Giovedì, 5 Dicembre 2019 VasteseA Lanciano 10 arresti per il traffico e lo spaccio della drogaNel corso delle indagini sono emersi molto legami con il mondo della camorraCocaina purissima, che arrivava dalla Campania, si ipotizza dai clan camorristici, trasformata in crack, e venduta in modo capillare a Lanciano, con una efficiente rete di pusher. Con queste gravissime accuse cinque persone sono state arrestate e altre quattro indagate nell'operazione scattata questa mattina all'alba da parte degli agenti del commissariato di Lanciano, coadiuvati dalla Squadra Mobile di Chieti, dal reparto Prevenzione Crimine e dall'unità cinofila di Pescara. In tutto, sono stati sequestrati 100 grammi di cocaina purissima, 130 grammi di hashish e otto piante di canapa indiana e migliaia di euro in contanti. Le ordinanze di misura cautelare sono state emesse dal gip Massimo Canosa, su richiesta del sostituto procuratore Francesco Carusi. Si trovano ora ai domiciliari Giuseppe De Benedetto, 52 anni, Gabriele Iacovella, 24 anni, Andrea Pierini, 40 anni, Gasperino Trivilini, 39 anni, Nazario Pio Boscarino, 21 anni. SottopostI all'obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria, Federico Di Nenno, 23 anni, Giuseppe D'Urso, 40 anni, e Willie Emmanuel Toribio Rubel, 25 anni. Durante le indagini, sono state documentate più di 200 cessioni di droga. L’operazione, denominata “Numero Uno”, prende il nome dalla modalità con la quale, due dei principali indagati, erano soliti definirsi pubblicamente sul profilo facebook ed anche nel corso di alcune conversazioni telefoniche, dove si vantavano di essere i “Numero Uno” ostentando in maniera spavalda la propria bravura nell’ attività di spaccio. L'operazione è uno sviluppo di quella che ha portato all'arresto dicembre 2018 di Ciro Iengo, 22 anni, e il suocero Federico Irollo, 42 anni, entrambi della provincia di Napoli e già noti alle forze dell'ordine. Nell'appartamento di Santa Maria Imbaro a lanciano gli agenti, coordinati dal dirigente Lucia D'Agostino, avevano scoperto un vero e proprio laboratorio perfettamente attrezzato, dove gli uomini stavano confezionando 100 grammi di cocaina di ottima qualità. Irollo aveva stabilito il centro di coordinamento, direzione e di smistamento della attività illecita all’interno della dimora dove scontava la misura degli arresti domiciliari, dalla quale, con la collaborazione dei Ciro Iengo, organizzava il traffico di sostanze stupefacenti. I due come detto già arrestati nel dicembre 2018, sono stati poi condannati in 1° grado con giudizio immediato ad oltre 6 anni di reclusione e decine di migliaia di euro di multa, tuttora ristretti presso il carcere di Lanciano. La peculiarità dell’attività illecita è stata quella di introdurre sul mercato locale direttamente la cocaina cotta, c.d crack, una novità per questo territorio sia per la tipologia della sostanza che per la ottima qualità nonché per la metodologia di preparazione che avveniva utilizzando degli eccipienti quali l’ammoniaca, il bicarbonato e la mannite, prerogativa e caratteristica delle organizzazioni criminali di stampo camorristico. Dopo l’arresto di Iengo e Irollo, allo scopo di eludere i controlli di Polizia, la base delle attività connesse allo spaccio di stupefacenti è stata trasferita all’interno di alcune dimore dei diversi sodali dove proseguivano le attività di trasformazione della cocaina in crack, il confezionamento, spaccio e il consumo dello stupefacente.
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