Mercoledì, 1 Aprile 2020 Abruzzo

La sceneggiata di Sospiri in Regione

"Così facendo espone l’Abruzzo al ridicolo nei rapporti internazionali"

"Le bandiere rappresentano i popoli, le Costituzioni democratiche che sorreggono gli Stati di diritto, non i governanti o i commissari o i presidenti che ci sono e che passano". Lo scrive Michele Fina, segretario regionale del Partito Democratico, che aggiunge:
"Può un Sindaco ammainare la bandiera italiana quando non condivide il Capo del Governo o la maggioranza in carica? No. Può farlo quando gli altri territori del paese si dimostrano non solidali o addirittura intolleranti? No. Perché la bandiera non appartiene a lui. Semmai lui appartiene a quella bandiera e a quella Patria. 
Lo stesso vale per per il patto di pace che hanno sottoscritto 500 milioni di cittadini europei, dopo secoli di guerre. Questo rappresenta la bandiera europea. E l’Italia ha immaginato un continente di pace prima e più degli altri, con le più alte figure della sue storia politica degli ultimi due secoli. Per questo noi siamo patrioti italiani ed europei.
Se poi i Governi non funzionano, li si critica. Ad esempio il Presidente del Consiglio regionale abruzzese Sospiri, esponente di Forza Italia, potrebbe chiedere conto ad Antonio Tajani, che è stato per ben due anni e mezzo Presidente del Parlamento europeo, è Vicepresidente di Forza Italia e soprattutto è Vicepresidente del Partito Popolare Europeo. Cioè quel partito che governa la Germania e che governa l’Europa ormai da decenni.
Cioè Sospiri fa una sceneggiata con la bandiera ma non si pone il problema di far parte lui stesso della famiglia politica che guida l’Unione Europea e che ha imposto politiche sbagliate di austerità.
Così facendo espone l’Abruzzo al ridicolo nei rapporti internazionali. Si pensi, solo per fare un esempio, che a breve l’UE ridefinirà i corridoi Ten-T e potrà dar corpo al progetto di trasversalità Barcellona-Civitavecchia-Pescara/Ortona-Ploce che è un pezzo del futuro dell’Abruzzo ed è richiesto a gran voce dalle nostre forze produttive e sindacali.
Una sceneggiata che può costarci molto, insomma. Una sceneggiata utile solo a coprire il crescente malumore degli operatori sanitari abruzzesi per l’impreparazione con cui la Regione si è fatta trovare di fronte all’emergenza virale. Una sceneggiata per coprire i contributi agli amici per la comunicazione, l’incapacità di ascoltare davvero i Sindaci, il mondo del lavoro e le altre forze politiche. 
A fronte di un Governo nazionale che, tra tante difficoltà, ha sempre interagito con i Presidenti di Regione, ha costantemente riunito e fatto accordi con le parti sociali. Ha accettato ogni richiesta di interlocuzione e confronto con le opposizioni.
Ma la bandiera resta comunque troppo piccola per coprire tutto questo. E la sceneggiata è già finita".