Lunedì, 27 Gennaio 2020 Vasto

"Segre. Come il fiume": uno spettacolo teatrale unico e coinvolgente

Lunghi e meritati applausi al "Rossetti" per Alberta Cipriani e Antonio G.Tucci

E' raro assistere ad uno spettacolo teatrale e rimanerne coinvolti al punto di avvertire forti emozioni interiori che ti fanno scorrere brividi lungo la schiena. 

Questa sera sul palco dello storico teatro Rossetti di Vasto è andato in scena "SEGRE. Come il fiume", uno spettacolo scritto da Antonio G.Tucci magistralmente interpretato da una sorprendente e bravissima Alberta Cipriani. Prodotto dal Teatro del Krak, questo testo scritto da Tucci, attingendo direttamente le notizie dai racconti fatti dalla Sen. Liliana Segre, è una testimonianza di cosa è stato la deportazione di milioni di cittadini nei campi di sterminio tedeschi nel corso dell'ultimo conflitto mondiale. Un racconto della vita di Liliana Segre rivissuta attraverso rapidi flash della sua fanciullezza, della vita vissuta a fianco del padre Alberto e con i nonni. Il racconto della fuga in Svizzera, della sua permanenza nella casa di corso Magenta a Milano, degli attimi dell'arresto e del trasferimento nel carcere di San Vittore. Non mancano forti e precisi riferimenti all'applicazione delle leggi razziali in Italia nel 1938. Il conseguente abbandono della scuola quale risultato dell'applicazione delle ingiuste decisioni adottate da Benito Mussolini che, in un certo qual senso, aveva anticipato perfino Hitler.

Inoltre Tucci fa rivivere il "tradimento" della maestra Cesarina e dei delatori italiani. Un racconto di oltre un'ora che lo spettatore vive attraverso una ricostruzione grafica fatta su una gigantesca lavagna di ardesia che, con il passare dei minuti, acquisisce i connotati di un grande grafico fatto di nomi, segni, schizzi che al termine dello spettacolo riproducono fedelmente quelli che erano i campi di sterminio messi su dai nazisti per eliminare la razza ariana e non solo quella. Un puzzle coinvolgente, fino alle lacrime, per lo spettatore che al termine tributa scroscianti e meritati applausi alla splendida interprete, Alberta Cipriani, ed al regista Antonio G.Tucci. Uno spettacolo che ci auguriamo venga "adottato" dalle scuole italiane per evitare che la Shoah venga relegata nei libri di storia con poche insignificanti e falsi giudizi.

P.F.

FOTO DI ANDREA MARINO