Minorili, che sono tenuti a tutti gli accertamenti del caso”.

“Quelli accompagnati, verosimilmente verranno inseriti nei loro contesti familiari, affidati ai parenti più vicini. Per quelli non accompagnati scatta la normativa italiana, quindi si dovrà valutare se inserire i bambini in apposite strutture”, ha spiegato ad AbruzzoWeb il sindaco di Cerchio Gianfranco Tedeschi.