Martedì, 24 Marzo 2009 Vasto

Vasto, una città impegnata del dare risposte a quanti vi vivono

Attenta analisi della situazione socio-economica che si registra in città

Caro Direttore la vita amministrativa, economica, sociale e politica di Vasto registra ultimamente dei disagi derivanti dalla cattiva congiuntura internazionale e indubbiamente non rendono facile la gestione di tutte le attività che le ruotano intorno. Disoccupazione in continua crescita, lavoratori e lavoratrici in cassaintegrazione, ditte che non hanno odinativi, industrie che segnano il passo in un modo preoccupante e per ultimo una politica governativa che sta spargendo tanto fumo, ma che sostanzialmente è impotente davanti all'attuale grande crisi industriale che si sta profilando in tutta l'Europa in primis i meno competitivi quali l'Italia. Ho letto con un certo stupore la norma che autorizzerà l'incremento delle volumetrie degli edifici e ho riflettuto su come in un sol colpo potrebbe essere vanificato il lavoro svolto dall'attuale amministrazione comunale di Vasto nel porre un freno ad una edilizia in molti casi disordinata e pasticciata. Le ricadute occupazionali avranno il loro peso ma a scapito della sicurezza? Poi altro punto dolente ...i fondi statali che devono essere girati al Comune per la gestione di tanti lavori di ordinaria amministrazione derivanti dalla cancellazione dell'I.C.I., e che a oggi non sono arrivati. Chi li ha visti? Le strade sono ridotte in alcuni punti in uno stato di usura preoccupante, poi le pioggie cadute in stile monsonico, hanno aggravato il cedimento di bordi stradali e costoni. Che fare? I fondi non arrivano, i lavori bisogna farli e ci si ritrova in grave difficoltà anche per gestire l'ordinario...Sui giornali locali non fa più notizia leggere che i Comuni per poter far fronte alle esigenze economiche saranno costretti a mettere sul mercato il patrimonio immobiliare alienabile, ma in questi periodi chi compra? Poi non bisogna dimenticare che proprio per la crisi che ci sta avvolgendo, l'amministrazione ha un compito aggiuntivo e cioè dare risposte concrete a chi non ha più lavoro e chiede aiuto per poter superare il momento di difficoltà. Le Responsabilità da gestire che tutti gli Amministratori Comunali hanno in questo momento sono amplificate dalla pressione della Cittadinanza e dalle osservazioni delle Minoranze. Questa crisi, che non è giunta all'improvviso, ma soltanto notificata nella sua gravità solo perchè era ormai impossibile nasconderla, hanno determinato un grande sconcerto e prostrazione in quelle famiglie che già in periodi "buoni" erano in difficoltà economica. L'Italia così come tante Nazioni Europee ha il compito di dover dare risposte adeguate a milioni di Cittadini che ora non sanno come fare per poter far fronte alle gravose spese che la vita odierna comporta. Certo che essere consapevoli, essere a conoscenza di Nazioni quali ad esempio l'Australia che finanzia tutti i disoccupati con soldi pubblici e sentire che in Italia non e' possibile e allo stesso tempo vedere migliaia e migliaia di persone facoltose con decine di proprietà immobiliari (che danno delle rendite annuali eccellenti) che vanno in pensione con cifre a quattro zeri...sembra molto contraddittorio. Il Premier ha detto che l'operazione costerebbe l'uno e cinque del P.I.L., ma perchè non si domanda quanti sussidi potrebbe finanziare con una modifica in stile Australiano del sistema pensionistico? Infatti l'I.N.P.S. dovrebbe avere nel suo D.N.A. una parola che è PREVIDENZA, di fatto chi ha veramente bisogno non viene sostenuto e chi ha capitali immobiliari potenzialmente può aver diritto anche a pensioni faraoniche. Un riassetto in questo senso potrebbe dare respiro anche all'economia e ricadute sul numero dei delitti verso il patrimonio (cioè meno furti). L'Australia ha adottato questo sistema previdenziale da sempre e infatti in quella Nazione regna una qualità della vita tra le più alte del mondo. Vasto ha un compito arduo, far fronte ad un cambiamento epocale e trovare le soluzioni giuste per dare risposte a chi ci vive e lavora. Le normative, le ordinanze, le leggi a volte contraddittorie non aiutano di certo chi ha l'onere e l'onore di Amministrare, ma in ogni caso non devono darla vinta a chi persegue un solo obbiettivo e cioè poter tornare a gestire forse in modo personalistico i beni comuni.

Cordiali Saluti

Davide Delle Donne