Domenica, 20 Novembre 2011 VastoCentrali a biomasse: parliamone dopo aver assunto informazioni attendibiliQuando si parla di pubblico il rispetto dell’ambiente è d’obbligoDal collega giornalista Mauro Di Pietro riceviamo e pubblichiamo la seguente lunga nota riguardante il tema delle centrali a biomasse, argomento al centro del dibattito cittadino.
"Carissimi colleghi, è più che legittimo raccogliere le firme e animare la piazza, ed è corretto riportare e documentare ogni tipo di iniziativa civile e democratica. Penso, tuttavia, che sia giusto informare, in maniera chiara e esaustiva, l'opinione pubblica sull'argomento... in tal senso vi invito a fare una piccola ricerca su Internet... in rete si trovano decine e decine di esperienze, analoghe a quelle che vi segnalo di seguito, anzi vi invito a chiedere conferma di quanto riportato nell'allegato comunicato stampa, alla collega, Marina Recinelli, che vive attualmente proprio a Manchester!!! Le biomasse… in ospedale Nosocomi in Italia ed Inghilterra scelgono caldaie a biomasse solide per scaldare gli ambienti S.Martino di Lupari, 4.04.2011: Non solo aziende, piscine e vivai, ma anche ospedali. Si allarga sempre di più il range di utilizzo delle caldaie a biomasse solide, impianti che permettono un risparmio rispetto all’utilizzo di altri carburanti di circa il 50 per cento con un ammortamento dell’investimento in soli 5-6 anni. Non solo. Quando si parla di pubblico il rispetto dell’ambiente è d’obbligo, e bruciare biomasse significa risparmiare all’ambiente emissioni di CO2 e di polveri fortemente inquinanti. Due le esperienze di Uniconfort nella sanità: una in Inghilterra, nell’Ospedale di Manchester, ed una in Italia, in provincia di Parma, nell’Ospedale di Borgo Val di Taro. Nel primo caso è stato riconvertito parte dell’impianto a nafta grazie all’installazione di due caldaie a biomassa alimentate a cippato, una materia prima naturale che deriva dal verde urbano, dalla manutenzione dei boschi e dalle coltivazioni dedicate. 5MW di potenza complessivi che producono il vapore necessario per riscaldare i locali dell’istituto. Un’esperienza unica in Inghilterra, che oltre ad un vantaggio economico sta garantendo all’istituto anche un ritorno di immagine. Non a caso l’Ospedale di Manchester è diventato meta delle gite scolastiche di studenti inglesi, interessati all’impegno ecologico delle strutture pubbliche. Una riconversione simile a quella inglese è stata realizzata nell’Ospedale Santa Maria di Borgo di Val Taro, prima struttura sanitaria in Emilia Romagna ad aver scelto un impianto a biomassa, un esempio di riqualificazione territoriale integrata che ha visto la collaborazione sinergica della Provincia, dell’Amministrazione Comunale, dei Consorzi e dell’AUSL. Nell’istituto parmense Uniconfort ha installato una caldaia modello Global a 6 bar di pressione che lavora a 150 °C. alimentata a cippato. Attualmente viene utilizzata solo per produrre calore, ma successivamente e con una semplice aggiunta di accessori che consentiranno all’impianto di lavorare a una pressione più alta, potrà produrre anche energia elettrica. UNICONFORT SRL Via dell’Industria 21, 35018 – San Martino di Lupari (PD) Il funzionamento sicuro, efficiente e continuativo è garantito, come sempre, dalla teleassistenza offerta da Uniconfort mediante software che permettono di tenere monitorate a distanza le caldaie. COSI' COME LA STESSA COSA ACCADE ALL'OSPEDALE DI VARZI avviati i lavori per la produzione di energia termica a biomassa vegetale a supporto della centrale L’Azienda Ospedaliera della provincia di Pavia ha ottenuto un finanziamento straordinario partecipando, con esito positivo, ad un bando regionale, Direzione Generale Risorse Energetiche e Gestioni Innovative, sulla sostenibilità ambientale per la produzione di energia termica pulita. L’intervento è stato autorizzato da tutti gli organismi competenti in materia ecologica tenuto conto che può utilizzare esclusivamente materiale vegetale (cippato di legno vergine) localmente prodotto da coltivazioni o da manutenzioni forestali non inquinanti. Tale impianto a biomassa vegetale, che utilizza legno vergine, supporterà, in modo non inquinante e più economico, l’attuale centrale termica a gas metano dell’Ospedale, e rientra tra gli interventi da tempo auspicati dal mondo ecologista in quanto fonte di energia pulita, con concreta attenuazione dell’effetto serra sul pianeta. Questi alcuni i link... oppure di seguito trovate le pagine già scaricate... referenze di impianti a biomasse solide e/o liquide in scuole, asili, piscine e palazzi municipali!!! http://www.firenzetoday.it/economia/biomasse-scandare-scuola-tavarnelle-val-di-pesa.html http://met.provincia.fi.it/news.aspx?n=104020 http://www.badiacalavena.eu/badia-calavena/impianti-energetici/157-centrali-a-biomasse http://iltirreno.gelocal.it/empoli/cronaca/2011/07/07/news/impianto-a-biomasse-dara-energia-a-scuola-e-palazzo-comunale-4573486 http://www.ilrestodelcarlino.it/modena/cronaca/2011/11/15/619930-appennino_centrali_biomasse_cippato_edifici_pubblici.shtml http://www.ausl.fe.it/home-page/news/allegati-news/2011/ambiente-energia-salute.-il-ruolo-della-sanita-16-settembre-2011/ambiente-energia-salute.-il-ruolo-della-sanita-atti-del-convegno/biomasse-come-fonte-energetica-primaria-in-un-ospedale-renato-maria-saviano/view http://www.golder.com/it/it/modules.php?name=Projects&sp_id=299§or_id=175 http://www.ausl.pr.it/page.asp?IDCategoria=630&IDSezione=3378&ID=422151 http://www.viverevasto.com/a-proposito-di-centrale-a-biomasse-ce-ne-una-dentro-un-ospedale/ http://gazzettadimantova.gelocal.it/cronaca/2009/04/16/news/i-girasoli-riscalderanno-l-ospedale-1.71411 Ospedale S. Luigi – Riqualificazione energetica - Orbassano (Torino) Cliente Olicar S.p.A. Client Sectors associati Edilizia e Riqualificazione territoriale Servizi Pianificazione, Design e Architettura Paesaggi– Servizi per l’Energia - Energie Rinnovabili – Sostenibilità/Gestione dei Cambiamenti Climatici – Supervisione/Esecuzione Lavori – Built Environment (Ambiente Costruito) Progetto Golder Associates è stata incaricata della progettazione esecutiva e della consulenza tecnica di assistenza in fase di realizzazione delle opere nell'ambito del progetto di riqualificazione energetica dell'Ospedale S. Luigi di Orbassano (To), proposto all'interno del servizio di gestione globale dell'energia (Finanziamento Tramite Terzi). L'attribuzione dell'incarico è avvenuta mediante gara alla quale Golder ha partecipato insieme a un raggruppamento di imprese facenti capo alla Olicar S.p.A. Il nostro ruolo Golder Associates ha eseguito il progetto definitivo ed esecutivo e l'assistenza tecnica in cantiere per la realizzazione di: - tutte le reti primarie di acqua calda e refrigerata dell'ospedale; - un nuovo impianto di trigenerazione con 2 cogeneratori da 1000 kWe cadauno di cui uno esistente alimentato a gas metano e uno di nuova installazione alimentato a olio vegetale (biomassa liquida); - impianti fotovoltaici per un totale di 60 kWp a integrazione degli impianti esistenti; - impianti tecnici di varia natura (impianto di climatizzazione, impianto antincendio, centrale termica, centrale frigorifera, impianti elettrici, ecc.). Ospedale S.Maria, la centrale a cippato su “Ambiente Italia”- Rai3 Sabato 16 aprile, dalle 13, in onda il servizio dedicato all’impianto a biomassa di Borgotaro, con l'intervista in loco all'energy manager dell'Azienda Usl di Parma Ing. Renato Maria Saviano. La centrale, inaugurata il 16 novembre 2010, è un impianto innovativo che produce circa il 50% del calore necessario a riscaldare l’intero presidio ospedaliero, oltre a produrne l’acqua calda sanitaria. L’impianto a cippato, al momento l’unico installato in una struttura ospedaliera dell’Emilia-Romagna, si integra con l’attuale centrale termica alimentata a gas metano dell’Ospedale. Il funzionamento e la regolazione della nuova caldaia a cippato sono interamente automatizzate, e prevedono un sistema automatico di evacuazione delle ceneri e di pulizia degli scambiatori di calore. I girasoli riscalderanno l'ospedale Presentato il progetto dell'impianto di trigenerazione che tra poco entrerà in funzione all'ospedale di Pieve di Coriano. La struttura pubblica sarà così riscaldata dalla soia e dai girasoli. · ospedale pieve di coriano · impianto biomasse+ di Daniela Marchi PIEVE DI CORIANO. Girasoli, tabacco, soia, colza riscalderanno e accenderanno l'ospedale. Non è il futuro, ma una realtà imminente: è in corso di costruzione, infatti, un impianto a biomasse (primo in provincia e forse anche in Italia) ad esclusivo servizio di un ospedale, quello di Pieve di Coriano. Si tratta di un impianto di trigenerazione, in grado cioè di fornire corrente elettrica, acqua calda e fredda, alimentato a oli vegetali, che possono essere derivati da varie colture come colza, tabacco, girasoli, soia. Voluto dall'azienda Carlo Poma, l'impianto, un megawatt di potenza, tre milioni di euro di investimento, è stato realizzato grazie ad un project financing. La gara è stata vinta nel 2007 dalla Altea di Roncoferraro, formata da tre aziende mantovane e una milanese: la Faccioli Impianti di Roncoferraro (che già si è occupata del biomasse comunale), la Mazzola e Bignardi di Mantova, lo studio di progettazione Perlini di Curtatone e Servizi territorio srl di Milano. Illustrano il funzionamento dell'impianto il progettista Daniele Fraternali, il presidente di Altea Davide Faccioli, il responsabile dell'ufficio tecnico del Poma Gianandrea Balestra (che ha ereditato il progetto da Carlo Alberto Panizza) e il referente tecnico per l'ospedale di Pieve, Giampietro Spoladore. L'IMPIANTO. Sorge nell'area dell'ospedale Destra Secchia, su una porzione di 250 metri quadrati. E' costituito da un corpo unico e da un camino di 25 metri che andranno ad affiancare la precedente centrale termoelettrica (composta da sei caldaie, frigoriferi e un camino da 12 metri) che rimarrà comunque in funzione per eventuali emergenze, cioè picchi di consumi oltre la media. L'impianto è stato pensato sugli effettivi bisogni energetici dell'ospedale che, dalle fatturazioni degli ultimi anni, consuma 4 milioni di kwh di corrente all'anno (550mila euro), più 10 milioni di kwh di riscaldamento (480mila euro), più 250mila euro di manutenzione. Col nuovo impianto - stimano i progettisti - ci sarà un risparmio del 10%. IL FUNZIONAMENTO. Si tratta di un sistema di trigenerazione, in grado cioè di produrre energia elettrica, acqua calda per il riscaldamento e vapore e acqua fredda per il condizionamento estivo. Un motore diesel alimenta un alternatore che produce energia elettrica; attraverso uno scambiatore di calore vengono recuperati i fumi del motore per la produzione di vapore, per il riscaldamento e l'acqua calda. E, mediante un assorbitore e una soluzione di bromuro di litio, si produce acqua fredda. IL COMBUSTIBILE. Verrà usato solo olio vegetale, ricavato da colza, tabacco, soia, girasoli. In un primo momento sarà reperito sul mercato, soprattutto in Germania. «Inoltre stiamo coinvolgendo gli agricoltori della zona - spiega Faccioli - affinché inizino con queste nuove colture. Servono 2000 ettari l'anno; finora ne abbiamo 200/300». IMPATTO AMBIENTALE. Funzionando con un motore, l'impatto sull'ambiente non è pari a zero. «Ma è inferiore ad un motore tradizionale - spiegano i progettisti - Nell'impianto oltretutto è stato installato un filtro demolitore degli ossidi di azoto. Inoltre è stato innalzato il camino a 25 metri, contro i 12 attuali, e il fumo viene trattato e raffreddato». |