Giovedì, 13 Gennaio 2022 Nazionali

Covid, Pfizer: "Zitromax tornerà disponibile a fine febbraio"

La causa dovuta ad una elevata richiesta, superiore alle stime e alla consueta domanda

“La carenza” dell’antibiotico Zitromax a base di azitromicina “è dovuta ad una elevata richiesta, superiore alle stime e alla consueta domanda. Il medicinale tornerà disponibile alla fine del mese di febbraio”.

Lo precisa Pfizer, sottolineando di aver “già provveduto a comunicare all’Aifa, in data 3 gennaio 2022 e 12 novembre 2021, rispettivamente, l’indisponibilità della formulazione in compresse da 500mg e della polvere per sospensione orale da 200mg/5ml”.

“L’Italia è l’unico Paese in Europa in cui lo zitromax è introvabile”, ha detto il segretario nazionale di Federfarma, Roberto Tobia, a Sanità Informazione, che riferisce di aver fatto una “segnalazione all’Agenzia Italiana del Farmaco per capire quali sono le possibili soluzioni da prospettare alla cittadinanza”.

Secondo il segretario Tobia il problema esiste da qualche settimana ma non in maniera omogenea in tutta Italia: “Abbiamo riscontrato situazioni diverse, a macchia di leopardo. Ci sono regioni in cui la carenza è meno preoccupante, altre in cui è più evidente”.

Intanto l’Aifa, “premesso che ha già messo in atto, come sempre in questi casi, tutte le misure di contrasto alla carenza per assicurare il farmaco per gli usi autorizzati, richiama tutti, prescrittori e cittadini, alla responsabilità di usare le terapie antibiotiche solo ove indicate”, evidenzia l’Agenzia italiana del farmaco, “in merito alle recenti notizie di stampa relative alla carenza dell’azitromicina”, nome commerciale Zitromax* nella versione originator, “anche a seguito del suo utilizzo eccessivo e improprio per Covid-19”.

“Utilizzare gli antibiotici con attenzione e prudenza – ammonisce l’ente regolatorio italiano – deve essere un impegno e un dovere per tutti, dai professionisti sanitari alla popolazione generale, come principale arma di contrasto al problema della resistenza agli antibiotici che rappresenta, anch’essa oltre a Covid-19, una delle sfide principali a livello globale sia per la sanità che per l’ecosistema in generale”.