Mercoledì, 23 Novembre 2011 Vasto

Dopo 8 anni chiuso il caso La Rana: non luogo a procedere per gli 11 imputati

La sentenza è stata letta oggi dal Giudice per l'Udienza Preliminare Stefania Izzi

Tutto iniziò circa 8 anni fa allorquando 4 esponenti politici vastesi si recarono presso gli organi di Polizia di Chieti per denunciare una presunta richiesta fatta dal Giudice Antonio La Rana, all’epoca sostituto Procuratore della Repubblica di Vasto, per la sistemazione di un suo amico al vertice del Consorzio Industriale del Vastese. Da quel momento un’autentica bufera sconvolse gli ambienti politici e giudiziari di Vasto con l’avvio di una inchiesta che, in presenza di un magistrato operante presso il locale Tribunale, fu assegnata alla Procura della Repubblica di Bari.
All’epoca per Vasto circolò perfino un mai dimenticato “libro giallo” con la pubblicazione di verbali di interrogatori e capi di imputazione nei confronti di ben 11 persone.
Seguirono trasferte in quel di Bari per le udienze fissate, rinviate e consumate.
Poi, lo scorso anno, la svolta.
L’inchiesta, dopo lo “smaltimento” di alcuni capi di imputazione, venne nuovamente trasferita per competenza al Tribunale di Vasto.
Oggi, finalmente, quando per diversi reati si affacciava la possibilità della prescrizione, la sentenza emessa dopo diverse ore di camera di consiglio. Sentenza che è stata letta alle 17.15 dal Giudice per l’Udienza Preliminare, la dott.ssa Stefania Izzi, che ha decretato il non luogo a procedere per gli 11 imputati a vario titolo coinvolti nella lunga ed articolata vicenda giudiziaria che ha visto protagonista, in particolare, il magistrato vastese Antonio La Rana.

La sentenza letta oggi riguarda, oltre ad Antonio La Rana, da poco reggente della Procura generale della Corte d'Appello di Campobasso, Maria Rosaria Catania e Silvio De Vincentis, cancellieri al Tribunale di Vasto, Ciro D'Augelli e Luigi Malandra, marescialli dell'Arma dei Carabinieri, Piero Cunicella, investigatore privato, Stefano Moretti, perito infortunistico, Giuseppe Forte, giornalista, Silvia Celenza, dipendente del Comune di Vasto, Giuseppe Di Risio, appuntato in congedo dei Carabinieri, e Gianni Petroro, imprenditore.

Ad assistere legalmente le persone coinvolte gli avvocati Giuseppina Di Risio, Giovanni Cerella, Alessandro Orlando, Vittorio Rizzi, Pierpaolo Andreoni, Marco Di Domenico, Arnaldo Tascione e Marisa Berarducci. Rappresentava la pubblica accusa in aula il procuratore capo Francesco Prete.
Ora c’è da chiedersi cosa scriveranno domani e penseranno nei giorni a venire quanti, in questi anni, si sono “divertiti” nello scrivere le cose più diffamanti nei confronti degli imputati vastesi.
La Giustizia, quella con la “G” maiuscola, ancora una volta ha trionfato!