Giovedì, 17 Aprile 2008 NotizieD'Alfonso: traffico ed area di risulta le prioritàAmministrative 2008. Le preghiere dell'attesa, le telefonate dei big del Pd per la vittoria. Nella scaletta degli impegni c'è anche il teatroPubblicato su "Il Messaggero di oggi 17 aprile
di PAOLO VERCESI
Gli abbracci della piazza, i baci delle signore e le strette di mano degli amici - a cominciare da Dario Mancini direttore generale Caripe Bipielle e Verino Caldarelli, sindaco di San Giovanni Teatino - ma anche di tanti sconosciuti che lo avvicinano per congratularsi. Poi subito al lavoro nonostante l'abbigliamento casual suggerisse un po' di meritato relax dopo una notte insonne. Luciano D'Alfonso s'è presentato da sindaco bis ieri in Comune per ricominciare da dove aveva lasciato il giorno prima.
«Lotta al traffico-killer realizzando parcheggi e infrastrutture viarie» dice subito D'Alfonso ricordando che venerdì scorso la giunta aveva approvato un'ultima delibera di passaggio delle consegne dalla vecchia alla nuova amministrazione: in cima alla lista delle 40 cose da fare ci sono opere pubbliche come l'adeguamento dello stadio Adriatico per Pescara 2009, il ponte del mare ma anche il ponte nuovo allo svincolo Comune-asse attrezzato; la riqualificazione delle due riviere, il sottopasso di via Feltrino e il completamento di piazza Salotto. Ed ancora l'area di risulta e la caserma dei carabinieri, la città della musica all'ex inceneritore e il parco di Colle del Telegrafo tanto caro a Licio Di Biase. «Vi stupiremo sul trasporto pubblico» aggiunge, lasciando immaginare una soluzione mediata per la filovia. «Il lavoro è l'altro obiettivo primario, come lo è il sociale» ha aggiunto davanti alle telecamere della Rai che lo immortalavano mentre alle sue spalle passava il vicesindaco Gianni Teodoro, rivale sconfitto alle urne: «Sono venuto a dimettermi» ha detto, e non tutti l'hanno presa come una battuta: D'Alfonso, almeno per ora, non sembra volergli concedere appigli: «Non ci sarà mediazione» ha sentenziato.
Prolungamento dell'asse attrezzato fino al porto e area di risulta sono gli obiettivi che D'Alfonso considera prioritari: «In due mesi faremo il nuovo bando per l'area di risulta separando parco e parcheggio dalla mediateca che sarà finanziata con altre risorse», soluzione che eviterà di far ricadere il conto salato di quest'opera sugli utenti della Ztl in centro. Il teatro sarà la ciliegina sulla torta, «siamo pronti, lo faremo». Sul piano traffico D'Alfonso è fin troppo conciliante: «Terremo conto delle indicazioni della città mantenendo le soluzioni che funzionano e correggendo gli errori». Ma non ha detto che riaprirà la rampa dell'asse verso il centro città.
Sempre stretto nell'abbraccio caloroso della folla, il sindaco ha rivelato qualche retroscena: «Ho trascorso la giornata dell'attesa a Bomba, pregando sulla tomba di Giovanni Martorella, un formidabile sacerdote di quando portavo i calzoni corti: era il parroco di Lettomanoppello ed era contentissimo del mio impegno politico - ha detto D'Alfonso -. Poi sono andato a pregare al cimitero di Villa Celiera dove riposa un giovanissimo sindaco, Vincenzo Di Luzio, morto nel 2006: fino all'ultimo, benché colpito dal male, si fece carico dei problemi della sua comunità». Dopo la festa dell'altra sera - «mio figlio non voleva rientrare a casa, tanto era felice» - D'Alfonso ha mandato sms di ringraziamento, ha telefonato a Sergio Cipollone della Fater e soprattutto ha salutato e ringraziato di cuore Nicola Mattoscio, presidente della fondazione PescarAbruzzo. «La prima a chiamarmi è stata mia sorella da Chicago, poi prefetto e questore. Mi hanno telefonato anche Leonardo Domenici, Elia Valori, Goffredo Bettini e Franco Marini». Non è mancato l'abbraccio con stretta di mano con Luigi Albore Mascia, «rivale del Pdl che ha onorato un compito difficile: è un politico giovane e capace perché sa entrare nel merito, diversamente da chi fa politica solo con la "denuncite" e sapete a chi mi riferisco». Il resto della mattinata è un simpatico show del sindaco: D'Alfonso prima serve caffè al bar del Comune e poi taglia il nastro per il mandato bis. Da oggi si fa sul serio.
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