Domenica, 24 Ottobre 2010 Abruzzo

Dopo il petrolio si apre la vertenza gas

Gli ambientalisti chiedono il blocco delle estrazioni a Bomba e Cupello

Pubblicato su "Il Messaggero"

di MARIO GIANCRISTOFARO

LANCIANO - Dopo la vittoria contro la società americana Mog, con il ritiro del progetto petrolifero “Ombrina Mare”, il gruppo “Emergenza ambientale Abruzzo” chiede alla Regione che, in tempi brevi, vengano anche bocciate le richieste per le concessioni estrattive di gas in territorio di Bomba da parte della Forest Oil Corporation e a Cupello da parte della Medoil Civita. Sulla stessa linea un intervento della professoressa Maria Rita D’Orsogna, docente della California State University, che è sempre in prima linea, accanto ad associazioni, sindaci e semplici cittadini, per combattere piattaforme e trivellavazioni petrolifere nel nostro mare.
Adesso gli ambientalisti puntano sul Consiglio Regionale straordinario convocato dal presidente Chiodi, per il 2 novembre prossimo, sul tema degli idrocarburi in Abruzzo. Si apprezza l’iniziativa del presidente Chiodi, ma si chiede che il consiglio si svolga in trasparenza e partecipazione e che venga scelta una sede in cui tutti i cittadini interessati possano partecipare e non solo venti di essi, come accadde nella riunione di giugno. «In più - si dice - ci auguriamo che sia data la possibilità di intervento ai cittadini e ai portatori di interesse, gli unici veri responsabili della bocciatura sia di Ombrina Mare che del Centro Oli di Ortona e che spesso si sono mostrati più preparati delle istituzioni».
Ma soprattutto ci deve essere l’impegno perché «la legge riguardi non solo il petrolio, ma anche le estrazioni di gas, visto che in questi ultimi anni la Halliburton ha sviluppato tecniche estrattive per il metano che hanno avuto conseguenze nefaste per tutto il midwest americano: occorre agire preventivamente e proibire queste attività, note come “fracking”, in Abruzzo». Di qui l’invito alla commissione regionale bocci le concessioni estrattive su Bomba e Cupello: queste concessioni, infatti, sono di competenza regionale.
Si chiede anche chiarezza sulle voci riguardanti il gasdotto che dovrebbe passare per il porto di Ortona sui cui non si riesce ad avere notizie certe. «Noi - sottolinea “Emergenza ambiente Abruzzo” - ci auguriamo che l’intera classe politica abruzzese si impegni concretamente a promuovere un Abruzzo sostenibile e sano, senza inceneritori, centrali nucleari, elettrodotti inutili e che, invece, si lavori seriamente per il risparmio e la razionalizzazione energetica, lo sviluppo delle rinnovabili, l’incentivazione di energia fotovoltaica distribuita e per la perimetrazione del parco della costa teatina».