Sabato, 1 Settembre 2012 VastoOltre mille dipendenti senza indennità da 8 mesiAsl: nuova rilevazione presenze, i lavoratori non hanno i cartellini marcatempo da gennaioA giugno il manager Asl Lanciano-Vasto-Chieti, Francesco Zavattaro aveva rassicurato i sindacati e il personale del comparto degli ospedali di Lanciano, Casoli e Atessa: «le indennità saranno pagate a luglio, a settembre gli incentivi e ad agosto arriveranno i cartellini marcatempo per controllare le buste paga». Nulla di tutto ciò è avvenuto. Tornano quindi a protestare gli oltre 1100 dipendenti degli ospedali frentani che da gennaio, da quando cioè è stato avviato il nuovo sistema rilevazione presenze unico della Asl, ad oggi, non essendo più in possesso del cartellino marcatempo, non possono documentare la propria presenza in servizio, verificare le buste paga.
«A luglio le indennità non sono state pagate» fa notare Patrizia Bianchi, responsabile regionale del Nursing up, sindacato degli infermieri «e sembra che sia stato bloccato anche il pagamento degli incentivi a settembre». «In pratica da mesi lavoriamo percependo una paga base che conta anche 200-300 euro in meno rispetto a quanto dovuto» protestano alcuni ausiliari dell’ospedale Renzetti «con le festività contate come ferie. Senza cartellino che documenta la presenza in servizio e ci permette di verificare le prestazioni di lavoro ordinarie e straordinarie, non possiamo verificare le buste paga, gli orari, i recuperi. Non possiamo neanche contestare i conteggi». In realtà, come fa notare il Nursing up, i cartellini da maggio ad oggi sarebbero pronti. «E’ rotta una stampante e per l’incuria di alcuni dipendenti i cartellini non sono stati stampati» fanno notare alcune Rsu. « Non solo si lavora percependo una paga base, ma anche in condizioni pessime, secondo alcuni ausiliari. Coloro che distribuiscono vitto e biancheria, infatti, seguono percorsi da brivido e non igienici nei sotterranei del Renzetti, ai quali può accedere chiunque, per raggiungere i reparti. Fanno percorsi in salita, con carrelli pesanti, per trasportare il vitto in ginecologia, geriatria, Utic tra tubi fatiscenti e cavi elettrici scoperti. Non solo, la biancheria passa tra calcinacci e acqua che cade da un soffitto pieno di crepe.Alcuni lavori erano stati fatti nel 2008. Dovevano continuare, ma si bloccarono per mancanza di fondi. Teresa Di Rocco |